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29 dicembre 2001 - Vieni all’INAS e scoprirai i tuoi diritti -
Sedi CISL aperte per l’INAS DAY

"Vieni all’INAS e scopri i tuoi diritti": è lo slogan diffuso in tantissimi modi per fare conoscere il "nuovo" patronato della CISL, l’Istituto nazionale di assistenza sociale che ha proprie sedi anche nella città e nella provincia di Reggio Calabria. "Nuovo" perché presto sarà attuata in Italia la legge di riforma dei Patronati che consente loro di svolgere a titolo gratuito oltre la tradizionale tutela e assistenza di lavoratori, pensionati e cittadini, anche un ruolo di consulenza in diversi campi.
L’INAS CISL vuole perciò farsi conoscere meglio, e nel contempo intende avviare una campagna di sensibilizzazione sui problemi previdenziali, assistenziali e per quanto riguarda l’assicurazione per gli infortuni sul lavoro. Ha scelto quindi una data, il prossimo 6 giugno, per celebrare l’"INAS DAY", una un’intera giornata di iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica condotte in tutto il territorio nazionale e all’estero (90 sedi in 15 paesi dove è stata forte l’emigrazione italiana, tra Europa, Nord e Sud America e Australia).
"Un diritto non patrocinato si traduce oggi in un diritto negato" affermano in casa CISL a proposito del fatto che numerose persone versano in una condizione di povertà, che significa esclusione sociale e diritti non riconosciuti. Molte leggi tutelano lavoratori, pensionati e cittadini, ma la burocrazia e le complicazioni legislative rendono però quasi impossibile alla gente comune l’accesso ai propri diritti. L’INAS è il consulente gratuito e aiuta ad ottenere ciò che spetta di diritto e viene negato in pratica.
Il prossimo 6 giugno a Reggio come in tutt’Italia, durante l’ "INAS DAY", tutte le sedi INAS resteranno aperte al pubblico con orario continuato e allungato, e nelle piazze cittadine saranno istituiti punti di "Incontra l’INAS", dove le persone potranno informarsi direttamente su tutti i servizi offerti gratuitamente dal patronato. L’INAS, inoltre, mette a disposizione dei cittadini il numero verde 800-249307, al quale ci si potrà rivolgere per ricevere sia le informazioni sui servizi in materia di assistenza, previdenza, assicurazione per gli infortuni sul lavoro e politiche familiari, sia sulle sedi Inas più vicine al proprio luogo di residenza.
Anche nella sede della CISL di Reggio Calabria ferve dunque, il lavoro di preparazione dell’INAS DAY, coordinato dal segretario della unione sindacale territoriale Cosimo Piscioneri, e dal responsabile del patronato Ferdinando Loiacono all’insegna del valore che il sindacato CISL, oltre alle iniziative di concertazione per migliorare la qualità del lavoro, debba fornire servizi innovativi a favore dei lavoratori e della gente comune. Servizi per rispondere al quesito quando andare in pensione, come fare la pratica della pensione, come controllare la propria posizione contributiva, come ottenere la rendita in caso di infortunio o per una malattia professionale; quali siano le prestazioni socio-sanitarie-assistenziali di cui si ha diritto: e per rispondere ad altre domande in materia di pensioni, sanità, infortuni. E quindi in stretta intesa con le imprese, prestare consulenza sulla legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: svolgere compiti di segretariato sociale in tema di legge 328 sull’Assistenza. Per conseguire positivi e rapidi risultati anche l’INAS di Reggio ha collegamenti diretti via terminali informatici, con l’INPS e l’INAIL, per quanto riguarda ad esempio, i contributi dei lavoratori e i calcoli per le previsioni di pensione in tutti i settori.
Per rispondere alle aumentate richieste dell’utenza, il Patronato INAS CISL si è dotato di riferimenti operativi in tutti le zone della provincia, ed ha stipulato convenzioni con medici e legali per l’assistenza in sede giudiziaria. Da rimarcare che questi, sono tutti servizi forniti in maniera gratuita.
Questo l’elenco delle sedi INAS: nella città di Reggio in Via dei Correttori, n. 6 (tel. 0965 27194); a Gioia Tauro in Via Statale 111, n. 238 (0966 52901); a Locri in Via Firenze, n. 28 (0964 22443); a Palmi in Via V. Veneto, n. 14/a (0966 22034); a Caulonia in Via Provinciale, n. 4 (0964 83015); a Melito Porto Salvo sul Corso Garibaldi, n. 74 (0965 771128); a Cittanova in Via D. Marvasi, n. 70 (0966 653235); a Polistena in Via Domenicani, n. 20 (0966 941797) e a Bovalino in Via Garibaldi, n. 218 (0964 61569).

