“Registriamo positivamente l’approvazione della proroga del piano casa licenziata dalla Regione Calabria”. Lo dichiara Rosi Perrone, Segretario Generale Cisl Reggio Calabria in una nota che così prosegue:
“Si tratta di uno strumento sulla carta utile che, se utilizzato bene, aumenterà gli investimenti in questo settore stagnante da tempo a causa della crisi che investe il nostro paese e la città metropolitana di Reggio Calabria, come si evince anche dai dati degli addetti iscritti alla cassa edile. Facciamo pertanto appello alle forze imprenditoriali interessate affinché si tracci un percorso comune, ciascuno per la propria competenza finalizzato a rimettere in moto un settore trainante dell’economia metropolitana. La parte più importante di questo atto, a nostro giudizio, riguarda la sicurezza. Saranno infatti premiati con incentivi ad hoc coloro i quali investiranno per l’adeguamento sismico dei fabbricati attraverso la possibilità di un aumento di volumetria fino al 30%. Se a questi aggiungiamo interventi di efficientamento energetico, la normativa prevede un ulteriore aumento del 10% ed arrivare quindi al 40% di aumento della volumetria. La questione sicurezza delle abitazioni è ormai di crescente attualità anche alla luce delle recenti notizie di cronaca. L’approvazione della proroga dovrebbe andare incontro ad esigenze e bisogni non più differibili, soprattutto in un territorio a rischio come il nostro. Restiamo però in attesa che all’approvazione della norma seguano risultati concreti. Troppo spesso, in passato, da parte di tutte le Giunte di ogni colore politico, ad atti utili per i nostri corregionali, non sono seguiti risultati tangibili. Per questo, ribadiamo la nostra soddisfazione per il documento approvato, ma restiamo sempre in attesa che tutto ciò si traduca in interventi reali che possano far rientrare nei processi produttivi i numerosi lavoratori edili di Reggio e provincia. Adesso si avrà tempo sino al 31 dicembre 2018 per effettuare interventi. Alla proroga del piano casa dovranno però seguire norme che facilitino l’accesso al credito. Il rischio da sventare è che questi strumenti restino solo virtuali”.