Hospice, CISL: garantire la continuità del servizio, con procedure chiare nell’interesse dei lavoratori e degli ammalati

L’Hospice non chiuderà. Almeno per tutto l’anno in corso. Certamente un sospiro di sollievo per operatori e professionisti che garantiscono un servizio di conforto e di assistenza con cure palliative indispensabili a chi è costretto ad affrontare la sua ultima sfida con la vita. L’Asp deve promuovere e tutelare strutture riconosciute da tutti per la loro eccellenza di prestazioni, come quella dell’Hospice ed in questo caso deve farlo garantendo un accordo che permetta di proseguire nella loro assistenza, gli ammalati. Deve riconoscere il valore inestimabile, non solo assistenziale ma anche e soprattutto umano. Ma con altrettanta fermezza, crediamo che questo servizio debba essere svolto attraverso parametri chiari, netti e ben circoscritti, che non lascino spazio ad una approssimativa amministrazione.

Come già dimostrato per altre gestioni, l’Asp non può permettersi ulteriori buchi di bilancio. Al contempo, siamo fiduciosi che il nuovo contratto che dovrà stipularsi tra Asp e la Fondazione ‘Via delle Stelle’ affidataria del servizio – così come emerso dal ‘tavolo’ di ieri a Catanzaro – definirà le linee guida necessarie per il buon funzionamento della struttura, le cui attività sono irrinunciabili per l’intera comunità di Reggio Calabria. Saranno certamente mesi di transizione ma che serviranno a regolarizzare i rapporti (anche pregressi), dal contratto di affitto della struttura ai pagamenti delle utenze passando per il necessario accreditamento. Accogliamo positivamente inoltre, la notizia che i commissari Asp si siano impegnati all’ immediato pagamento in forma di acconto di una mensilità per le prestazioni erogate dall’ Hospice, dando un segnale distensivo che consentirà alla Fondazione di assicurare gli stipendi al personale. Seguiremo con la dovuta attenzione, tutti i passaggi che vedranno l’Asp, indubbiamente nella sua autonomia, determinare eventuali nuove forme di affidamento ritenute più adeguate e soprattutto più efficienti a partire dall’ anno venturo; e lo faremo chiedendo l’ istituzione di un tavolo di concertazione, con una duplice prospettiva: salvaguardare e tutelare la qualità delle prestazioni in favore dei malati terminali e non in minor misura, custodire la dignità dei lavoratori dell’Hospice, che oltre ad effettuare un servizio sono autentici servitori di una missione sociale. Inoltre, da subito chiediamo ai commissari un urgente incontro per costruire assieme, ognuno per la propria competenza, la sanità metropolitana basata su principi condivisi di professionalità, merito, trasparenza, legalità. La CISL e la Fp di Reggio Metropolitana sono pronti ad affrontare la sfida.
Rosi Perrone – Segretario generale UST Cisl Metropolitana Reggio Calabria
Vincenzo Sera – Segretario generale Fp Cisl Metropolitana Reggio Calabria
Ufficio Stampa UST CISL Reggio Calabria

Reggio Calabria: “firmato importante Accordo Territoriale per la Città di Scilla riguardante i contratti di locazione a canone agevolato, favorirà sia i proprietari che gli inquilini” Per approfondire http://www.strettoweb.com/2019/07/reggio-calabria-firmato-importante-accordo-territoriale-scilla/870828/#bhH9g6BmJxH2K0mR.99

E’ stato firmato il nuovo, importante Accordo Territoriale per la Città di Scilla (RC), uno dei 20 borghi turistici più apprezzati d’Italia.  L’intesa, raggiunta dopo un lungo ed articolato lavoro di studio e di approfondimento, sottoscritta da Sunia-Cgil Calabria, Confedilizia e Sicet-Cisl di Reggio Calabria, riguarda i contratti di locazione a canone concordato. L’Accordo, perfezionato ai sensi dell’art. 2, comma 3, della Legge n. 431/98 e del D.M. 16 gennaio 2017, è stato depositato il 5 luglio presso il Comune, è già in vigore e quindi utilizzabile da proprietari ed inquilini.