Presidente INAS CISL Reggio Calabria Ferdinando Loiacono

22 dicembre 2001 - VERTENZA TELECOM ITALIA -
INCONTRO OPERATIVO DI CISL E PRESIDENTE del CONSIGLIO PROVINCIALE


FISSATA una SEDUTA APERTA per SENSIBILIZZARE TUTTI i PARTITI E’ arrivata dall’ente Provincia, in particolare dal Consiglio provinciale, la prima risposta all’appello-denuncia della CISL di Reggio Calabria sul ritiro della società TELECOM ITALIA dalle postazioni tecniche e commerciali che manteneva nel territorio reggino, e la smobilitazione di un consistente numero di lavoratori.
Ieri mattina, il presidente del Consiglio provinciale avvocato Mario Mazza, ha incontrato per un vertice operativo sulla vertenza, una delegazione della CISL guidata dalla segretaria confederale Rosi Perrone e composta dai rigenti del sindacato di categoria FISTEL CISL, Lillo Perrone e Mimmo Luppino,della segreteria regionale, e Salvatore Faraone,di quella provinciale. L’avvocato Mazza era accompagnato dal vicepresidente del consiglio provinciale Fausto Cordiano.
Al termine dell’incontro è pertanto, scaturita la decisione dei due massimi rappresentanti istituzionali, di tenere per i prossimi giorni di gennaio, un incontro con i vertici manageriali calabresi della compagnia telefonica per capire i termini della situazione. Quindi, di convocare, una apposita seduta di Consiglio provinciale, aperta alle forze sociali e produttive per rilanciare la vertenza TELECOM avendo il sostegno e la partecipazione di tutte le forze politiche della provincia di Reggio Calabria.
In sostanza, la Provincia ha assunto l’impegno di portare avanti la vertenza con un proprio contributo di proposte e soluzioni, e così sostenere la CISL nel garantire gli attuali livelli occupazionali nelle sedi TELECOM.
Nei giorni scorsi Rosi Perrone,e il segretario generale della CISL reggina Cosimo Piscioneri, avevano lanciato l’allarme sul silenzio delle istituzioni e delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, sulla selvaggia ristrutturazione dei propri uffici ad opera della principale compagnia telefonica del Paese, con il pesante depotenziamento dei servizi commerciali e tecnici e una forte riduzione di personale. I due sindacalisti avevano denunciato che TELECOM ITALIA sta ritirandosi dal nostro territorio proprio mentre l’area industriale di Gioia Tauro e la Locride, sotto la spinta dei finanziamenti pubblici, sono invece, interessate da un accentuato sviluppo di nuove aziende, e hanno la necessità di avere potenziati gli impianti di comunicazione e i servizi di manutenzione.
La CISL ha pure denunciato la decisione di TELECOM ITALIA di annullare la realizzazione sul nostro territorio di un call center con quasi mille addetti. Il call center di Reggio Calabria è una delle sei strutture del genere previste da TELECOM nei propri programmai nazionali, quattro delle quali già realizzate ed operanti.
Nei prossimi giorni, infine, la CISL invierà alla presidenza del consiglio provinciale un dossier tecnico sulla vertenza TELECOM con l’indicazioni di alcune proposte operative per rilanciare l’occupazione in questo delicato settore.

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria Filippo Praticò


17 dicembre 2001 - NUOVA DENUNCIA della CISL
DISCRIMINATI gli EX LSU ASSISTENTI SCOLASTICI

Ancora discriminazioni ai danni degli ex lavoratori socialmente utili nella pubblica amministrazione di Reggio Calabria. E c’è ancora la CISL in prima linea in difesa dei loro diritti di lavoratori atipici. Ad entrare nel mirino dell’organizzazione sindacale d’ispirazione cristiana è adesso il mondo della scuola, sono quelle isole di autonomia create da diversi dirigenti scolastici che interpretano in modo originale leggi di stato e contratti collettivi di lavoro.
Il segretario confederale della CISL reggina Angelo Anastasio, e Domenico Serranò, coordinatore dell’ALAI CISL (associazione lavoratori atipici e interinali), hanno inviato una dura lettera di protesta al Direttore generale dell’Ufficio scolastico per la Calabria e al Provveditore agli studi di Reggio Calabria, in difesa degli ex LSU nominati assistenti amministrativi della scuola. A favore di questa categoria di lavoratori atipici la Finanziaria 2001 (la legge 388/2000) al fine di dare "stabile occupazione", ha stabilito l’applicazione di un contratto di collaborazione continuo e coordinato. "Contratto – osservano Anastasio e Serranò - non bene inteso dalla dirigenza scolastica che abusando del principio della "autonomia" applica con poca responsabilità ed ancor meno con poca sensibilità sociale, determinando strane interpretazioni e prese di posizione sui predetti lavoratori".
I sindacalisti CISL citano alcuni casi. In un caso "molti dirigenti anziché sottoscrivere il contratto di collaborazione per 18 mesi e fino al 31 dicembre 2002 (come da D.M. n. 66 del 20.4.2001), hanno imposto la sottoscrizione del contratto fino al 31dicembre di quest’anno", cioè un anno in meno del previsto. E a quanti fanno osservare l’irregolare interpretazione questi dirigenti scolastici "minacciano continuamente di non rinnovare il contratto per il 2002, determinando tensioni e frustrazioni tra i lavoratori".
Secondo la CISL, la mancanza di una accordo nazionale di riferimento per le prestazioni effettuate, determina un’utilizzazione selvaggia da parte dei dirigenti scolastici. Vedasi disparità di trattamento per i periodi di riposo, per l’orario di lavoro, per le prestazioni, per le malattie, per i permessi, dimenticandosi che la collaborazione non è un rapporto di dipendenza.
Angelo Anastasio e Domenico Serranò concludono la missiva chiedendo al Direttore generale dell’Ufficio scolastico per la Calabria di intervenire presso i dirigenti scolastici che non hanno sottoscritto il contratto fino al 31.12.2002. Altra sollecitazione è rivolta al Ministero della P.I. "affinché emani direttive chiare e certe sull’utilizzazione del personale LSU impiegato quale assistente amministrativo scolastico".

