Annamaria Furlan sul “Corriere della Sera”: “Un patto sociale per ripartire dal Sud”

Nord e Sud devono avere la giusta attenzione da parte del Governo, sapendo che il Paese può uscire da questa grave crisi causata dalla pandemia solo se riparte tutto insieme.

Il Mezzogiorno può diventare una intera “zona economica speciale”. Per questo serve un impegno da parte dello Stato sulle infrastrutture, creare lavoro per giovani e donne, investire sulla digitalizzazione e sulla banda larga, riqualificare servizi sociali, sanità e P.A., costruire nuove scuole, mettere in sicurezza il territorio, completare le autostrade ferme da anni, far partire i progetti per alta velocità, porti, aeroporti, energia pulita. Così si realizza l’inclusione delle persone. Non bastano i sussidi per creare sviluppo.

Anche i grandi soggetti collettivi devono dare il proprio contributo, con una contrattazione nazionale, aziendale e territoriale fondata sulla partecipazione dei lavoratori. Doppiamo ripartire dal Sud per far crescere tutto il Paese: questo è l’obiettivo del sindacato, rimettendo al centro il lavoro e la persona.

Rosy Perrone: “Smart working ed il coraggio di investire su ‘lavoro da sud’ per il Sud”

Da Milano a Reggio Calabria, sola andata! Come effetto secondario del Covid-19. La sede di lavoro resta al nord ma col lavoro oggi da remoto domani smart working, si può, più o meno tranquillamente, tornare nei paesi d’origine, spesso al sud, dove tanto per iniziare il costo della vita è decisamente minore rispetto alle grandi città del nord. Magari puntando ad una defiscalizzazione per chi sceglie questa via oppure ad un incentivo ‘ad personam’ contrattato.

Una proposta di regolamentazione del lavoro agile, che rivoluzioni l’idea del ‘lavoro da remoto’ e dia il via allo smart working, inteso come effettiva possibilità di scegliere di vivere dove si desidera, lavorando da casa e con il supporto di una contrattualizzazione definita.

La legge infatti tutela il lavoratore anche per quanto riguarda casi di infortunio sul lavoro, piuttosto che il diritto al riposo e alla disconnessione e come obiettivo il mantenimento ed il miglioramento del clima aziendale in cui si opera, finalizzato alla valorizzazione dignitosa dell’essere umano. Tutto questo anche in smart working può essere coniugato con la maggiore e più partecipata produttività. Questi solo alcuni esempi di smart working contrattualizzato che così inteso potrebbe essere una chiave di volta anche per il ripopolamento delle nostre zone basato anche su una scelta di vita eco-socio familiare, dunque con ricadute positive su ambiente, economia e socialità.

Occorre il coraggio di pensare ed importare il modello della Silicon Valley californiana, fucina di innovazione e di grandi marchi mondiali dell’impresa digitale, proprio per la prossimità fisica che caratterizza aziende e lavoratori, e che al contempo, vanta milioni di lavoratori sparsi per il pianeta. Tutto questo senza mai sottovalutare l’aspetto sociale dell’attività lavorativa: per noi, baluardo di crescita personale e professionale. Il lavoro a distanza deve essere concepito senza sacrificare la relazionalità aziendale, verticale con azienda ed orizzontale, con i colleghi.  Il rischio isolamento sarebbe una controindicazione dello smart working inaccettabile, e avrebbe inevitabilmente dei contraccolpi in termini di prospettive di carriera e livelli produttivi.  Occorre coraggio e un intervento organico di Stato e regioni affinché i lavoratori fuori sede possano avere la possibilità di lavorare, ‘agilmente’ in smart working.

C’è già chi lo definisce smart working estremo: il ‘south working’. Sul piano tecnologico quella del lavoro a distanza è una soluzione praticabile senza particolari problemi, spezzando di fatto alcune delle resistenze che le gerarchie aziendali mostrano sempre di fronte alle novità.

Ovvio è, che finora, produzione e consumo hanno avuto nel nostro Paese una sede unica, ma oggi globalizzazione e Covid impongono cambiamenti e scelte politiche di sistema: superare la questione meridionale attraverso una vera e propria ‘PAX POLITICA, per lo sviluppo armonico dell’intero Paese. È una realtà, questa del futuro ‘south working’, che sta prendendo forma e produce un nuovo fenomeno migratorio alla rovescia, dunque va analizzato, a tratti agevolato, reso organico e regolato. Contemporaneamente in rete va creata una realtà di servizi  alle famiglie: penso agli asili nido, ai centri diurni per diversamente abili, alle strutture socio-sanitarie e ludiche per anziani; penso ad una mobilità sostenibile; ma penso anche che affinché lo smart working possa essere libero e produttivo anche da sud, oggi si deve  lavorare  ad una proposta innovativa che possa caratterizzarsi come uno strumento importante per accorciare il gap di sviluppo tra nord e sud. La sfida è nella riorganizzazione del lavoro pensando ad un a nuova comunità. La presenza di ‘nuovi’ cittadini, professionisti e non, potrebbe caratterizzarsi come motore di sviluppo anche delle aree interne.

