Assemblea con il personale dei VVF di Reggio Calabria. Perrone e Mannone: “Il Corpo dei VVF garante di sicurezza, prossimità e soccorso. Và tutelato e rilanciato.”

La Cisl ha promosso un’assemblea del personale del Comando provinciale VVF di Reggio Calabria. Si è discusso di contratto specificità, modifiche dell’ordinamento e problematiche locali, con Rosi Perrone – Segretario generale UST Cisl RC, Pompeo Mannone – Segretario Nazionale FNS Cisl, Filippo Vilasi – Segretario regionale FNS Cisl, Giuseppe Roda’ – Segretario provinciale FNS Cisl e Nino Stilo rappresentante territoriale FNS Cisl.

La presenza di Mannone a Reggio Calabria, fa seguito alla manifestazione nazionale del 15 novembre, nella quale il sindacato nazionale ha avanzato le proposte al Parlamento per mettere sul tavolo alcune criticità che riguardano il comparto dei Vigili del fuoco, tra questi quello dell’equiparazione contributiva e previdenziale rispetto alle altre forze dell’ordine. Differenze inaccettabili per il Segretario nazionale FNS, che ha ribadito anche l’esigenza di ridiscutere i rinnovi contrattuali, le cui risorse previste nella nuova legge di bilancio, sono assolutamente insufficienti. Anche il tema della carenza degli organici è stata al centro della discussione nell’assemblea odierna. Mannone ha fatto diretto riferimento al principio di prossimità che riguarda il servizio dei VVF, “valore inestimabile per la comunità, in quanto si corre il rischio che alcuni cittadini non vengano coperti dagli interventi di soccorso in tempi reali, e quindi abbandonati a sé stessi.”

Rosi Perrone, che ha fatto gli onori di casa, ha evidenziato il valore straordinario del corpo dei Vigili del fuoco, “Voi garantite sicurezza e prossimità. Il vostro valore e la vostra divisa sono un patrimonio nazionale riconosciuto da tutti. Adesso il comparto ha bisogno di atti concreti. E questo governo non può tergiversare. Per questo sarò sempre al vostro fianco, e insieme a i segretari FNS Cisl, lavoreremo per avere riconosciuta la dignità che il Corpo dei Vigili del Fuoco merita.”

Vilasi (Segretario regionale FNS) chiede a gran voce “l’istituzione del polo fluviale di scalea, da qui di aggancia e lamenta la gestione del settore formazione, chiedendo anche di sollecitare la formazione di nuovi istruttori e il censimento di quelli attivi sul territorio. Sollecita l’istituzione del nucleo elicotteri regionale e incalza sul potenziamento del dispositivo di soccorso regionale, ricordando al segretario generale nazionale che fra i primi atti dall’insediamento del nuovo direttore la Cisl regionale ha chiesto, dando seguito a sollecitazioni dal territorio regino, un incontro per la valutazione di eventuali nuove sedi VVF distaccate. Conclude lamentando la pessima gestione dei centri di spesa, che invece di snellire le procedure, le ingessa portando il settore acquisti alla paralisi”.

Mentre Rodà e Stilo (FNS territoriale) ricordano al personale i risultati ottenuti dal dialogo col vecchio comandante, fra tutti la riorganizzazione del presidio di San Ferdinando, partito con la gestione dello stesso con sole tre unità di personale e in un “polilogistico”(camper) vecchio di 30 anni, e oggi divenuto grazie alla sinergia fra organizzazioni sindacali e amministrazione, una postazione di riferimento per tutte le forza dell’ordine. “C’è da sottolineare invece – continuano Stilo e Rodà – l’incomunicabilità con il dirigente attuale, comandante reggente e direttore regionale, che non ha intrapreso alcun tipo di dialogo con le OO. SS. disattendendo anche gli impegni presi sull’ avvio della mobilità”.

Infine, i rappresentanti territoriali FNS, hanno sollecitato Mannone circa l’invio di un dirigente superiore per il comando di Reggio Calabria, che per la sua importanza e complessità non può andare avanti con un “Reggente”. Stilo ha fortemente rimarcato l’importanza dell’unità sindacale, affermando che “per alcuni aspetti importanti, la non unitarietà corrisponde a personalismi, perché se si combatte per il bene comune si dovrà pur convergere su alcuni aspetti centrali per la funzionalità del corpo dei Vigili del fuoco”.