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria Filippo Praticò

11 dicembre 2001 - TELECOM ITALIA ABBANDONA REGGIO CALABRIA
MENTRE a GIOIA TAURO e nella LOCRIDE AUMENTANO le AZIENDE che COMINCIANO a PRODURRE

Dichiarazione dei segretari confederali Cosimo Piscioneri e Rosi Perrone

"Mentre l’area industriale di Gioia Tauro e la Locride sotto la spinta dei finanziamenti pubblici sono interessate da un accentuato sviluppo di nuove aziende che quindi, necessitano di un incremento delle reti di telecomunicazioni accade invece che TELECOM ITALIA fugga via dal territorio di Reggio Calabria".
E’ quanto denunciano in una dichiarazione i segretari confederali della CISL di Reggio Calabria Cosimo Piscioneri e Rosi Perrone che lanciano l’allarme sulla selvaggia ristrutturazione in corso di attuazione da parte della principale compagnia telefonica del Paese, con il conseguente depotenziamento dei servizi commerciali e tecnici e una forte riduzione di personale.
"TELECOM si ritira da Reggio Calabria senza un apparente giustificazione" osservano i due dirigenti sindacali, "cancella la realizzazione del call center di Reggio Calabria, mentre procede a completare in altre parti d’Italia gli altri cinque centri previsti dal piano 2001; annulla programmi per nuovi impianti e smantella centri operativi causando forti esuberi di personale. E cosa grave, ciò avviene nella totale indifferenza della classe politica reggina, sia di maggioranza sia d’opposizione; senza che dal governo, dal ministero delle telecomunicazioni in particolare, venga data l’indicazione alla società TELECOM di rispettare gli impegni assunti per realizzare a Reggio Calabria e non come appare a Cosenza, il call center che porterebbe occupazione per circa seicento unità.
La CISL di Reggio Calabria è seriamente preoccupata per questa fuga, e sollecita pertanto, una iniziativa comune dei Comuni di Reggio, Gioia Tauro e Locri, di Anci, Provincia e Regione, Associazione industriali e Camera di commercio. Insieme, parti sociali e istituzioni, si apra un tavolo di concertazione con TELECOM affinché riveda i propri piani di abbandono del territorio.
E’ evidente – osservano i segretari confederali della CISL reggina Cosimo Piscioneri e Rosi Perrone - che ogni azienda che nasca nell’area di Gioia Tauro e che le molte imprese che stanno investendo nella Locride nel patto per il turismo, abbiano necessità di avere impiantata almeno una linea telefonica ed una seconda linea da dedicare ad Internet. E che di conseguenza, abbiano necessità dei servizi di gestione di impianti complessi e della manutenzione. La domanda che si pone l’utenza industriale e commerciale è dunque, come si farà a sviluppare i servizi di comunicazione senza l’assistenza di TELECOM, senza che si abbiano sul posto indicazioni e piani di marketing adeguati per la promozione di prodotti e immagine con l’ausilio delle reti telematiche.
Il sindacato – osservano i segretari CISL Cosimo Piscioneri e Rosi Perrone - vuole conoscere i motivi perché TELECOM non presenta propri piani di investimento e rifiuta di aderire alla programmazione negoziata in atto nel territorio reggino, Accordo di programma per Gioia Tauro, Patto territoriale di Locri e dello Stretto; non utilizza i finanziamenti di Agenda 2000 riservati all’area di Reggio Calabria. Perché in definitiva l’ex azienda pubblica dei servizi telefonici, non intende partecipare e sostenere lo sviluppo dell’intera provincia reggina. E’ perciò, interesse anche dei Comuni e delle altre istituzioni elettive e degli enti produttivi, attivare un tavolo di concertazione con TELECOM per capire fino in fondo i motivi di questa abbandono di un mercato che si sta prospettando ricco di investimenti produttivi.
A giorni è attesa – dicono Piscioneri e Perrone – anche la decisione sulle sorti del centro operativo di Palmi e le prospettive non sono al momento rassicuranti dopo che TELECOM negli ultimi anni ha ridotto da 500 a circa 180 le unità presenti sul territorio, dismettendo da Reggio e trasferendole altrove in Calabria, le lavorazioni commerciali, amministrative e di telefonia pubblica che impiegavano personale di front-end e di back-office; ha chiuso il centro operativo Locri, ha chiuso la filiale reggina. Ora giunge la chiusura del centro di Palmi che è un evidente controsenso solo al pensare che ha una particolare giurisdizione di assistenza tecnica per le aziende che operano nell’area portuale di Gioia Tauro, una struttura di eccellenza nel Mediterraneo.
La CISL si batterà a fondo per avere garantiti gli attuali livelli occupazionali, e per questo lancia la sveglia alla classe politica locale perché sia impedito l’ennesimo inganno ai danni dei lavoratori e delle popolazioni reggine.

