1. Senza un piano per la crescita ed una nuova politica economica e fiscale, senza politiche attive per il lavoro, andremo inevitabilmente incontro ad una primavera davvero esplosiva sul piano sociale, quando finirà il blocco dei licenziamenti.

Ecco perché il sindacato lo ha detto con chiarezza al Premier Conte: ritorniamo al clima responsabile e virtuoso di marzo. È necessario imboccare la strada del dialogo con i sindacati e le associazioni delle imprese, con chi rappresenta le forze produttive del paese, come la stessa Europa ha auspicato nel suo Next generation Eu.

Se il Governo aprirà un vero confronto costruttivo porteremo il nostro contributo. In caso contrario la Cisl, insieme agli altri sindacati, continuerà a fare il proprio mestiere, mobilitandosi e respingendo al mittente ogni tentativo di interferire sull’autonomia del sindacato e dei corpi sociali.