Al Segretario nazionale FNS, Pompeo Mannone sono state affidate le conclusioni, “Sono qui per sentire il punto di vista di chi con passione vive il servizio e si assume costantemente delle responsabilità importanti. Quello dei VVF è un corpo che ha dovuto affrontare sempre percorsi in salita. Tutti i Governi che si succedono alla guida del Paese, hanno sottovalutato l’essenza e il valore dei Vigili del fuoco. Voi rappresentate l’unica struttura statale, l’unica istituzione che fa soccorso, per questo deve assolutamente rafforzata con assunzioni, investimenti e risorse. Abbiamo sempre lavorato per questo e continueremo a farlo. Insieme.”

 

Reggio Calabria, lì 22/11/2018                Ufficio Stampa Ust-CISL Reggio Calabria

Cisl Reggio Calabria e coordinamento donne Cisl: “Sulla violenza di genere tenere sempre alta la guardia”

La violenza di genere trova spazio laddove una cultura subdola spinge una fetta di comunità a tacere e fingere che non ci sia alcun problema col sessismo nella nostra società. Non si tratta di un problema che riguarda pochi ma una questione che dovrebbe impegnare, politicamente e socialmente, tutti. Non già perché l’ONU ci ricorda che il 25 novembre è considerata come la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ma perché si tratta di un fenomeno che si propaga, per la stragrande maggioranza dei casi, con episodi mai denunciati, e di conseguenza con un altissimo valore sommerso che non può essere indagato. E quando parliamo di volenza di genere ci riferiamo ad ogni gesto di violenza fondato, che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce e la coercizione o addirittura la privazione arbitraria della libertà. Per costruire una nuova cultura servono modelli, leggi, educazione e soprattutto protezione. I centri antiviolenza sono pochi e spesso brancolano nel buio di una legislazione fatiscente in materia. Abbiamo accolto positivamente per questo, la notizia della formalizzazione di un osservatorio regionale sulla volenza di genere. Occorre che venga riempito di attività, contenuti e fondi; e siamo certi che non mancherà l’input del suo coordinatore Mario Nasone e della rete costruita in merito Accanto a questo occorre la capacità istituzionale e associativa di saper fare rete, per scardinare omertà e paura, soprattutto quando ci si trova di fronte a situazioni di violenza nel nucleo familiare. La violenza di genere e intra-familiare infatti è molto diffusa, a volte in contesti familiari insospettabili e rimane spesso impunita e sconosciuta, salvo la sua manifestazione più cruenta raccontata dalle cronache. Il nostro auspicio è che il problema educativo e della sensibilizzazione non venga declinato solo ed esclusivamente al genere maschile. Anche le donne devono avere la responsabilità e la capacità di essere ‘collante’ tra agenzie educative e vittime di un disagio che fa registrare numeri allarmanti, anche a Reggio Calabria. Le istituzioni investano in politiche mirate e risorse economiche, per rafforzare i centri antiviolenza e l’Osservatorio regionale – strumento efficace di monitoraggio e studio – e noi faremo la nostra parte per mettere assieme tutte le parti sociali affinché per la prima volta, si lavori in sinergia rispetto ad un fenomeno che riguarda la quotidianità e la prossimità di chi ci sta accanto.

Nausica Sbarra – Coordinatrice donne Cisl Rc

Rosi Perrone – Segretario generale UST Cisl Rc

 

Reggio Calabria, lì 20/11/2018   Ufficio Stampa Ust-CISL Reggio

Rosi Perrone: “Incomprensibile la paralisi politica su Porto di Gioia Tauro e ZES”

A distanza di mesi dagli annunci con tromboni spiegati da parte di Regione e Città Metropolitana, nulla sembra muoversi in direzione della ZES di Gioia Tauro. L’area economica speciale sembra non avere una ricaduta nel tessuto commerciale ed occupazionale del Porto della Piana e dei territori limitrofi. Sembra un’istituzione impalpabile, strutturalmente e soprattutto politicamente.