Per la metrocity pensiamo ad una proposta d’impatto trasversale che, sfruttando la ‘fiscalità di vantaggio’ per il Sud, varata in questi giorni dal Governo, potrà essere attraverso la contrattazione decentrata, territoriale e di secondo livello, un pezzo importante per costruire un piano per il lavoro legato ad investimenti produttivi. Ma per arrivare a questo si deve necessariamente lavorare a costruire un progetto che abbia visione di sviluppo armonico, partendo dalla istituzione di una governance dei fondi (dal Recovery fund, al Mes ai fondi europei diretti e non, al Pon Metro, ai Patti per il Sud, alle risorse ordinarie che lo Stato nelle sue espressioni ai vari livelli deve investire nel sistema sviluppo. Dunque è necessario se non indispensabile, attivare una poderosa capacità di investimento in attività produttive, in grado di generare buona occupazione. Questa potrebbe essere una strategia percorribile per accorciare, attraverso il ‘south working’ e attraverso l’efficientamento della spesa pubblica, il gap tra nord e resto d’Italia.

Occorre, già da subito, occuparsi di un’idea diffusa di smart working per rigenerare economicamente e produttivamente il Sud del Paese e soprattutto i luoghi periferici di un Paese frammentato a due velocità ufficiali ma con tante ‘sotto-velocità’, soprattutto nell’estremo sud. In questi anni di crisi inanellate una dentro l’altra, il sud ha subito una metamorfosi economica non omogena, che ha reso sempre più centrale lo sforzo sindacale nella contrattazione territoriale di secondo livello. Un impegno costante e mai affievolito che sarà profuso anche in questa nuova sfida del ‘south working’! Il percorso è arduo ma siamo pronti a dare il nostro contributo di proposte.

Tirocinanti enti pubblici, la Cisl è in campo!

Alla presenza di Rosy Perrone Segretario generale Cisl Reggio Calabria, Michele Brilli e Cristian De Masi, componenti della segreteria; Enzo Sera Segretario generale Cisl Fp Reggio Calabria, Carlo Barletta Segretario generale Felsa Cisl Calabria e Enzo Musolino Segretario organizzativo Cisl Calabria, si sono svolte le assemblee per discutere i temi di stringente attualità che riguardano il bacino dei tirocinanti dei comuni. Giovedì 8, venerdì 9 e martedì 13 ottobre, rispettivamente nelle sedi della Cisl a Reggio Calabria e Gioia Tauro, mentre a Locri nella sede del Consiglio comunale, si sono affrontate le questioni più calde dei lavoratori tirocinanti.

Rosy Perrone nel corso dei suoi interventi ha garantito il pieno sostegno della Cisl Metropolitana: “Quello che mettiamo in campo è uno sforzo totale di tutta l’organizzazione, perché sappiamo che occorre un impegno forte per fare il possibile per starvi vicino e stare vicino alle vostre istanze. Noi ci siamo e cercheremo di arrivare il prima possibile ad una fattiva risoluzione. Senza voli pindarici, con serietà e disponibilità metteremo al vostro servizio le competenze della Cisl”.

Maria Arcadi, tirocinante, è intervenuta sottolineando la situazione di difficoltà: “Obiettivo finale: lavoro vero. La situazione non è facile ma non impossibile; il nostro ‘status’ non ha supporto di nessuna legge, ma dobbiamo avere la forza di ottenere uno status sociale definito, grazie all’aiuto di un’organizzazione forte e solida come la Cisl. Ma avremo bisogno anche di una forza politica, che dovrà dar seguito al nostro grido. Perché dobbiamo superare l’annoso problema del precariato”.

Carlo Barletta Segretario generale Felsa Cisl Calabria: “Sulle tematiche del precariato Rosy Perrone e la segreteria di Reggio Calabria, hanno sempre combattuto con il coltello tra i denti. Un pezzo di società calabrese si trova a combattere con una vertenza che evidenzia il grave disagio di lavoratori che vivono il limbo dell’incertezza. Tutto deve essere costruito in modo tale che l’iter sia ‘certo, sicuro ed esigibile’. Le politiche attive del lavoro sono in capo alla Regione Calabria, anche al netto dell’intervento del Governo, e quindi occorre subito un confronto diretto tra interessati, parti private e erogatori dei tirocini. Ma la Regione con il suo assessore di riferimento deve fare la sua parte con credibilità e chiarezza. Il tempo della campagna elettorale è finito, adesso aspettiamo i fatti”.