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria Filippo Praticò

6 dicembre 2001 - INDIETRO NON SI TORNA
La CISL DICE NO alla MODIFICA dell’ART. 18
Lo SCIOPERO CONTRO una FINANZIARIA che IGNORA il SUD

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

Venerdì 7 dicembre 2001 sciopero per indurre il governo a ritirare le modifiche all’articolo 18 dello statuto e a rivedere la finanziaria che non prevede fondi per le aree depresse


"Indietro non si torna. Diciamo no al governo che, sollecitato da Confindustria, vuole aprire la strada ai licenziamenti e attuare politiche di discriminazione delle persone che lavorano. Il governo deve ritirare quel provvedimento", dichiara il segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri. Da qui l’invito ai lavoratori a scendere in lotta venerdì 7 dicembre e partecipare allo sciopero nazionale indetto dalle confederazioni CGIL CISL UIL.
"La CISL è determinata e dice no a chiare lettere alla cancellazione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori" afferma il leader della CISL reggina. "Diciamo no alla Finanziaria 2001 che danneggia il Sud e colpisce duramente la provincia di Reggio Calabria gravemente afflitta dallo stato di forte crisi in cui versano il polo tessile di San Gregorio, gli stabilimenti industriali delle Ogr e della Sipi di Saline Joniche, della Isotta Fraschini di San Ferdinando. La Finanziaria del ministro Tremonti quando elimina qualsiasi stanziamento economico per le aree depresse, blocca di fatto i Patti territoriali della Locride e dell’area dello Stretto, e i finanziamenti per l’area industriale di Gioia Tauro".
Piscioneri ribadisce che "la CISL non ha mai assunto posizioni pregiudiziali di natura politica nei confronti di nessun Governo e tanto meno di quello che oggi siede a Palazzo Chigi. La CISL non si schiererà mai con nessuno dei due poli, manterrà ferme le incompatibilità e continuerà a rifarsi all’autonomia, che significa essere schierati solo dalla parte delle lavoratrici, dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati.
Concorda con quanto affermato dal leader nazionale della CISL Savino Pezzotta: "Abbiamo sempre voluto giudicare e valutare attenendoci al merito delle questioni. Oggi il merito è molto importante e non è possibile produrre cambiamenti che riducano le tutele e spacciare ciò per modernizzazione. Non ci troviamo solo innanzi a una negazione della contrattazione e della concertazione, ma ad un chiaro tentativo di intervenire su materie di lavoro senza tener conto del parere del sindacato, agendo invece contro di esso. Il Governo deve chiarire in maniera precisa quale tipo di relazioni istituzionali intende instaurare con il sindacato".
A parere di Cosimo Piscioneri, "anche la politica dell’attuale governo tutela di fatto le aree più forti del Paese, mentre nulla fa per agevolare gli investimenti produttivi disattendendo le indicazioni dei sindacati che chiedono il cumulo per il Sud italiano dei vantaggi fiscali concessi con la Tremonti bis e col Credito di imposta".
Lo sciopero del 7 dicembre, per la CISL di Reggio Calabria, è l’occasione per portare all’attenzione di istituzioni e opinione pubblica le questioni locali: "i ritardi nell’attuazione del Por Calabria e di Agenda 2000 che si traducono nel fermo dei flussi di finanziamento per l’area industriale di Gioia Tauro, per creare sviluppo nelle aree interne della nostra provincia, impediscono qualsiasi tipo di programmazione per modernizzare la linea stradale e la tratta ferroviaria del versante jonico di Reggio Calabria".
Un allarme infine, Cosimo Piscioneri lancia a proposito del Ponte sullo Stretto: "dal governo attendiamo una risposta chiara e ferma a quegli ambienti della Confindustria che chiedono di rinviare la realizzazione dell’importante opera di collegamento tra Sicilia e Calabria, per privilegiare l’asse Lione-Genova-Torino- Milano. Il Ponte conviene al Sud, ma conviene soprattutto a tutta l’Italia e all’Europa per avere un efficiente collegamento con i paesi del Mediterraneo".
Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

29 novembre 2001 - Un NUOVO TAVOLO di CONCERTAZIONE per l’AREA di GIOIA TAURO
Le PROPOSTE CISL

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

La CISL sollecita un nuovo tavolo di concertazione sull’area di Gioia Tauro. Tanti i fatti nuovi, ma per creare una più forte occupazione e duraturo sviluppo è necessario completare le opere finanziate e realizzare nuove infrastrutture.


