Luigi Sbarra su “Il Sole 24 Ore”: “La lezione di Tarantelli e il grande Patto Sociale per creare nuova occupazione e rilanciare il paese”

Sono passati trentasei anni dal barbaro assassinio di Ezio Tarantelli. Il suo modello “riformista” trovò una efficace applicazione nei grandi accordi di “concertazione” tra Governo e parti sociali sulla politica dei redditi che ci salvarono dalla bancarotta, tenendoci agganciati all’Europa monetaria. Oggi dobbiamo far tesoro della lezione sempre attuale di Tarantelli.

Occorre ricercare la massima condivisione tra Governo e parti sociali per affrontare la difficile fase di emergenza sanitaria, economica ed occupazionale provocata dalla pandemia. Dobbiamo recuperare i ritardi del piano vaccinale, favorendo come parti sociali la somministrazione dei vaccini nei luoghi di lavoro, sostenere le attività economiche, difendere tutti i posti di lavoro, ridurre le diseguaglianze sociali, unire finalmente il nostro Paese. Questa è oggi la sfida.

Ecco perchè costruire nelle prossime settimane un grande “patto sociale” è il modo migliore per onorare la memoria ed il sacrificio di un grande intellettuale che ha pagato con la propria vita l’aver indicato al paese un percorso riformatore alternativo al conflitto.

Vaccini anti-Covid, Cisl: “Caos ingestibile all’ospedale di Gioia Tauro”

“In questi giorni l’ospedale di Gioia Tauro, per quanto riguarda la somministrazione di vaccinazioni, ha fatto registrare un caos ingestibile, che ha rallentato le procedure e soprattutto ha creato tanti disagi ad anziani e persone fragili, costrette a fare interminabili file senza ottenere, è il caso di dirlo, l’agognata vaccinazione”. È quanto denunciano, in un comunicato, Rosy Perrone, segretario generale della Cisl di Reggio Calabria, e Pasquale Loiacono, segretario generale della Fnp Cisl reggina.

“La registrazione alla piattaforma Poste, per programmare gli ‘appuntamenti vaccinali’, – affermano nella nota – concettualmente ed operativamente valida, ha generato qualche problema perché pare che in forza al suo sistema non sia prevista una ‘scansione’, secondo età e priorità da piano vaccinale, per la disposizione degli utenti. Da qui, il caos e la congestione del servizio. Chiediamo pertanto, un intervento risolutivo ed immediato del Commissario Asp, affinché si istituisca un programma organico e funzionale in grado di filtrare le registrazioni telematiche e smistarle con ordine nei punti vaccinali, tra cui il polo dell’ospedale di Gioia Tauro”.

Luigi Sbarra su “L’economia del Corriere del Mezzogiorno”: “Lavoro per donne e giovani. Il futuro del Sud”

Chiediamo al #GovernoDraghi di fare presto, di intervenire nei campi delle infrastrutture, sanità pubblica, servizi sociali, scuola, formazione, P.A. E lo dobbiamo fare rispettando i tempi, con la massima trasparenza e legalità. Questa è la sfida per tutti.

Il futuro non può che fondarsi sul lavoro dei giovani e delle donne. Dobbiamo migliorare la possibilità di accesso al mondo del lavoro.

Sì deve aprire una stagione di democrazia economica nel nostro Paese che punti a conciliare il capitale, la competitività delle aziende, le nuove tecnologie ed il lavoro. A questo lavorerà la Cisl nei prossimi mesi.

Luigi Sbarra su “Avvenire”: “Dl necessario ma ora vera concertazione. Sul condono si manda un messaggio sbagliato”

Il decreto sostegni ci sembra sicuramente necessario e positivo, ma non certo sufficiente a dare risposte strutturali a un tessuto sociale ancora in forte fibrillazione, con centinaia di migliaia di posti di lavoro a rischio e milioni di famiglie che avranno bisogno di sostegno almeno per tutti il 2021.

La proroga al 30 giugno del blocco dei licenziamenti è un primo passo, continuiamo a chiedere l’estensione dello stop per tutta la durata dell’emergenza sanitaria ed un forte investimento sui contratti di solidarietà. Bene la proroga della Cassa COVID, il sostegno ai lavoratori con Naspi scaduta e la sospensione del Decreto Dignità sino a fine anno. Contiamo in ogni caso di migliorare i contenuti del provvedimento durante la fase di conversione in legge

Sul tema vaccinazione la Cisl è pronta a fare la propria parte. Accelerare sulle misure di approvvigianamento, darsi una strategia per la distribuzione e la somministrazione, allargare i centri di vaccinazione, assicurare il sostegno del mondo del lavoro alla campagna vaccinale, coordinare gli interventi con una forte regia nazionale.