Enzo Sera Segretario generale Fp Cisl Reggio Calabria: “Bisogna far riconoscere il tirocinio formativi con forme di contratti di lavoro al fine di maturare requisiti previsti dalla norma per poi incalzare le amministrazioni affinché si rivedano i fabbisogni del personale.”

Enzo Musolino Segretario organizzativo Cisl Calabria: “Il nostro non è un mestiere facile, ascoltare il grido di dolore di padri e madri di famiglia ci pone delle responsabilità importanti. Noi come Cisl ci mettiamo la faccia, perché sappiamo che il percorso da attivare è faticoso, ma non ci tireremo indietro. Ci sono tanti approcci da valutare su questioni scottanti come quella dei tirocinanti, pertanto dico: ci vuole serietà e credibilità, per dire che occorre pazienza ed un iter che possa portare all’obiettivo finale: il lavoro. Quindi un cammino comune che possa raccogliere le istanze di tutti e un dialogo con le istituzioni franco e diretto, per cercare di porre fine ad anni di instabilità. Stiamo lavorando ad un progetto unitario per risolvere le criticità di un bacino che necessità di trovare una soluzione, proprio per evitare che le pubbliche amministrazioni continuino a sfruttare il lavoro e i sacrifici dei lavoratori tirocinanti”.

 

La Cisl promuove tre assemblee per i Tirocinanti

Organizzate e promosse dalla Cisl Metropolitana di Reggio Calabria, tre assemblee con i tirocinanti degli enti pubblici (comuni). Si terranno giovedì 8, venerdì 9 e martedì 13 ottobre, rispettivamente nelle sedi della Cisl a Reggio Calabria e Gioia Tauro, mentre a Locri nella sede del Consiglio comunale, al medesimo orario -16.00.

Alla presenza di Rosy Perrone Segretario Generale Cisl Reggio Calabria, Michele Brilli componente segreteria con delega ‘mdl’, Carlo Barletta Segretario generale Felsa Cisl Calabria e Enzo Musolino Segretario organizzativo Cisl Calabria, sono convocate le assemblee per discutere e affrontare i temi di stringente attualità che riguardano il bacino dei tirocinanti dei comuni.

L’intervista di Annamaria Furlan su ‘Avvenire’ su Recovery Fund, contratti e rapporto con il governo

Sarebbe un grave errore se il Governo pensasse di predisporre la legge di bilancio senza un confronto serio con le parti sociali sulle misure da mettere in campo sulla crescita, sul fisco, sulla difesa dei posti di lavoro, sulle infrastrutture, sulle risorse necessarie per rinnovare i contratti pubblici. Non resteremo fermi. Se non avremo risposte proporremo a Cgil e Uil di continuare la mobilitazione.
Al Presidente del Consiglio Conte diciamo che tutte le risorse del recovery devono essere spese per crescita e lavoro e che devono essere sommate ai 37 miliardi del Mes per rafforzare la sanità pubbluca. Basta con queste ambiguita’, con le bandierine dei partiti ed i teatrini della politica.
Aspettiamo una proposta chiara del governo anche sul sistema pensionistico che tenga conto della diversa gravosità dei mestieri, dei periodi di maternità, delle carriere discontinue delle donne e dei giovani. Bisogna evitare lo scalone ma finora abbiamo letto tante ipotesi sui giornali.

Annamaria Furlan su ‘Avvenire’.

La pagina dei servizi Cisl su ‘Avvenire’

Su ‘Avvenire’ la pagina dei servizi e delle opportunità che offre Cisl.

Tutto su reddito di cittadinanza, pensione di invalidità, istruzioni su come tutelarsi da truffe e telefonate ingannevoli, politiche di accoglienza ed integrazione, formazione, emergenza casa e molto altro ancora.

#Ripartiredallavoro: Mobilitazione Nazionale di Cgil, Cisl e Uil a Cosenza

Grande partecipazione questa mattina anche a Cosenza alla giornata di mobilitazione nazionale indetta da Cgil, Cisl, Uil.

Ad aprire i lavori il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo che durante il suo intervento pone l’accento su diversi temi di stretta attualità.