La CISL coglie la positività di una serie di fatti nuovi annunciati per Gioia Tauro. Ma ha il fondato timore che non si completino celermente alcune importanti opere progettate e finanziate, e sollecita l’avvio di un tavolo di concertazione dove istituzioni, soggetti privati e sindacati, rilancino insieme la programmazione dello sviluppo occupazionale e socio-economico dell’area di Gioia Tauro.
La CISL afferma in una dichiarazione Cosimo Piscioneri segretario generale della CISL di Reggio Calabria - intende capire se esiste realmente una precisa volontà di fare di Gioia Tauro un polo di eccellenza produttivo per la Calabria, oppure se si stia scrivendo un altro libro dei sogni.
E’ un fatto nuovo e positivo che l’autorità portuale di Gioia Tauro abbia finalmente un suo presidente, e presto potranno insediarsi tutti gli organismi democratici di gestione indispensabili per governare lo sviluppo delle attività produttive.
E’ positivo il fatto che la giunta regionale, presentando un proprio progetto di sviluppo, abbia definito col governo centrale nell’ambito della legge obiettivo, un nuovo piano di infrastrutture per l’area portuale e per quella industriale di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando.
La proposta della Regione Calabria intanto, fa propria finalmente l’idea sostenuta anche dalla CISL di assegnare una precisa polifunzionalità al porto, di unire cioè, al transhipment dei container le attività di lavorazione e di semi-lavorazione dei prodotti in arrivo e destinati ai mercati nazionale ed estero, e quindi, le attività di commercializzazione. Di rendere Gioia Tauro una piattaforma dove si fa logistica di grandi dimensioni ad alto livello.
Il porto di Gioia Tauro anche per il 2001, nonostante l’aumentata concorrenza di alcuni porti, resta sempre il primo del Mediterraneo, grande punto di riferimento per i collegamenti commerciali su nave e portacontainer con gli scali marittimi dei Paesi arabi del Medio Oriente e dell’Estremo Oriente.
Bisogna che Gioia Tauro sia inserita nel sistema delle autostrade del mare in modo da consentire alla Calabria di collegarsi utilmente con le altre aree del sud italiano e con le nazioni del bacino del Mediterraneo.
E’ necessario imprimere una svolta alla questione centrale della istituzione a Gioia Tauro di una "zona franca", i cui vantaggi fiscali sono indispensabili per creare un vasto indotto di piccole e medie aziende in grado di realizzare centinaia di posti lavoro, e così costituire il vero volano di sviluppo per Gioia Tauro e per tutta la Calabria. E’ arrivato il tempo di discutere su una proposta concreta di piani economici e di normative nazionale ed europea, che permetta di rendere Gioia Tauro una zona franca di eccellenza nell’Europa Mediterranea.E’ indifferibile intervenire sullo spinoso terreno dei vincoli di paesaggistici e ambientali che ritardano paurosamente la realizzazione di alcune opere. Alcuni vincoli, è stato ricordato di recente, risalgono a trent’anni fa per cui oggi, alla luce delle profonde modificazioni subite dal territorio, sono illogici e sono dunque, da revocare definitivamente.
La CISL mette il dito sulla piaga dei finanziamenti concessi ma non erogati: è un argomento che deve entrare nel tavolo di concertazione e deve trovare immediata soluzione. In primo luogo l’accesso al finanziamento completo del contratto d’area, non bastando i soli 60 miliardi concessi sui 300 sottoscritti al momento della firma nel lontano marzo 1999. Nel procedere ad un monitoraggio sull’attuazione della sovvenzione globale e dell’accordo di programma, bisogna mirare ad loro rifinanziamento proprio per accelerare l’arrivo di investitori nazionali ed esteri, e sviluppare forme di imprenditoria locale. Occorre completare la realizzazione delle altre banchine per il transhipment, attuare il piano regolatore portuale, realizzare i raccordi stradali e ferroviari, migliorare le vie di accesso agli imbarchi degli automezzi, creare piattaforme logistiche e di piazzali di sosta per Tir e terminal specializzati nei servizi merci.
E’ necessario infine, una verifica sullo stato di realizzazione dell’Interporto, una struttura voluta dall’ASI di Reggio Calabria quasi come una sfida sulle proprie capacità di organizzare il territorio. Al tavolo di concertazione, da un lato, l’ASI dovrà portare i risultati su come procedono gli investimenti produttivi; dall’altra, dovrà esporre un piano valido per acquisire nuove aree che come è noto, costituiscono la garanzia per molte aziende, per mantenere i finanziamenti promessi dallo Stato.
Armonizzare gli interventi a livello nazionale, regionale e territoriale: questa è la prioritaria necessità per rendere efficace e duraturo lo sviluppo dell’area di Gioia Tauro e creare una forte e stabile occupazione.
Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

26 ottobre 2001 - CLIENTELISMO e FAVORITISMO MINACCIANO i LAVORATORI LSU-LPU
FERMA DENUNCIA della CISL di REGGIO CALABRIA