Benvenuto don Fortunato Morrone, Vescovo della diocesi Reggio-Bova!

Quest’oggi Papa Francesco ha nominato don Fortunato Morrone, (parroco di San Leonardo in Cutro) Vescovo della diocesi di Reggio-Bova. Noi della Cisl Reggio Calabria Lo aspettiamo a braccia aperte, pronti ad accogliere la nuova guida cristiana.
A Padre Giuseppe Morosini un grazie e una commossa riconoscenza per aver saputo accompagnare la nostra comunità con abnegazione pastorale ed umana.

Rosy Perrone

Reggio Calabria, la denuncia dei sindacati: “E’ la città d’Italia dove si pagano più tasse con servizi inefficienti. Solo i fondi per il Recovery Fund possono accorciare il gap”

“Un’altra analisi disastrosa per Reggio Calabria. Stavolta è l’Istituto Eurispes, il cui studio certifica che in riva allo Stretto, una famiglia media è costretta a pagare decisamente più tasse: l’ammontare complessivo di Irpef, Tasi, bollo auto, Tari e addizionali comunali e regionali all’Irpef è di 7.684 euro di tasse annue. Al comune di Reggio Calabria seguono quello di Napoli (7.658 euro l’anno) e quello di Salerno (7.648 euro l’anno). Le città italiane le cui famiglie, invece, pagano meno tasse si trovano soprattutto al Nord-Est. Emblematico il confronto fra le due Reggio: Reggio Emilia e Reggio Calabria, attraverso un apposito report intitolato “Una Reggio non vale l’altra – La Calabria tra rappresentazione e realtà” dell’Agosto 2020. La città emiliana, gode di molti più servizi e le è riconosciuto un fabbisogno standard di 139 milioni d’euro, mentre a Reggio Calabria, con meno servizi, di 104 milioni. Vale a dire, 35 milioni in meno, nonostante la stessa abbia 9mila abitanti in più (la prima ne ha 171mila e la seconda 180mila). Ancora, come spesa per la cultura, a Reggio Emilia sono riconosciuti 21 milioni di euro e a Reggio Calabria solo 4. Per l’istruzione, alla prima sono concessi 28 milioni e alla seconda 9. Riguardo l’edilizia abitativa, alla prima delle due città sono elargiti 54 milioni e alla seconda 8 appena. Per le politiche sociali (disabili inclusi), a Reggio Emilia sono riconosciuti circa 40 milioni e a Reggio Calabria 17. Presso la prima vi sono poi 60 asili pubblici, mentre nella seconda solo 3, peraltro realizzati e mantenuti non da finanziamenti dello Stato ma comunitari“. E’ quanto scrive in una nota Gregorio Pititto della Cgil Reggio Calabria, Celeste Logiacco della Cgil Piana di Gioia Tauro, Rosi Perrone della Cisl Reggio Calabria, Nuccio Azzarà dell’Uil Reggio Calabria.

“E in particolare, per gli asili nido, Reggio Calabria riceve 59 euro pro capite l’anno, mentre Reggio Emilia 2.400 euro pro capite (contribuendo, peraltro, come evidenziato dalla Svimez, all’aumento della disoccupazione femminile; al Sud del 20%: più che doppia rispetto al Centro-Nord e quasi tripla rispetto alla media europea). Un dato drammatico questo, se si pensa che tra le due città c’è una differenza talmente sostanziale, da pensare di essere nel cuore di una questione meridionale mai risolta, dal post unità d’Italia ad oggi. In ultima analisi, il dato degli ultimi vent’anni di spesa sociale delle due città, indica valori di spesa pro capite infatti per Reggio Calabria di circa 3.795 euro pro capite, al cospetto di quelli del comune emiliano che è in perfetta tendenza con quelli di Centro-Nord (5.438 euro). Un quadro che raffigura lo stato di una città in decadimento sotto tutti i punti di vista; dunque, tramite i fondi del Recovery Fund, si deve cercare di rimettere in moto gli investimenti per far smovere il tessuto economico orami tramortito da pandemia e immobilismo amministrativo. Welfare, turismo, infrastrutture, mobilità urbana, partecipazione e formazione al lavoro, commercio ed enogastronomi. Occorre puntare ai pilastri dell’amministrazione locale. Ma non con progetti sterili e che non intercetterebbero il ‘paniere’ per il Recovery, ma una reale attività partecipativa da parte del territorio della Città metropolitana e di tutti gli attori sociali che hanno il dovere di intervenire. Pronti, come sempre, a fare la nostra parte per una cabina di regia di fondi, idee e programmazione, per le sfide del futuro, per un territorio metropolitano che ha l’assoluto bisogno di efficientare servizi e apparato burocratico“, conclude la nota.