«Una grande iniziativa unitaria, per dire con forza che il mondo del lavoro è il cuore pulsante del Paese. Se il paese è in piedi, il merito è delle lavoratrici e dei lavoratori. Dunque, rivolgiamo un grazie ai lavoratori della sanità che hanno fronteggiato, spesso a mani nude, l’emergenza. Agli operatori della sanità deve essere subito corrisposta l’indennità Covid. Un grazie a tutti i lavoratori dei servizi essenziali e delle loro filiere produttive, lavoratori dimenticati per tanto tempo, divenuti essenziali al momento del bisogno, per poi essere di nuovo dimenticati. C’è un solo modo per dire grazie a questi lavoratori e a queste lavoratrici: rinnovare ora i contratti collettivi scaduti. Perché il lavoro deve essere rispettato. Perché 10 milioni di lavoratori aspettano da anni il rinnovo contrattuale».

 

«Il sindacato c’è. Cgil, Cisl e Uil hanno dato un contributo importante al Paese in una fase drammatica, scegliendo la salute, fermando il profitto a tutti i costi. Ora diciamo al Paese, al Governo, che serve uno sforzo straordinario. Che le risposte date fino ad oggi non bastano. Cgil, Cisl, Uil sono oggi nelle piazze d’Italia per chiedere lo stop ai licenziamenti, la proroga degli ammortizzatoriun fisco equo e giusto, una seria lotta all’evasione fiscale, il rinnovo dei contratti nel pubblico e nel privatopolitiche per il lavoro stabileinvestimenti per la crescitala scuola, l’universitàinfrastrutture per lo sviluppopolitiche per la non autosufficienza e per l’inclusione sociale».

 

«Il Paese riparte se riparte dal Sud. Serve unire il Paese. Altro che vecchie e nuove ipotesi pasticciate di autonomia differenziata. La parola Mezzogiorno esprime oggi il bisogno di un riscatto economico e sociale. Il Paese riparte se riparte tutto insieme».

 

«In Calabria c’è un’emergenza sanitaria storica, che il Covid ha solo acuito. Da troppo tempo è negato il diritto alla salute. I LEA sono carta straccia. I calabresi sono costretti ad emigrare per curarsi, oggi più che ieri. Lo abbiamo detto al Ministro Speranza: la misura è colma. Lo stiamo ripetendo con chiarezza e a muso duro: il decreto Calabria così non vaIl tempo di Cotticelli e della sua struttura commissariale è scaduto. Va messa la parola “fine” a questa esperienza fortemente negativa. Una gestione fallimentare. Ora serve un impegno vero del Governo, concreto, per una sanità più efficiente. Per la piena garanzia dei LEA. Per lo sblocco delle nuove assunzioni, perché senza nuovo personale sanitario non c’è sanità. Serve subito un piano di assunzioni straordinario per una rete ospedaliera integrata e moderna, per una rete di emergenza-urgenza efficiente, per il rafforzamento della rete territoriale, per un piano straordinario di abbattimento delle liste di attesa. Servono subito la realizzazione dei nuovi ospedali e l’ammodernamento di strutture e dotazioni tecnologiche.

Serve una sanità privata al servizio della rete pubblica. Oggi invece la sanità privata è troppo spesso al servizio di interessi particolari, protesa al profitto, pronta a negare diritti, a scegliere i contratti pirata dei sindacati gialli, a tagliare salari, a negare i rinnovi contrattuali. La battaglia delle nostre categorie su questi temi è una battaglia di civiltà. Presidente Paolini, non rinnovare i contratti è inaccettabile, è immorale, è incivile. Indietro non si torna.

Per passare dal piano di rientro al piano di rilancio, servono risorse. Vere. Chiediamo al governo di dire sì al Mes sanitarioSenza ideologie. Senza indugi. Senza tendennamenti. Il rischio è che i musicisti continuino a suonare mentre il Titanic affonda. Il medico studia e il malato muore. Senza investimenti straordinari la sanità calabrese non vedrà mai la luce in fondo al tunnel. Senza Mes i posti letto resteranno virtuali e l’emigrazione sanitaria non sarà fermata. Ci resterà a perenne ricordo un deficit che lievita insieme all’addizionale regionale Irpef e Irap».

 

«Per dare futuro al lavoro, per superare il divario Nord-Sud dopo anni di sostanziale abbandono del Mezzzogiorno, per dare speranza di riscatto ai nostri territori, c’è una grande occasione. I 209 miliardi del Recovery fund, in parte a fondo perduto, sono fondamentali per il Paese e per la Calabria. Cgil, Cisl, Uil stanno chiedendo al Governo un confronto. Il Presidente Conte ascolti queste piazze che chiedono lavoro e futuro, che non si rassegnano all’idea che la nostra terra sia condannata a una deriva inevitabile. Il Governo ascolti il sindacato per costruire un piano di rilancio del Paese, “per guardare alle nuove generazioni e non alle elezioni”, adoperando le parole di un gande statista, Aldo Moro.

