Nelle riflessioni che faremo durante l’iniziativa di giorno 24 febbraio prossimo, a Palmi, casa della cultura “Leonida Repaci”, alla presenza del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, individuiamo come grande freno alla possibile crescita il divario infrastrutturale, tra nord e sud, preoccupante proprio per il basso livello in cui versa la città metropolitana di Reggio Calabria.
Una situazione che non fa ben sperare in un’adeguata creazione di buona occupazione, senza un immediato intervento di recupero di appropriati investimenti, realizzazione di molte opere mancanti, nonché il completamento di quelle iniziate da anni e mai completate, indispensabili e funzionali allo sviluppo.
Al piano strategico metropolitano c’è da affiancare un “patto sociale metropolitano” in una prospettiva di medio lungo termine, ideando una rigenerazione territoriale per superare le ataviche ostilità e le enormi sacche di povertà che complicano il vivere quotidiano di migliaia di persone.
Va data identità al territorio attraverso un uso delle risorse disponibili, misurabile sulla capacità di generare sviluppo sostenibile in linea con l’agenda 2030.
C’è da velocizzare la spesa senza lasciarsi prendere dall’improvvisazione, avendo sempre ben chiaro il risultato da ottenere, posto che una buona spesa si deve misurare dalla presa che fa sul territorio in termini di miglioramento della qualità di vita dei cittadini, in un sistema territoriale complesso.
Molte comunità periferiche e non solo, in questa nostra città metropolitana soffrono il momento dopo momento, la marginalità, l’abbandono, la carenza dei servizi, di lavoro, di socialità, il più delle volte costrette a lasciare la propria terra.
Una grande fragilità, in una profonda debolezza infrastrutturale, da rivedere e riorganizzare il più velocemente possibile su prospettive e risultati verificabili e condivisi.
La Città Metropolitana, non può trascurare l’impiego di tutte le risorse disponibili, qualsiasi essa sia la provenienza, come veicolo e acceleratore di opportunità a condizione che si faccia ricorso a un’adeguata progettazione e conseguente buona spesa.
In questa direzione, il PNRR è un’opportunità, sono previsti tanti interventi granulari da dove discendono altre possibili gemmazioni.
Al centro deve esserci l’obiettivo di animare la crescita, incrementare opportunità di lavoro, realizzare le infrastrutture necessarie per uno sviluppo sostenibile, vero strumento per evitare la continua emigrazione dei nostri giovani, oggi diventata insopportabile e per alcuni versi non più giustificabile, viste le risorse che possono essere impiegate a vario titolo nelle nostre realtà.

Il segretario Generale
Romolo Piscioneri