“Si chiudono oggi 24 mesi di commissariamento dell’ASP di Reggio Calabria, commissariamento voluto dall’allora Prefetto Sua Eccellenza Dr. Michele Di Bari, dopo la relazione della Commissione nominata al fine di compiere accertamenti e approfondimenti per verificare l’eventuale sussistenza di forme di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso” – dichiarano i Segretari generali CGIL, CISL e UIL.
“Nella relazione della Commissione c’è di tutto, dalla presenza di parenti di personaggi di spicco della malavita organizzata a pregiudicati con incarichi nella stessa azienda, alla mancanza di procedimenti regolari nell’affidamento di appalti e lavori alla mancata vigilanza sul patrimonio immobiliare e per finire la compromissione delle legittime aspettative della popolazione. Altri 24 mesi di diritti negati, di provvedimenti vacui che non hanno inciso sulla percezione di un cambio di rotta dell’ASP reggina. Due anni trascorsi – continua la nota – con richieste di incontri disattesi e comunque inutili quelle rare volte che è stato possibile incontrare Commissari e Direttori Sanitari. Due anni in cui, ancora una volta, le Istituzioni hanno fallito sul nostro territorio non incidendo sulla realtà della Sanità Pubblica della intera area metropolitana. All’epoca, salutammo il provvedimento (l’ennesimo) con rassegnazione e una rinnovata speranza di potere avere finalmente, anche sul nostro territorio, una Sanità accessibile a tutti, gestita nella legalità da Commissari Prefettizi e con competenza attraverso la nomina di figure di provate capacità gestionali. Oggi, dopo un rinnovo richiesto dalla stessa struttura commissariale rivelatosi quantomeno inutile, salutiamo positivamente ancora più speranzosi la fine di questa inefficace e inefficiente gestione”.
“La riorganizzazione degli uffici è rimasta lettera morta, i bilanci mancavano prima e continuano a mancare oggi, il ripristino della normalità dei Livelli Essenziali di Assistenza peggiorati determinando di fatto nella realtà territoriale di riferimento l’indebolimento dei servizi sanitarie erogati, l’isolamento dell’Azienda e un clima di diffusa sfiducia”.
Ultimo episodio emblematico dell’assenza di una direzione organizzativa dell’ASP reggina è il piano di vaccinazione mai presentato qualora esistesse. Oggi, in assenza dei vaccini, si corre ai ripari prevedendo più centri di vaccinazione esclusivamente a causa della pressione mediatica alla quale l’ASP reggina è sottoposta”.
“Quali considerazioni di conseguenza esprimere. Il commissariamento voluto per mala gestio coinvolge certamente i predecessori degli ormai ex commissari e se responsabilità ci sono devono essere accertate dalla Magistratura perché solo attribuendo le eventuali responsabilità potrà essere possibile ripristinare un modello efficiente nella Sanità. Magistratura, a cui va il nostro plauso per il lavoro svolto e soprattutto il nostro invito a continuare in questa azione di bonifica, in questi giorni sta svolgendo un ruolo encomiabile nell’indagare sui misfatti verificatesi in altre amministrazioni della città. Chiediamo pertanto – concludono Pititto, Logiacco, Perrone e Azzarà – un incontro per manifestare la nostra vicinanza ed incondizionato sostegno, e soprattutto per potere attivare un confronto e un percorso condiviso mirato a disincrostare il sistema sanitario da corrosioni di illegalità”.
Pititto,Logiacco,Perrone,Azzarà