Nessuna concreta attivazione di un piano di sviluppo, e la mancanza del riconoscimento delle deleghe alla Metrocity da parte della Regione Calabria, collocano il Porto in una fase di stallo, che si contraddice palesemente con i proclami della politica su un tema che ad oggi appare violentato – è lecito domandarsi, per fini elettoralistici? –

Un tema che invece urge essere affrontato con la serietà degna di una classe dirigente all’altezza del mandato affidato dai cittadini, della Piana di Gioia Tauro in particolar modo, della metrocity e della Regione Calabria in senso più ampio. Al netto di due bellissime realtà che si muovono in controtendenza ad una sorta di apoplessia istituzionale  – come BLG Logistics, i cui i vertici della società tedesca hanno già illustrato il proprio piano di sviluppo intorno allo scalo portuale calabrese incentivando indotto e livello occupazionale, e Pippo Callipo, il quale ha deciso di investire sul Porto, prendendo in gestione un capannone di oltre 5 mila metri quadrati, con annesse aree esterne per l’immagazzinamento e lo stoccaggio della sua produzione prima di essere sdoganato – il Porto di Gioia Tauro viene completamente svilito nella sua naturale vocazione di perno geopolitico e strategico del Mediterraneo e quindi dell’Europa.

La Zes sembra essere un acronimo ‘freddo’ e senza reali prospettive. I mercati internazionali sono positivamente in fermento ma il nostro volano economico e commerciale è fuori dai flussi della Via della Seta. Non si riesce ad essere competitivi perché il management non riesce a guardare al futuro e perché non riesce ad attrarre investimenti reali. L’autorità portuale fino a quando resterà commissariata? Nulla da eccepire nel merito, al comandante Agostinelli, ma le fasi di commissariamento sono contingentate a periodi di crisi o periodi emergenziali, ma, per un pieno e assoluto sviluppo dell’attività di gestione occorre una guida che non lavori in regime di commissariamento. Ed in questo percorso istituzionale dovrebbero giocare un ruolo fondamentale Oliverio e Falcomatà. Dovrebbero aprire un tavolo con il Governo e convocando anche le parti sociali e le PMI discutere una strategia condivisa e che porti fuori dal ristagno l’ attività del Porto e la conseguente politica di gestione relativa alla Zes. Ma non si riesce a capire come mai ancora le deleghe non siano state assegnate alla Metrocity e ancora di più, non ci si capacita sul perché il Sindaco Falcomatà non alzi il livello della discussione, dopo mesi, per un ‘passaggio di consegne’ istituzionale, fondamentale per l’ente intermedio…e certo, non può bastare una voce sibillina, proveniente da un convegno in Valle d’Aosta, come richiesta al Presidente Oliverio, il quale sembra non volersi decidere ad assegnare le deleghe. Eppure Oliverio e Falcomatà appartengono allo stesso schieramento politico. Questa staticità ci preoccupa e non ci lascia tranquilli. La misura è colma. Quattro anni di amministrazione dovevano essere sufficienti per rilanciare il Porto di Gioia Tauro e,  ad oggi, rendere ‘attuativa’ la Zes .Se non si avranno risposte a breve, saranno conseguenziali azioni e manifestazioni forti  e d ‘ impatto  per sollecitare Regione e Città Metropolitana ad una presa di posizione netta e risolutiva.

Reggio Calabria, lì 18/11/2018    Ufficio Stampa Ust-CISL Reggio Calabria

Rosi Perrone: “La politica abbia coraggio: resti fuori dalla sanità”

Discussa una proposta unitaria per la finanziaria 2019 e una politica socio-sanitaria per la Metrocity.