Riguarda tutto il territorio comunale il quale, ai fini della determinazione dei canoni per i contratti agevolati, è stato suddiviso in aree omogenee e zone: Centrale (PIAZZA S. ROCCO, LATO MARE VIA BIANCHI), Semicentrale (MARINA GRANDE, PORTO, CHIANALEA), Periferica (VIA NAZIONALE, PARCO, MATTEOTTI), Extraurbana ( ZONE RURALI), Suburbana (FAVAZZINA, CHIUSA, GIARDINO), Suburbana (MELIA, FEGO, LAMIA).

Per ciascuna zona, ai fini della determinazione del valore effettivo del canone di locazione, sono stati predisposti ed espressi in euro al mq per mese, i valori dei canoni di locazione minimo e massimo, con riferimento alle diverse tipologie di abitazioni: economiche o normali. Sono poi stati elencati gli elementi oggettivi da tenere in considerazione per gli immobili ed indicati i criteri per il calcolo della superficie utile di calpestio.

“Grande soddisfazione per l’accordo raggiunto” da parte delle Organizzazioni Sindacali firmatarie dell’Accordo.

Se il contratto di locazione concordato tra le parti è conforme all’accordo e ottiene l’attestazione da parte di una delle associazioni di categoria firmatarie dello stesso, proprietari ed inquilini avranno diritto alle agevolazioni fiscali previste dalla legge”. Lo comunicano con una nota stampa  Francesco Alì (Cgil Calabria), delegato alle politiche abitative, Mimma Pacifici, Segretaria Generale Sunia-Cgil Calabria, Giusy Saccà, responsabile Sicet-Cisl Reggio Calabria e Carmen Russo Calveri, presidente di Confedilizia Reggio Calabria.

Spiega Roberto Diano del Caaf-Cgil di Reggio Calabria, “Adesso anche per il Comune di Scilla saranno applicabili le agevolazioni fiscali per i contratti a canone concordato. Per i proprietari è prevista, infatti, l’aliquota IMU ridotta del 25% rispetto a quella deliberata dal Comune per le locazioni, nonché l’Irpef ridotta del 30%, oppure la cedolare secca al 10%. Per gli inquilini ci sarà una detrazione fiscale di euro 495,80 per i redditi inferiori a 15.943,71 e una detrazione fiscale di euro 247,90 per i redditi inferiori a 30.987,41”.

Per le Organizzazioni Sindacali che hanno reso operativo a Scilla per la prima volta un accordo di questo tipo, si tratta di “Un nuovo impulso all’affitto a canone sostenibile. Le novità qualificanti sono: l’introduzione degli elementi di riduzione del canone, la  possibilità di sottoscrivere contratti transitori in deroga in presenza di comprovati motivi, la rivisitazione dei valori di mercato per rendere i canoni più aderenti alle condizioni del territorio, la possibilità di favorire una reale contrattazione tra le parti”.

“La firma di questo accordo – sottolineano Alì, Calveri, Pacifici Saccà –  è molto importante perché permette ai cittadini di avere un’offerta di alloggi con un canone di locazione inferiore a quello del mercato privato e ai proprietari di godere di una serie di agevolazioni fiscali. Allo stesso tempo, l’accordo si pone l’obiettivo di far emergere situazioni di irregolarità sconosciute al fisco.

“Proprio come abbiamo già fatto a Reggio Calabria – proseguono i rappresentanti di Confedilizia, Sunia-Cgil e Sicet-Cisl –  auspichiamo un confronto con l’Amministrazione comunale, nel caso specifico con la Commissione Straordinaria, per verificare la possibilità di applicare ulteriori agevolazioni fiscali ai cittadini da concedere ad opera del Comune di Scilla”.

