Non possiamo sottacere a quanto sta verificandosi in capo all’ Agenzia delle Dogane e Monopoli di Reggio Calabria. Apprendiamo increduli di una notizia che cristallizza un disegno di svuotamento del comparto doganale di Reggio Calabria e che fa il paio con l’abbandono più complessivo del territorio, in costanza di una flebile pianificazione metro. Dopo la decisione della direzione regionale delle dogane trasferita a Catanzaro, la Città Metropolitana “subisce” anche la chiusura della sezione doganale dell’aeroporto dello Stretto.

Già la riorganizzazione – non è fazioso definirla declassazione – dell’Ufficio doganale di stanza nel Porto di Gioia Tauro, aveva rimodulato quello che era un punto di forza del sistema portuale, in una sede periferica dell’Ufficio di Reggio Calabria e c’è da chiedersi quali saranno le conseguenze considerata la costituita area Zes? Adesso la imminente chiusura dell’ufficio doganale aeroportuale infieriscono un colpo mortale ad un comparto strategico dell’intera aera metropolitana, in termini di servizi, livelli occupazionali e assetti organizzativi della dogana stessa – con queste parole intervengono Rosi Perrone Segretaria Generale Cisl e Vincenzo Sera Segretario Generale fp di Reggio Calabria

L’Aeroporto dello Stretto, anche emblematicamente, non può perdere la sua vocazione di “frontiera”. Tra l’altro, sarebbe l’unico caso per quanto concerne le Città Metropolitane di tutta Italia. È fondamentale scongiurare la chiusura, perché ci sarebbe una fisiologica ricaduta con effetti negativi a cascata che riguarderebbero il settore ed il suo indotto.

Dunque, continua Rosi Perrone, anche Il governo centrale deve fare la propria parte, mettendo da parte slogan e propagande, e deve concentrarsi sulle criticità che riguardano lo sviluppo del mezzogiorno e della Calabria in particolare guardando alla Città Metropolitana di Reggio Calabria come traino per l’area dello stretto nel Mediterraneo. Intendiamo con forza, stimolare come Cisl Reggio Calabria un tavolo interistituzionale e con le parti sociali affinché l’ennesimo atto, mirato allo svuotamento di una infrastruttura già fortemente martoriata, non si concretizzi continuano Perrone e Sera. Ma in questo percorso condiviso, vien fuori la viscerale necessità che la Metrocity riceva formalmente le deleghe della Regione, per poter affrontare le questioni scottanti della città oltre che con strumenti amministrativi efficaci, anche con la giusta capacità istituzionale.

La mancanza, o questo ingiustificato ritardo, del “trasferimento di poteri” lascia in una fase embrionale le prerogative della Città Metropolitana questa e tante altre le criticità metropolitane che vanno assolutamente affrontate con l’autorevolezza che solo un ente con pieni poteri può fare.

Di contro, il gruppo dirigente della Metrocity non deve cincischiare. Con fermezza deve pretendere quanto gli è dovuto per superare questa fase di stallo, anche perché altrimenti risulterebbe paradossale decifrare il rapporto di forza con il governo regionale che ‘veste’ lo stesso colore politico. Urgono piani programmatici metropolitani e di investimento per ottimizzare i fondi destinati alle esigenze più impellenti del territorio.

Ci vuole azione consapevole e di visione per poter concretizzare la Metrocity, non è più tempo di attese ora ci vogliono fatti ed atti concreti da parte di chi crede che una reale speranza di futuro possa  esserci – conclude Rosi Perrone.

Ufficio Stampa Cisl Rc