Gioia Tauro, i sindacati: «L’autorità portuale ha una prospettiva»

«E’ un’ottima notizia quella che conferma, l’approvazione del bilancio 2021 dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, da parte del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, e soprattutto perché, certifica l’approvazione del collegato Piano operativo triennale 2021-2023». Ad affermarlo in una nota congiunta le segreterie reggine di Cgil, Cisl e Uil.

«Piano di opere nelle quali sono presenti interventi finanziari per le adeguamenti infrastrutturali dei porti dell’ente guidato dal commissario straordinario Andrea Agostinelli, con particolar riferimento a quello di Gioia Tauro – scrivono i sindacalisti Pititto, Logiacco, Perrone e Azzarà – Infatti, l’implementazione del gateway ferroviario di Gioia Tauro, è un ulteriore segnale di come le scelte del management vadano nella direzione di costruire una prospettiva solida per la grande struttura della Piana. Dal transhipment alla valorizzazione della logistica intermodale, alla volontà di far maturare una comunità portuale; prerogative che l’Ammiraglio Agostinelli ha fatto diventare scelte strategiche per un porto, e un’intera area, che hanno l’ambizione di divenire cuore nevralgico del Mediterraneo. Aspettativa che in termini commerciali, economici – e ci permettiamo di dire – identitari, potrebbe tramutarsi, finalmente, in una reale agenda di sviluppo del territorio metropolitano di Reggio Calabria».

«Ci sono le condizioni dopo anni di appiattimento e di apatia amministrativa: adesso il Porto e l’intero comprensorio possono guardare al futuro con fiducia. Dopo il lavoro di riqualificazione grazie all’ammodernamento del parco mezzi, alla demolizione di tre gru di banchina obsolete, e al miglioramento delle banchine e di alcuni fondali, l’implementazione del gateway ferroviario, permetterà un ulteriore incremento e sviluppo delle attività portuali; confermando il trend di crescita, quale infrastruttura portuale tra le più importanti ed efficienti d’Europa» concludono i sindacati.

Luigi Sbarra su “Quotidiano Nazionale”: “Lavoratori nei cda, è ora”

Ci fa veramente piacere che Enrico Letta abbia valorizzato nel suo discorso il tema, per noi centrale, della partecipazione dei lavoratori alle decisioni ed agli utili delle aziende. La Cisl è stata sempre favorevole alla costruzione della democrazia economica e della partecipazione, la strada per alzare la produttività, la qualità dei prodotti ed i salari, concorrere alle scelte del management.

Il terreno di confronto e maturazione restano le libere ed autonome relazioni sindacali e la contrattazione ma occorre, anche, una legge che dovrebbe favorire fiscalmente la partecipazione azionaria in forma collettiva dei lavoratori.

Le buone relazioni industriali, la contrattazione e soprattutto la partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche delle imprese possono rappresentare una risposta efficace alle tante vertenze aperte. Penso all’Ilva, all’Alitalia, all’Enel, Eni, Finmeccanica, in prospettiva anche a Poste.

Luigi Sbarra su “Quotidiano del Sud”: “Patto per rinnovare il lavoro pubblico, una svolta per il Paese e per il Sud”

Come nelle vicende umane, anche nella vita di un Paese ci sono momenti che danno il senso di una svolta. Uno di questi lo abbiamo vissuto il 10 marzo, con la sigla del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico tra Governo e sindacati. Un traguardo strategico che apre a una stagione di nuova e forte cooperazione.

Queste linee condivise già danno un “modello” al Paese da replicare e sostenere in tutti gli ambiti di intervento e di riforma. A cominciare da un piano vaccini da rilanciare senza “balcanizzazioni” territoriali, con regole chiare sul piano nazionale, stringenti, condivise.

Chiamiamo il Governo Draghi ed il mondo delle imprese ad assumere impegni comuni, verso un nuovo Patto sociale che faccia recuperare al Paese il tempo perso. Verso un fronte riformatore che contribuisca a realizzare finalmente un’Italia unita, fondata sul protagonismo del lavoro, delle imprese, dei corpi intermedi, nella costruzione del bene comune.