“L’obiettivo ambizioso – concludono i sindacalisti – è quello di rafforzare uno scambio virtuoso delle locazioni abitative in modo che i proprietari possano concedere gli immobili in locazione e usufruire di importanti agevolazioni fiscali e i conduttori godere di altre agevolazioni e, soprattutto, dei beni a canoni inferiori a quelli di mercato realizzando così uno scambio equo che avvantaggia tutte le parti contraenti”.

Per approfondire http://www.strettoweb.com/2019/07/reggio-calabria-firmato-importante-accordo-territoriale-scilla/870828/#bhH9g6BmJxH2K0mR.99

Trasporto ferroviario, i sindacati: cresce il divario nel paese. Difficile muoversi “nel profondo Sud”

Come è noto gli italiani a sud di Salerno non dispongono di un servizio di trasporto ferroviario confrontabile con le altre aree del Paese per l’assenza della cosiddetta alta velocità. La Città Metropolitana di Reggio come le città metropolitane siciliane soffrono di questa condizione che le penalizza in termini di accessibilità in entrata ed in uscita tra loro e verso i territori del centro nord. In termini di mobilità si registra ormai un divario crescente che le Ferrovie dello Stato hanno deciso di cristallizzare rinunciando esplicitamente a realizzare le necessarie infrastrutture per il Mezzogiorno profondo.

A poco vale in termini di equità e di garanzia di un livello adeguato ed essenziale di servizio introdurre alcuni treni sulle tratte esistenti che certamente possono migliorare il servizio ma non risolvono i problemi di connessone e marginalità geografica delle aree in questione. Ben venga quindi il potenziamento del servizio Sibari-Paola-Roma, e per il quale anche come Cgil, Cisl e Uil esprimiamo soddisfazione, ma chiaramente la questione mobilità ed accessibilità di una parte rilevante del Mezzogiorno rimane inevasa. La costruzione invece di una ‘linea ad alta velocità, che consenta a Reggio di essere connessa con la rete ad alta velocità nazionale è un problema ineludibile e offrirebbe una valida alternativa a chiunque è indisposto a viaggiare in auto o in aereo. Di fatto un progetto ambizioso e da gestire conoscendo i tempi di realizzazione temporale, ma è chiaro che se mai si inizia, mai si coprirà l’arretratezza delle infrastrutture. Appare dunque improrogabile a nostro avviso, aprire un tavolo di concertazione tra Regione Calabria e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per ampliare l’offerta dei collegamenti ad alta velocità ed avviare immediatamente l’alta capacità, in modo tale da non lasciare fuori da un piano di sviluppo di mobilità, la Città Metropolitana. Se così non fosse, se cioè le FS continuassero ad essere sorde alle sollecitazioni delle istituzioni si paleserebbe la perpetuazione di una ingiustizia sociale e di una asimmetria in termini di servizi così ingiusta da legittimare questa si una rivolta fiscale del Mezzogiorno, stanco di essere dileggiato e discriminato. Tra l’altro, non sfugge che a fronte di un investimento in gran parte regionale sulla tratta ionica occorre iniziare a disegnare un’implementazione dei servizi per garantire appunto con treni e servizi l’accessibilità di questa area. Altrimenti l’imponente investimento della Regione si risolverebbe in un intervento sostitutivo e di supplenza agli oneri manutentivi e di adeguamento/rifacimento della rete. Mobilità e infrastrutture sono quindi temi portanti per il rilancio del Mezzogiorno, e che nella giornata nazionale unitaria del 22 giugno a Reggio Calabria con veemenza sono stati ribaditi dai sindacati unitariamente. L’agenda del Governo non può fare a meno di questi presupposti se vuole incentivare un processo di sviluppo armonizzato, tra nord e resto del Paese. Con pazienza e collaborazione istituzionale, negli anni recenti abbiamo cercato di sostenere e capire le scelte di Regione e Città Metropolitana, ma adesso pretendiamo risposte ed interventi concreti; perché è quasi totalizzante la sensazione che queste classi dirigenti, a tratti impalpabili, non siano state in grado di incidere su un processo di sviluppo economico e territoriale della nostra città. Siamo stanche di lamentare la sostanziale cancellazione da parte del Governo nazionale del Corridoio 1 Berlino-Palermo, appositamente concepito dall’ Europa come asse di congiunzione per viabilità, trasporti e logistica, dell’intero continente. Ci teniamo a precisare che le due coppie di treni Frecciargento tra Reggio Calabria Centrale e Roma Termini, per quanto abbiano migliorato ed efficientemente alzato gli standard di percorribilità, non possono bastare rispetto alla domanda di mobilità che il territorio della Città Metropolitana richiede. Al netto di valutazioni tecniche e di fattibilità, pensiamo che Trenitalia da subito ed in attesa dei tempi necessari per le infrastrutture di Alta Velocità, dovrebbe puntare sull’alta capacità nell’immediato e progettare un percorso celere per avviare un programma che consenta ai treni di arrivare nel “profondo SUD” prolungandolo sino a Reggio. Siamo fermamente convinti dunque, che sarebbe una sfida allettante e che avrebbe ricadute positive, sia in termini di utenze e sia in termini di modernizzazione del sistema di mobilità e di trasporto passeggeri. Costituirebbe un importante passo verso la rimodulazione del gap tra estremo sud ed il resto del Paese.