Si è tenuto nella sede provinciale della Cisl, un incontro per approfondire temi socio-sanitari inerenti alla città metropolitana; quest’ ultimi trattati e discussi attraverso un importante contributo della segretaria regionale CISL politiche socio-sanitarie, Rosaria Miletta, e per discutere la proposta unitaria nazionale per la legge di bilancio del 2019. Un confronto aperto al dibattito per capire meglio la struttura istituzionale e burocratica del sistema sanitario nazionale, e dunque per comprendere criticità e specificità dell’apparato regionale e locale. Si sono gettate le basi per una nuova e più ragionevole visione sulla politica socio-sanitaria da proporre o da sollecitare, al tavolo di contrattazione con il management e l’organismo commissariale della sanità reggina. Una buona sanità avrebbe certamente ricadute positive sul territorio. Non solo in termini di servizi, ma anche dal punto di vista economico ed occupazionale, una buona gestione e soprattutto un’efficiente politica socio-sanitaria potrebbe contribuire a far uscire dalle secche il tessuto sociale della città Metropolitana. Rosi Perrone è convinta che la ricetta – con alte dosi di coraggio – sia a portata di mano: “La politica dovrebbe restare fuori dalla sanità”.

Proprio Rosi Perrone, Segretaria generale UST CISL si è poi soffermata per grandi linee, sulla proposta unitaria, relativa alla finanziaria 2019 che non ha convinto le tre sigle sindacali. Una manovra – attenzionata in alcuni punti durante la giornata di approfondimento voluta dalla CISL di Reggio Calabria – nata senza un confronto con le parti sociali e che non ha tenuto conto delle vere esigenze di crescita del sistema Paese. Al netto di una considerazione diffusa che ha riguardato l’approccio istituzionale ed economico con l’Europa – pilastro fondamentale e soprattutto imprescindibile per la democrazia e per la pace tra gli Stati – si è evidenziato che così com’è, l’Unione europea non va bene. Va’ cambiata e occorre che essa faccia scelte diverse. Meno austerità e più crescita, è questa la strada da seguire. C’è la necessità che lo sviluppo del Paese sia supportato da politiche espansive, in coerenza con le linee espresse dalla Confederazione Europea dei Sindacati, affinché vi sia un reale superamento di politiche restrittive che in Italia, come in Europa, hanno determinato profonde disuguaglianze, aumento della povertà, crescita della disoccupazione, in particolare giovanile e femminile. La manovra – secondo CGIL, CISL e UIL non valorizza investimenti importanti, ma riguarda la spesa corrente, e soprattutto per quanto concerne il Sud, necessita che gli venga riconosciuto il valore strategico di collegamento geopolitico ed economico tra Europa e Mediterraneo.

Un passaggio importante Perrone lo ha dedicato al reddito di cittadinanza, ribadendo cautela nel caso in cui dovesse creare mero assistenzialismo. Ma secondo a proposta, c’è una reale e concreta apertura a trovare strumenti alternativi e risolutivi che possano essere utilizzati come arma contro la povertà. L’avvio del REI (Reddito di inclusione) ha rappresentato un evento molto importante per il nostro Paese che si è finalmente dotato di una misura nazionale, strutturale ed organica di contrasto alla povertà. L’esperienza del REI non può essere disperso anzi deve essere confermata e rafforzata per il suo valore di inclusione anche nell’annunciato reddito di cittadinanza di cui oggi non si conoscono le caratteristiche.

“Il Governo deve assolutamente confrontarsi con i corpi intermedi – ribadisce Perrone – e deve operare secondo un principio di democrazia partecipata. Deve allontanarsi dall’ imbuto virtuale dentro al quale si è infilato. Lo deve per dettame costituzionale, Palazzo Chigi deve dialogare con le rappresentanze; e questa forma di isolamento nuoce all’intero Paese.” E ancora – “Vogliamo capire meglio la quota 100 per quanto riguarda il sistema previdenziale e vogliamo mettere sostenere una forma di pensione contributiva di garanzia per i giovani”. Chiosa Rosi Perrone: “Insomma, mentre negli altri Paesi europei, i giovani e il loro futuro, grandi opere e gli investimenti in innovazione, ricerca, tecnologia e robotica sono in cima alle priorità di governo, questo esecutivo mira a soffocare il progetto TAV; ha cercato di farlo con il TAP e non punta alle reali leve di sviluppo che potrebbero rilanciare l’Italia come quello delle infrastrutture e lavoro”.

E’ in programma per la fine del mese un’assemblea unitaria CGIL, CISL e UIL.

 

Reggio Calabria, lì 09/11/2018      Ufficio Stampa Ust-CISL Reggio Calabria