Clientelismo, favoritismi ed anche ripicche personali, in aperta violazione dei contratti di lavoro e dello statuto dei lavoratori. Il sindacato CISL è indignato per questo triste fenomeno che colpisce molti lavoratori LSU-LPU impiegati nei diversi comuni della provincia di Reggio Calabria. E dopo avere raccolto in un dossier ricco di riferimenti i vari casi indicati dai lavoratori, la CISL reggina è passata alla ferma denuncia. Così, si è rivolta all’Ispettorato provinciale del lavoro chiedendo rigorosi controlli e verifiche negli enti locali.
"Con velata minaccia di espulsione dall’attività, – denunciano Domenico Serranò, coordinatore dell’ALAI CISL, la sigla sindacale che tutela i lavoratori atipici, e il segretario confederale CISL, Angelo Anastasio -, diversi comuni della nostra provincia attraverso ordini di servizi categorici firmati da dirigenti di settore, obbligano molti LSU-LPU a svolgere prestazioni di lavoro incompatibili con la loro professionalità e con la qualifica di avviamento con la quale erano stati inseriti e selezionati nei progetti a suo tempo approvati dalla ex Commissione regionale per l’impiego".
Serranò e Anastasio, nella missiva inviata anche alla Direzione regionale del lavoro e alla Commissione regionale tripartita, affermano che "tale metodo è illegittimo, arbitrario e lesivo dei diritti dei lavoratori". Qualora questi enti locali facessero riferimento ad un ipotetico piano di stabilizzazione, rilevano i due dirigenti CISL, "la motivazione è falsa in quanto nessun serio piano è stato da essi proposto alla Regione Calabria, ai lavoratori, alle organizzazioni sindacali".
"Abbiamo seri dubbi – rilevano ancora Serranò e Anastasio – che tali ordini di servizio siano predisposti al fine di raggiungere la stabilizzazione. Probabilmente si vuole svuotare il contenitore degli LSU-LPU, utilizzando subdoli metodi che ci fanno pensare alle ripicche personali, alla clientela, al favoritismo ed alla incapacità degli amministratori di trovare soluzioni serie e reali di stabilizzazione per i lavoratori utilizzati fino ad oggi in modo gratuito".
Con un’altra lettera indirizzata ai sindaci e commissari prefettizi di enti comunali, ai presidenti di Provincia, Ente Parco e Comunità montane, il responsabile dell’ALAI CISL Domenico Serranò, il segretario confederale Angelo Anastasio, e il segretario della Funzione Pubblica CISL, Natale Pace, sollecitano pertanto, la predisposizione dei piani di stabilizzazione degli LSU-LPU. E poiché dalle notizie in possesso della CISL l’attuale situazione è insoddisfacente, i tre sindacalisti puntualizzano che tali progetti "devono essere predisposti nel pieno rispetto delle leggi e di tutti i criteri previsti per le assunzione".
Forti del fatto che gli enti locali devono concertare con il sindacato la predisposizione di tali progetti, Serranò, Anastasio e Pace avvertono: "Denunceremo ogni tentativo furbesco di stabilizzazione al di fuori delle leggi, delle regole e senza criteri".
Precisazioni necessarie in quanto entro il 31 dicembre prossimo, tutti gli enti che hanno in gestione LSU-LPU, devono redigere i progetti per almeno il 30 per cento dei lavoratori, al fine di ottenere il rifinanziamento della legge regionale per l’annualità 2002. E poi, perché la legge regionale n. 4/2001 agevola ogni eventuale stabilizzazione (assunzione a tempo indeterminato, part-time, collaborazioni, eccetera), attraverso risorse aggiuntive agli incentivi previsti dalle norme di legge nazionale di riferimento per gli LSU.

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria Filippo Praticò

21 ottobre 2001 - L’IMPEGNO CISL per il RINNOVO delle RSU
MERCOLEDI’ MANIFESTAZIONE PROVINCIALE

Comunicazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

LA CISL E’ FORTEMENTE IMPEGNATA NEL RINNOVO DELLE RSU NEL COMPARTO PUBBLICO, IN VOTAZIONE DAL 19 AL 22 NOVEMBRE 2001
Mercoledì 24 ottobre manifestazione alla Fiera del Parco Pentimele con il segretario nazionale organizzativo CISL, Sergio Betti.