Rc 15 luglio 2019

CGIL Reggio C.- Locri CGIL Piana di Gioia Tauro CISL Reggio Calabria UIL Reggio Calabria
Gregorio Pititto Celeste LoGiacco Rosy Perrone Nucccio Azzara’

Rosi Perrone: “Vicinanza agli operatori Hospice, il cui servizio è testimonianza d’amore”

La chiusura della struttura dell’ Hospice – Via delle Stelle, non può lasciare indifferenti; e rispetto ad una partecipata e sincera forma di rimostranza da parte di tutti, verso questo triste passaggio, occorre interrogarci su quanto si possa essere effettivamente determinanti affinché la sanità reggina, pur vivendo un momento delicato che ha tutto il nostro appoggio affinché possa essere caratterizzata da criteri di legalità praticata, non perda un baluardo di assistenza e soprattutto di umanità quale l’Hospice. La comunità parteciperà al sit in di domani in piazza Prefettura e questo è un ottimo segnale sia per tutelare la dignità dei lavoratori dell’ Hospice sia per dare un contributo dunque per scongiurare la fine di un servizio rivolto, non solo a coloro i quali decidono di farsi accompagnare negli ultimi istanti della propria vita, ma anche ai loro familiari che alla struttura affidano le più fievoli speranze di mitigazione di sofferenze.

Necessita dunque lo sforzo sinergico di tutti i soggetti che possono individuare soluzioni. Tante volte abbiamo denunciato inefficienze e vuoti di merito nella gestione del comparto sanità, ma oggi, al di là della protesta e senza entrare nel merito di se e quanto dovranno chiarire le istituzioni sanitarie, e’ improrogabile la capacità di risoluzione. L’ Hospice non deve chiudere, in ordine a due ragioni: sostenere gli operatori che svolgono con professionalità ed amore una vera e propria missione, un lavoro ed un’ attività della quale la città di Reggio ha assolutamente bisogno e perché quello dell’ Hospice è un servizio di prossimità che si prende cura della fragilità e dei tormenti di coloro ne usufruiscono.
Esso “regala”, giorni, ore, minuti di dignità a uomini e donne che nell’umanità del loro dolore, decidono di ricevere l’ ultima carezza.
Domani saremo in piazza per difendere questa testimonianza d’amore.

Rc 14 luglio 2019