“I dati riferiti al territorio comunale e metropolitano di Reggio Calabria descrivono, andando oltre le parole, condizioni di disagio che a queste latitudini maturano ancor più velocemente che nel resto d’Italia e, ci duole evidenziarlo, anche rispetto al resto del Mezzogiorno. In sintesi siamo un Sud del Sud”. Così Rosi Perrone, segretario generale Cisl Reggio Calabria, che analizzando l’attuale fase storica aggiunge: “Migrazione copiosa, livelli altissimi di disoccupazione e molto bassi di natalità, enormi problematiche di ordine imprenditoriale ed economico, l’infiltrazione capillare e costante della criminalità organizzata. Un quadro difficile, al quale non può rispondere da sola un’amministrazione (comunale o metropolitana che sia) ma che richiede uno sforzo comune da parte di tutte le forze sane dell’assetto sociale della città. Un assetto sociale che dà chiari e drammatici segnali di disgregazione”. Il segretario Cisl, dunque, esprime la propria riprovazione: “Ovvio è che, pur volendo mettere in campo tutti gli sforzi possibili, questi ultimi non possono continuare a rimbalzare sul muro di gomma degli apparati governativi, sordi ad ogni grido di allarme che viene lanciato in direzione romana. Una visione di crescita, in questa realtà, non può divenire concreta, infatti, se non vi è una lungimiranza programmatica che renda operativi quegli annunci e quelle promesse che, a cadenza costante, giungono dalla capitale e che assumono, sempre più, i connotati di slogan ben confezionati: come è possibile che un ministro autorevole, responsabile e capace di progettare quale Delrio, che detiene il delicato dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sia presente in Calabria per partecipare a conferenze stampa e poi possa, nel contempo, non velocizzare determinati processi finanziari che riuscirebbero a garantire servizi e occasioni lavorative ad un intero territorio e potrebbero essere da traino alla ripresa del paese? Una parte tangibile di tali percorsi di rinascita, in considerazione appunto di tutte le statistiche negative, non può che essere rappresentata dalla creazione di circuiti in grado di generare occupazione ai quali si legano, inevitabilmente, trend positivi”. “In quest’ottica – prosegue Perrone – facciamo nostre, insieme a Enzo Corsaro segretario Filca Cisl, le speranze racchiuse tra i fondi del famoso Decreto Reggio, la legge speciale nata a favore di interventi urgenti e indifferibili per il risanamento e lo sviluppo. Abbiamo assistito, qualche mese addietro, alla firma dell’atto di rimodulazione del programma e sappiamo, oggi, delle diverse trasferte romane delle istituzioni locali. I finanziamenti, che garantirebbero una boccata d’ossigeno indispensabile, attendono solo che la lenta burocrazia della capitale faccia il suo corso ma l’iter non viene accelerato”. “Parliamo – spiega il segretario Cisl – di cifre importanti che, non solo creerebbero un indotto lavorativo connesso all’avvio di progetti e cantieri, ma anche di finanziamenti diretti proprio alle politiche occupazionali. Può una città soffrire in attesa di un mero adempimento di tesoreria? Come sindacato, quindi, non possiamo che esternare preoccupazione e chiediamo una seria assunzione di responsabilità nei confronti di Reggio che coinvolga, in primis, la rappresentanza parlamentare e, naturalmente, quella regionale. Ciò per garantire, finalmente, la rimozione di un blocco ‘formale’ (e non di natura finanziaria vista la sicura disponibilità dei fondi) e per pretendere le giuste attenzioni verso un territorio tormentato. La seria problematica della disoccupazione non può sottostare a pigrizie di alcun tipo ed il confronto deve essere serrato e costruttivo, facendo fronte comune per portare a compimento l’attivazione dei finanziamenti soprattutto per quella parte, cospicua, che andrebbe dirottata direttamente su azioni occupazionali. Reperiti questi ultimi, infatti, potrà prendere vita un ragionamento complessivo per la redazione di un vero e proprio piano comunale e metropolitano del lavoro che vada ad intersecarsi con risorse comunitarie e programmi regionali”. “Ecco perché è fondamentale che ognuno faccia la propria parte. Non possibile, infatti, crescere insieme – conclude – se le battaglie vengono condotte sotto la spinta di visioni campanilistiche. E’ necessario, invece, seminare in ogni dove: ‘Continua a piantare i tuoi semi – diceva Einstein – perché non saprai mai quali cresceranno. Forse lo faranno tutti’”.