Dal 19 al 22 novembre prossimi, con il rinnovo delle RSU, le rappresentanze sindacali unitarie, la CISL affronterà un importante impegno elettorale ed un altrettanto fondamentale confronto con i lavoratori dipendenti della pubblica amministrazione.
Intanto perché le RSU sono per definizione l’organismo di rappresentanza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, elette a suffragio universale, con voto segreto, su liste concorrenti. I risultati delle votazioni, insieme con i dati del tesseramento, concorrono a definire la rappresentatività delle organizzazioni sindacali. Su questi dati si fondano sia il diritto a partecipare alle trattative nazionali sia le quantità di libertà sindacali (distacchi, permessi, indizione delle assemblee, uso di locali, affissione di materiale, ecc.) destinate ad ogni sindacato.
Ma anche importante appuntamento, perché la CISL FPS di Reggio Calabria, quale riconoscimento e premio per la forte azione sindacale svolta, nella tornata elettorale 1998 ha ottenuto un lusinghiero risultato in termini di suffragi e conseguentemente di numero di rappresentanti in seno alle RSU dei quattro comparti storici (Sanità, Enti Locali, Stato, Parastato), grazie all’impegno di ogni dirigente sindacale in campagna elettorale, e soprattutto alla nostra attività sindacale in ogni Ente del territorio provinciale.
Alle votazioni di novembre 2001, siamo consapevoli delle difficoltà, ma siamo anche forti del lavoro che tutta la FPS ha profuso in questi anni, e dei risultati conseguiti nelle tante azioni di lotta, nelle vertenze aperte, nei risultati contrattuali, nell’assistenza continua su ogni posto di lavoro.
Da qui la decisione, assunta come segreteria territoriale di concerto con le federazioni del pubblico impiego (FPS, Sinalco, Università), di scendere in campo determinati e attrezzati a migliorare i precedenti dati elettorali. Dopo il coordinamento delle attività pre-elettorali, tra cui il potenziamento del sito Internet della FPS CISL reggina, di siglare la campagna per il rinnovo delle RSU con una manifestazione che si terrà il 24 ottobre prossimo (inizio ore 9.30) nell’Auditorium dell’Ente Fiera di Pentimele a Reggio Calabria. Alla manifestazione interverranno il segretario generale aggiunto della FPS nazionale, Marco Lombardo, il segretario generale della CISL Calabria, Luigi Sbarra, e il segretario generale della Cisl FPS Calabria, Domenico Cubello. A trarre le conclusioni infine, sarà il segretario nazionale organizzativo della CISL Sergio Betti.
Le RSU hanno dieci anni di vita, hanno segnato il trapasso di una concezione del lavoro dipendente nella pubblicazione amministrazione, e l’evoluzione delle relazioni sindacali nel pubblico impiego, da quella che in dottrina è stata definita la soggezione speciale (niente è contrattabile, tutto è "riserva di legge") si è così passati alla privatizzazione e dunque, alla contrattualizzazione piena del rapporto di lavoro pubblico. I pubblici dipendenti sono diventati "prestatori d’opera" a tutti gli effetti; i lavoratori, mediante le proprie rappresentanze e la contrattazione, regolamentano le proprie condizioni di lavoro. Nel contempo, le pubbliche amministrazioni hanno subito un radicale processo di ammodernamento, con la riforma Bassanini Cassese si sono aziendalizzate, hanno conseguito la separazione tra competenza "politica" di indirizzo e di controllo, e "responsabilità" amministrativa di gestione; una nuova dirigenza; lo snellimento procedurale; la delegificazione.
Le RSU, nate mediante una intesa quadro interconfederale CGIL, CISL e UIL nel 1991, riconosciute e istituzionalizzate da accordi con le controparti col Protocollo del 23 luglio ’93, si pongono come obiettivo la partecipazione unitaria dei lavoratori alla gestione del CCNL e alla contrattazione aziendale integrativa.
E’ dunque merito anche della CISL l’avere conseguito per i lavoratori del comparto pubblico questo importante risultato di democrazia diretta e partecipativa. Un merito che riguardo alla CISL, nasce da un’azione sindacale fondata sul concreto: sulle cose, sulle condizioni di lavoro, non sulle ideologie e sugli schieramenti; controllabile dal basso (vita democratica interna dell’organizzazione: delegati eletti sul luogo di lavoro, elezione degli organi, mandato negoziale ai dirigenti, verifica dell’operato dei dirigenti). La CISL è autonoma dai partiti, non dalla politica; ha una precisa concezione della democrazia e dello sviluppo; suoi principi fondamentali sono la solidarietà, il pluralismo, la aconfessionalità.
E’ un sindacato di iscritti volontari radicato sui posti di lavoro, aggregato per categorie verticali e federato nella Confederazione, la cui funzione è la liberazione del lavoratore dallo "sfruttamento" e dal "dominio" dei più forti e più potenti, il superamento/ridimensionamento dell’asimmetria di potere tra lavoro e capitale, mediante la contrattazione e la negoziazione delle condizioni di lavoro sul posto di lavoro. Cioè, quella che In una parola è stata definita l’anomalia della CISL nel panorama sindacale nazionale ed europeo.
La CISL pertanto, concorre alle elezioni delle RSU per vincere. Partecipa per fare vincere le idee della CISL, della FPS - CISL, della nostra" organizzazione, per il protagonismo dei lavoratori che vogliamo rappresentare.
Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

11 ottobre 2001 - MOBILITAZIONE MORALE e FRONTE COMUNE CONTRO la CRIMINALITÀ
I LAVORATORI CISL PARTECIPANO alla GIRONATA per la LEGALITÀ del 19 OTTOBRE a REGGIO CALABRIA

Comunicazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

LA CISL SI SCHIERA ACCANTO ALLA CITTÀ E ALLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA CONTRO GLI ATTACCHI DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E MAFIOSA, E INVITA TUTTI A PARTECIPARE ALLA GIORNATA DELLA LEGALITA’ DEL 19 OTTOBRE.


