Vertenza Call & Call, la Cisl sabato in piazza a Locri. Perrone: «In gioco 129 posti di lavoro, sempre più asfittica la realtà metropolitana?

 

Si avvicina il 26 agosto, data nella quale a Locri, a partire dalle ore 18, fra via Oliverio e piazza dei Martiri, si snoderà un corteo di protesta organizzato da Cgil-Slc, Cisl-Fistel e Uil-Uilcom a difesa dei 129 lavoratori della Call & Call Lokroi sui quali dal 5 luglio pende concretamente la pericolosa spada di Damocle della procedura collettiva di licenziamento che potrebbe materializzarsi il 18 settembre con linvio delle apposite lettere. In prima fila ci sarà la Cisl metropolitana, Rosi Perrone, Christian De Masi, Michele Brilli; la Fistel Reggio, Maurizio Scimone, Antonietta Palmisani; la Fistel Calabria, Franco Canino, pronti a ribadire il proprio impegno a risolvere positivamente la vertenza. La Cisl di Reggio incastona il futuro dei 129 lavoratori del call center nelle opportunità che offre la Città metropolitana, che deve sviluppare azioni fondamentali per lo sviluppo che intreccino fra loro lavoro, mobilità, sanità, legalità e quant’altro . Un impegno, quello del sindacato guidato a livello provinciale da Rosi Perrone, già dimostrato nelle settimane precedenti con il pieno sostegno ai lavoratori e in questi ultimi giorni con la sensibilizzazione a partecipare alla manifestazione rivolta al gruppo dirigente Cisl.

Lobiettivo principale della manifestazione è quello di scongiurare il dramma sociale che si sta prospettando per padri e madri di famiglia e per giovani che con il venir meno di questa occupazione rischiano di veder sfumare progetti di vita e che vedono svilita la volontà di restare nella propria terra. L’istituzione metropolitana necessita di un programma di sviluppo armonico delle attività produttive e in questo senso deve sostenere ogni azione positiva e progettuale. Oggi dunque intervenga a rivendicare l’impegno dellimprenditoria che garantisce lavoro vero con l’obiettivo di contribuire ad affrancare un territorio e tirarlo fuori dalle secche di livelli occupazionali bassissimi, dove l’asfissia economica rischia di soffocare il comune sentire sociale. La Città metropolitana necessita di lavoro vero, di reti che lavorino per perseguire il bene comune, di partecipazione attiva da parte di chi sta sempre e solo dalla parte dello Stato ed è nei fatti contro ogni illegalità.

Perdere posti di lavoro è dunque inimmaginabile: 1 ,129 o 1000 ogni posto perso è una sconfitta per il futuro della nostra Città metropolitana e i 129 lavoratori sono ad oggi senza futuro. Infatti, la Cisl e gli altri sindacati, dopo vari incontri con lazienda,un incontro con lassessore regionale Roccisano ed una convocazione in Prefettura, chiedono alle istituzioni tutte, iniziative concrete finalizzate alla ricerca di investimenti di sistema nel settore attività produttive metropolitane .

«La manifestazione di sabato a Locri è importante per difendere un mondo del lavoro e una sua dignità ormai calpestati, per dare certezze sul futuro ai lavoratori, per dare una speranza alla Locride, per lanciare un monito sulle prospettive di una Città metropolitana che ha bisogno di confronto, di sostegno, di progettualità comuni e continue. Infatti, non cè solo la piaga della disoccupazione, della perdita dei livelli occupazionali, del lavoro nero, delle imprese che chiudono o annaspano, ma pure, solo per per fare degli esempi, quelle delle difficoltà nella mobilità, come dimostra la storia dell’aeroporto, o nella sanità, come testimoniano le sofferenza di ospedali e territorio. Lavoro e diritti che si intrecciano con legalità e sviluppo che si costruiscono solo con azioni concrete per garantire dignità, benessere e libertà. Vista la drammaticità della situazione nel Reggino, cogliamo loccasione della manifestazione locrese per rilanciare il nostro appello alle istituzioni di ogni livello, dallultimo comune fino a Roma, ad un confronto serio per far crescere la Città metropolitana, iniziando dal lavoro che nasca e sia conseguente ad investimenti veri progettuali e di sistema, basati su un solo filo conduttore la legalità» è il commento della segretaria provinciale della Cisl Rosi Perrone.

CISL: «MOLTE LE EMERGENZE IN PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA E ANCORA POCHE RISPOSTE. OCCORRE DA SUBITO UN TAVOLO PERMANENTE SANITARIO E SOCIO-SANITARIO».

