Questi gesti concreti della Fai e della Cisl, in collaborazione con l’ente bilaterale agricolo territoriale di Reggio Calabria (EBAT), sono la testimonianza di come occorre andare oltre le parole mediante iniziative che aiutino le sofferenze degli ultimi.
Gente che lavora nei nostri campi con grandi sacrifici, inseguendo una speranza o molto semplicemente per sfuggire alla disperazione, dopo aver attraversato prima il deserto e poi il mediterraneo tra mille insidie.
Rosarno resta una delle realtà socialmente fragile e complessa, viste le dinamiche stagionali che aggregano un numero significativo di flussi di immigrati fuori controllo, nonostante il notevole sforzo istituzionale rivolto al superamento della tendopoli per un’accoglienza diversa e in linea con la particolarità proprie dei lavoratori immigrati.
Sono le esigenze del mercato del lavoro nel settore agricolo che fanno da richiamo durante la stagione delle grandi campagne di raccolta e non si limita solo alla piana di Rosarno, ma interessa altri luoghi in ambito comunitario, poiché l’Europa perde ogni anno circa tre milioni di lavoratori, per effetto della messa in quiescenza, senza poterli sostituire, visto il drastico calo demografico, creando delle vere emergenze per mancanza di manodopera.
Sicché, il fenomeno porta ad una doverosa valutazione fuori dalle ideologie o alzate di scudi politici, proprio per valutare le iniziative più idonee da adottare in un momento di debolezza del tessuto economico e sociale, penalizzato anche dalla mancanza di forza lavoro.
L’Europa non può non prendere provvedimenti volti a favorire l’apertura a ingressi regolari programmati in ragione dei reciproci fabbisogni, facendo accordi diplomatici ed economici, con pari dignità, tra paesi di origine e quelli di transito.
Significherebbe creare una collaborazione evitando viaggi irregolari gestiti dagli scafisti, superando quel traffico che ogni anno lascia centinaia di morti nel mediterraneo.
Aprendo all’immigrazione regolare, in forza di una norma lungimirante che tenga conto di una doverosa semplificazione , pur mantenendo i capisaldi di una governance europea, che assicuri un’acqua ricollocazione e un’ accoglienza organizzata e dignitosa, si eviterebbero i tanti disagi e la concentrazione confusa nella tendopoli o in alloggi di fortuna con le conseguenze ormai note, così come da anni si verifica nell’intera area della piana di Gioia Tauro, con Rosarno e San Ferdinando perennemente in difficoltà.

IL SEGRETARIO GENERALE CISL CITTA METROPOLITANA DI REGGIO CALABRIA

ROMOLO PISCIONERI