Nel corso dei lavori del Comitato esecutivo tanti sono stati i temi trattati, per approfondire e discutere le criticità che imperversano nel territorio metropolitano. Alla relazione introduttiva tenuta dal Segretario generale Rosy Perrone si è avuto un confronto aperto a tutto campo con i segretari di federazione intervenuti al dibattito – Loiacono (fnp), Ascanelli (first) Chiarolla (fim), Corsaro (filca), Sera (fp), Giordano (fit) e Piscioneri (fai) – dopo del quale c’è stato un intervento qualificato del Segretario generale Calabria Tonino Russo. La discussione si è diramata speditamente con condivisione piena della relazione introduttiva della segretaria generale contribuendo di fatto a tracciare una linea sindacale da seguire nei mesi – tormentati da una fase post Covid – che verranno.

Infrastrutture, trasporti, zes, Area dello Stretto, temi socio sanitari ed ambientali sono stati punti focali dell’analisi del gruppo dirigente Cisl. Per la provincia di Reggio quasi inesistenti (130 gradi opere per 200 miliardi) le opere infrastrutturali previste dal Decreto Semplificazione, dunque aeroporto e collegamenti con lo Stretto ancora lontani dalle priorità di un Governo lento. Più volte – soprattutto dopo l’istituzione dell’autorità di sistema dello stretto – si è messa in discussione la miopia dello Stato, della Regione Calabria e della Città Metropolitana rispetto ad un tema fondamentale per il futuro del nostro territorio. Lo Stretto come risorsa e come elemento di congiunzione, culturale, commerciale ed economico tra Europa e Mediterraneo: è questa la vision della Cisl. Ad oggi poco attenzionata da un management politico distratto. Inoltre, si è ribadita la necessità di discutere di Europa in Europa e con l’Europa. L’Italia dovrebbe vantare una forza propulsiva in termini di sviluppo come asse importante tra Europa e mediterraneo ed invece continua a cincischiare sul Mes che potrebbe invece rappresentare un buon obiettivo sanità o dei recovery fund.

Un aiuto europeo agli Stati, senza condizionalità, potrebbe davvero far ripartire l’economia soprattutto del Sud, in questa fase post Covid. Il riferimento è a investimenti su: infrastrutture, trasporti, lavoro, sanità digitale. Potrebbero davvero materializzarsi riforme epocali che farebbero bene alla Calabria e alla Metrocity.

Si è discusso anche di nuove strategie e nuovi approcci da programmare in quanto l’emergenza Coronavirus ha generato una frammentazione sociale dalla portata globale. Uno strumento messo in campo dalla CISL. Metropolitana è lo sportello sociale di prossimità e di ascolto. Insieme ad Anolf e Inas, la Cisl Metropolitana ha lanciato il progetto ‘PERSONA PROSSIMITA’ PERIFERIE’. I primi report ci danno uno spaccato del momento, i volontari del numero verde hanno avuto tante richieste da persone disorientate e smarrite, da anziani soli, da chi ha perso il lavoro, da chi vuole scommettere sulla ripresa del sud d della metrocity nonostante tutto, tanti e tanti cittadini metropolitani che in questo servizio hanno intravisto una piccola ancora di salvataggio. Dunque una crisi che rischia di avere connotati drammatici se non si mettono assieme le forze positive della società civile e della comunità istituzionale per trovare soluzioni condivise.

Rosy Perrone ha evidenziato le positività della proposta di elaborare concretamente una rete relazionale con Università, parti sociali, istituzioni, Chiesa ed una fetta di cittadinanza attiva, affinché si possa consolidare un vero e proprio Patto sociale per la Metrocity di Reggio Calabria.

Una rappresentanza competente che si sforzi di essere protagonista e non più spettatrice di uno scenario che restituisce dati dolorosi rispetto agli indicatori socio-economici principali: disoccupazione, dispersione scolastica, crisi della famiglia, fenomeno migratorio, crisi del comparto economico e commerciale.

Sul tavolo del dibattimento dell’esecutivo, l’annoso problema dei rifiuti; una mancata pianificazione progettuale ha gettato nel baratro una situazione rifiuti divenuta emergenza. La cittadinanza dopo aver vissuto il dramma sanitario del Covid-19, di certo non immaginava di ritrovarsi a far fronte ad una nuova sfida di carattere socio-sanitario. Dunque si è palesata l’intenzione anche di organizzare proteste pubbliche nel rispetto delle norme anti-covid, per dire con forza che non se ne può più di approssimazioni, leggerezze, rimpallo di responsabilità e degrado pubblico;  il sistema rifiuti deve camminare su 2 direttrici: eliminare subito le tonnellate di rifiuti che hanno generato dappertutto discariche a cielo aperto e trovare attraverso una progettazione immediata e seria una soluzione, che non sia ‘tampone’ ma che abbia risvolti definitivi. Con il problema rifiuti, di pari passo cammina il problema lavoratori Avr (società ‘destinata’ al servizio di raccolta), costretti a svolgere il proprio servizio senza la regolarità degli stipendi. Oltre questo dramma il territorio vive il problema della depurazione acque, per questo la segretaria Perrone ha chiesto di continuare a sostenere, come fatto finora in CISL, i cis mare pulito’ magari chiedendo una immediata interlocuzione con il ministro del sud Provenzano.

Inoltre in un contesto post-emergenza, è emersa la necessità di ragionare ad una nuova, rigenerata ed impermeabile SANITA’. Se da un lato va riconosciuto che il comparto a livello del territorio metropolitano ha tenuto e contenuto l’onda d’urto violentissima dell’emergenza, grazie ad un personale che ha dimostrato di non aver nulla da invidiare a quello di Ospedali e strutture più blasonate a livello nazionale, è vero altrettanto, che la sanità commissariata non risponde alle esigenze primarie dei cittadini. Occorre superare la fase commissariale e puntare ad un nuovo dialogo tra comunità ‘scientifica’ e società civile. Anche grazie all’attivazione delle strutture ospedaliere e hub periferici e soprattutto con la costruzione dell’Ospedale della Piana e con la concreta attivazione della medicina del territorio, per questi e non solo per questi motivi, siamo scesi in piazza alla Cittadella regionale a Catanzaro per partecipare alla grande manifestazione unitaria rivendicando una battaglia sociale sui temi della Sanità calabrese.

Approfondito anche il tema dei fondi e delle risorse da impiegare per concretizzare le proposte e le idee che provengono dalle parti sociali. Si è ribadito il concetto – più volte ripreso anche a mezzo stampa dalla Cisl – che è indispensabile creare ed allestire una vera e propria task force di professionisti per attivare e programmare interventi mirati con risorse comunitarie e nazionali e programmare una governance unica dei fondi che producono finanziamenti ed investimenti in ogni settore produttivo.

Insomma, creare e far maturare una visione nuova di Città Metropolitana, attraverso un percorso anche di accompagnamento alla classe politica, sarà la sfida dei prossimi mesi della Cisl.

Il Sindacato nasce come collante e come modello di rappresentanza in grado di accorciare le distanze tra comunità e bisogni che essa produce. Prossimità, periferie, persona e scommessa di un sud che rinascerà dalle proprie ceneri.