 

«Lavoro, salute e servizi alla persona sono alcuni dei capisaldi sui quali la politica e le istituzioni metropolitane non possono più tergiversare». Ad affermarlo è Rosy Perrone, Segretaria Generale Cisl Reggio Calabria, in una nota dettagliata che pone alcune priorità nel campo sanitario e socio-sanitario, settori che per la Cisl Metropolitana nelle sue espressioni delle federazioni del Pubblico Impiego, col Segretario Generale Vincenzo Sera, e dei Pensionati, con il Segretario Generale Pasquale Loiacono, attende da tempo una definitiva riorganizzazione.
«Tra le diverse criticità che stiamo riscontrando in questi ultimi anni – scrive la Perrone – non possiamo assolutamente sottovalutare alcuni aspetti essenziali del settore sui quali poniamo una serie riflessione».
Secondo Perrone, Sera e Loiacono «occorre dare attuazione alla riorganizzazione della “Rete territoriale” che con disposizione di servizio n.64 del 08/08/2017, tramite apposita “Unità di Missione”, dovrà istituire quanto previsto dall’atto Aziendale dell’Asp di Reggio Calabria, evitando di conseguenza il ricorso agli accessi impropri al Pronto Soccorso».

Per i sindacalisti «altra priorità riguarda la cronica criticità dell’alta percentuale di mobilità passiva, legata anche alla sfiducia dei cittadini, non tanto nella professionalità riconosciuta al personale sanitario, quanto alla cattiva organizzazione ed alle carenze di risorse umane, strumentali e di forniture in genere. Condizioni che portano ad un’emigrazione sanitaria che rischia di diventare un esodo biblico».

«Anche in questo caso come Cisl, Cisl-Fp e Cisl-Fnp – sostengono Perrone, Sera e Loiacono – serve uno sviluppo effettivo dell’Adi (assistenza domiciliare sia di tipo sanitario che socio-sanitario), potenziando quella dell’Azienda Sanitaria Provinciale e non trascurando il vuoto che in alcuni distretti”della Città Metropolitana esiste riguardo ai Programmi di Azione e Coesione (Asse 9 e 10 PAC 2014/2020). Occorre potenziare tutte le aree sanitarie e sociali, con particolare attenzione alla non autosufficienza, quella “Materno-Infantile”, soprattutto i consultori familiari, tutti strumenti che vanno incontro concretamente alle esigenze di quei territori provinciali più marginalizzati». «Non possiamo sottovalutare che non si parla più dell’attivazione delle funzioni previste per le “Case della salute” di Scilla e Siderno e dei Centri di assistenza primaria territoriale (Capt), ulteriori presidi sanitari assolutamente necessari per la sicurezza sanitaria nella nostra Provincia» aggiungono i tre esponenti Cisl.
Secondo Perrone, Sera e Loiacono «i finanziamenti per le ristrutturazioni e messe a norma degli ospedali, la costruzione dello spoke dell’Area tirrenica, le Case della Salute di Scilla e Siderno, i Capt sono elementi che si trovano in un ritardo non più sostenibile, poichè necessari per la sicurezza sanitaria della Città Metropolitana».
«In questa prospettiva occorre il pieno utilizzo dei fondi annuali degli obiettivi del Piano sanitario nazionale (Psn) erogati dalla Regione e vincolati; un nuovo modo di attuare l’aggiornamento del personale medico e sanitario tenendo conto dei reali bisogni formativi del territorio al fine di ridurre la mobilità passiva e rendere esigibili i Lea, tema sul quale la Cisl metropolitana, la Cisl-Fp e la Cisl-Fnp accenderanno i riflettori rivendicandoli come previsto dalla normativa vigente come diritto imprescindibile dei cittadini metropolitani. Sul fronte delle nuove strutture necessitiamo avere una informazione chiara sul nuovo Ospedale della Piana, opera strategica per l’erogazione di servizi sanitari di prima eccellenza per l’intero territorio di competenza sulla quale sembra ormai calato un velo di mistero» si legge ancora nel comunicato.

«I protocolli d’intesa tra Azienda Ospedaliera e Azienda Sanitaria Provinciale, esistenti solo sulla carta, hanno dimostrato proprio in questi giorni la propria inefficienza, mettendo in ginocchio la possibilità di risposte ai cittadini in termini di screening dei tumori femminili, del colon-retto, ma sopratutto come Ortopedia e Traumatologia in Territori importanti come la Locride» aggiungono.

L’ultimo passaggio Perrone, Sera e Loiacono lo dedicano ad una situazione amministrativa che non è sicuramente meno importante dell’Asp di Reggi Calabria, che risulta essere inefficiente e non in grado di sostenere gli sviluppi attesi, per non parlare delle difficoltà di assolvere ai pagamenti dei debiti con i fornitori e verso le sentenze di condanna per l’azienda, limite che comporta un notevole contenzioso con rilevante incremento della spesa che andrebbe evitata e destinata ai bisogni dell’utenza e all’ammodernamento dell’Ente.

«Su questi argomenti, la Cisl di Reggio Calabria con le federazione della Funzione Pubblica e dei Pensionati chiede con urgenza l’attivazione di un tavolo permanente di confronto che interessi l’interno ambito metropolitano per trovare le giuste soluzioni ai temi sanitari e socio-sanitari e che si possa interfacciare con i giusti canali, con la Regione Calabria, l’ufficio del Commissario per il piano di rientro» è la conclusione della nota.