Per il Mezzogiorno e la Calabria è fondamentale l’applicazione della clausola del 34% per riequilibrare la spesa pro-capite per investimenti fra Nord e Sud. Nel 2018, per investimenti al Nord sono stati impiegati 270 euro pro-capite, al Sud 100 euro: non c’è da aggiungere altro. I nostri lavoratori non si rassegnano all’idea che nel loro futuro ci sia solo il reddito di cittadinanza. Il lavoro non lo crei con decreti, non lo crei con una legge. Il lavoro lo creano le imprese e gli investimenti. Il vaccino contro il virus della disoccupazione post-Covid sono gli investimenti nelle infrastruttureSbloccare subito piccoli e grandi cantieri, le troppe incompiute. Per il nostro territorio, il Recovery fund preveda il completamento della A3: continuo a chiamarla così, non è cambiando nome che si risolvono i problemi; preveda il completamento della S.S. 106 lungo tutto il suo tracciato. La diagonale del mediterraneo non precluda il futuro della linea ferroviaria ionica. Serve un’Alta Velocità vera per il Sud e la Calabria, come al Nord del Paese e nel resto d’Europa, con treni che possano viaggiare fino a 300, 350 km/h.

Il Recovery fund dia una spinta alla strategia per le aree interne, risorsa del Paese, a rischio spopolamento. E se si parla di economia green, in Calabria si deve parlare di ricambio generazionale in una forestazione moderna e multifunzionale con i pochi lavoratori rimasti che aspettano il rinnovo del loro contratto regionale. Si completino le infrastrutture necessarie a rafforzare il Porto di Gioia Tauro, autentico punto di forza della nostra regione. Si utilizzi il Recovery fund per le infrastrutture digitali e la banda larga.  L’accesso alla rete veloce è un nuovo diritto sociale». 

 

«Per il Sud, per la Calabria, per le aree svantaggiate, chiediamo una fiscalità di vantaggio vera e di lungo periodoun grande piano per la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e storico, così da rafforzare la vocazione turistica della Calabria.

Incontri proficui con i candidati a Sindaco: riscontrata reale volontà di dare un nuovo volto città

Dopo un ricco ed intenso programma di incontri con i candidati a Sindaco di Reggio Calabria, è stata riscontrata una reale volontà di rimettere in piedi una serie di interventi mirati allo sviluppo e al benessere della città e dell’area metropolitana. Interventi riferiti alla direttrice di temi e pilastri fondanti del documento programmatico inoltrato alle segreterie dei contendenti allo scranno più alto di Palazzo San Giorgio.

Ovvio è che gli intenti e i buoni propositi dovranno poi trovare concretezza in un’azione amministrativa forte e risoluta. La centralità della galassia sindacale ha trovato spazio nelle idee e nell’offerta politica di chi tra pochi giorni dovrà misurarsi con l’elettorato.

Nessun giudizio di valore sui programmi dei nove schieramenti politici, ma un approccio che tende a costruire rete e a garantire supporto alla coalizione che avrà l’onere di guidare la città i prossimi cinque anni. Lavoro e contrattazione, Sanità,
Infrastrutture, trasporti, Ambiente, Turismo, deleghe/funzioni alla metrocity e spesa qualificata di risorse regionali, statali ed europee: tematiche approfondite e che saranno riprese durante una necessaria interlocuzione con corpi intermedi e con una comunità che vuole dare il proprio contributo.
Con la doverosa equidistanza che contraddistingue il nostro mandato
sindacale, auguriamo ai candidati un sincero ‘In bocca al lupo’, auspicando una piena consapevolezza sul fatto che tanto c’è da fare, e ribadendo quanto ad essi proposto: questa terra ha bisogno di vedere tutti i suoi figli e le sue figlie di buona volontà, senza pretestuose divisioni, dare una mano con le proprie competenze e le proprie virtù,
superando le divergenze con il dialogo, combattendo fianco a fianco per rendere la nostra città più giusta e più solidale, meno chiusa e più inclusiva.

Cgil Reggio Calabria  –   Gregorio Pititto

Cgil Piana di Gioia Tauro – Celeste Logiacco

Cisl Reggio Calabria – Rosi Perrone

Uil Reggio Calabria – Nuccio Azzarà