"Mobilitazione morale di tutta la comunità locale, fronte comune di istituzioni, forze produttive e sociali, associazioni di cittadini, contro racket e usura, ma anche forte richiamo al governo centrale e alla nazione affinché non sottovalutino l’estrema pericolosità della ‘ndrangheta e del crimine organizzato.
E’ con queste motivazioni che quadri dirigenti e aderenti alla CISL parteciperanno compatti alla Giornata della legalità del 19 ottobre. E’ con queste finalità che il sindacato di ispirazione cattolica si pone affianco al Comitato interprovinciale per il diritto alla sicurezza che, più di tutti in questi mesi, sta avvertendo il grande disagio sociale che colpisce commercianti e imprenditori vittime di una serie impressionanti di attentati.
In questa provincia ancora ultima per sviluppo e crescita economica, la CISL si mobilita per reclamare forte il diritto alla sicurezza per tutti. Per gridare al Paese intero che l’ordine pubblico a Reggio Calabria vive un momento di grande emergenza. Per affermare a chiare lettere che non intendiamo piegarci ai ricatti del crimine organizzato e delle cosche della ‘ndrangheta. Per ribadire che sono una sfida ed una minaccia per tutta la comunità, l’escalation di atti di estorsione e di violenze ai danni di commercianti e imprenditori, i pesanti avvertimenti a numerosi amministratori locali, i piani stragisti per eliminare quei giudici da sempre impegnati nella lotta alla mafia. Si intende confermare la consapevolezza che i sistematici atti di violenza si trasferiscono nei loro effetti sull’intera comunità: sono la causa della perdita di posti di lavoro per la chiusura delle aziende colpite, sono una pesante limitazione all’avvio di nuove iniziative produttive.
A giudizio della CISL, è d’altra parte, grave il fatto che Reggio e la Calabria siano le zone del Paese dove più alti sono i tassi bancari, dove si mistica intorno ai dati statistici sulle sofferenze bancarie, e la questione del credito non sia affrontata a livello centrale con interventi mirati e precisi, ma sia abbandonata alle logiche del mercato.
La società civile della città e della provincia di Reggio nel mobilitarsi e nel reagire alla tracotanza mafiosa, non possono essere lasciate sole, ma devono essere sostenute dai poteri centrali e devono trovare ampi consensi nella Nazione. I mass media non possono continuare a sottovalutare il pericolo della ‘ndrangheta, organizzazione complessa e ramificata sul territorio italiano e in diverse parti del mondo.
E’ un quadro preoccupante quello disegnato dal sostituto procuratore antimafia di Reggio Calabria Alberto Cisterna. "L’escalation di attentati risponde ad una strategia precisa disegnata da menti raffinate", ha affermato di recente il magistrato. "Il racket delle estorsioni è stata delegato a gruppi minori emergenti. Ci sono dei veri e propri gruppi criminali che operano nel campo delle estorsioni ai quali la grande mafia ha appaltato la cura del settore, decidendo di occuparsi solo di armi, droga e rapporti con la politica. Questa nuova situazione – ha detto ancora, il giudice Cisterna - ha fatto piombare la città in uno stato di paura che questa gente, criminali da quattro soldi, non si esime dallo sfruttare". Ecco perché nella procura antimafia reggina deve continuare con maggiore incisività il lavoro di indagine compiuto in questi ultimi anni. E’ inaccettabile che a Reggio Calabria si smobilitino apparati investigativi altamente specializzati e si impoveriscano le forze dell’ordine proprio nel momento in cui è più acuto l’attacco della ‘ndrangheta. La "Giornata della legalità" è proprio l’occasione per ribadire il pieno sostegno all’operato di questura, comando carabinieri e guardia di finanza che pur limitati negli organici, stanno manifestando un forte impegno investigativo e di controllo del territorio. E’ una strategia vincente la proposta del "poliziotto amico tra la gente" per aumentare nelle nostre comunità il clima di fiducia verso lo Stato e, con più elevati standard di sicurezza, migliorare la qualità della vita.
Per un altro verso, occorre chiedere al Dipartimento sicurezza precise azioni volte a favorire un controllo "interforze" del territorio e l’istituzione di pool investigativi specializzati; che è necessario potenziare il "progetto sicurezza" predisponendo maggiori interventi tecnologicamente avanzati.
Per la CISL è necessario che lo Stato sostenga, attraverso forti incentivi economici e protezione, le vittime del racket e dell’usura che collaborano con la magistratura e testimoniano a favore della legalità. Che la magistratura sia messa in condizione di celebrare celermente sia i processi di mafia sia i processi civili e del lavoro, aumentandone organici e mezzi. Che gli enti pubblici siano di esempio nell’azione di affermazione della legalità, rispettando i diritti del cittadino, operando nella trasparenza e nella sana gestione del bene comune.
La giornata del 19 ottobre deve essere perciò un punto di partenza, l’appuntamento centrale per sottoscrivere, tutti uniti, il "patto sociale" per lo sviluppo democratico e socio-economico della nostra provincia.
Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

19 settembre 2001 - SPORTELLI di ACCOGLIENZA per i PENSIONATI
INIZIATIVA dI CISL E FNP

Comunicazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

ISTITUITI GLI SPORTELLI DI ACCOGLIENZA TERRITORIALE
IMPEGNO STRAORDINARIO DELLA CISL DI REGGIO CALABRIA A FAVORE DEI PENSIONATI CHE HANNO RICEVUTO IL RED DELL’INPS


Per venire incontro ai dubbi e alle preoccupazioni dei circa 30 mila pensionati della provincia di Reggio Calabria che stanno ricevendo da parte dell’INPS lettere di modifica dell’importo della pensione, la CISL ha deciso un impegno straordinario di assistenza gratuita per fronteggiare questa che si può definire un’emergenza pensioni. La CISL di Reggio, d’intesa con la Federazione dei Pensionati (FNP- CISL), il Patronato INAS CISL e il CAAF, ha attivato degli sportelli temporanei "di accoglienza territoriale" per esaminare la situazione di ciascun pensionato e per dare adeguate risposta tramite un’efficace azione di tutela.
La sede centrale di Roma dell’INPS, nell’ambito delle verifiche reddituali 1996/1998 (i modelli RED) sta inviando lettere informative ai pensionati, circa 30 mila appunto nella sola provincia di Reggio Calabria, con le quali preannuncia sostanziali modifiche dell’importo della pensione percepita finora. Da una prima e parziale verifica da parte delle strutture della CISL sono emersi forti dubbi sulla validità del provvedimento assunto dall’INPS in molti casi, per cui si rende indispensabile un puntuale controllo dei dati esposti in ogni singola lettera. Ed ancora, forti dubbi riguardano la congruità della modifica proposta rispetto all’entità delle pensioni percepite in una realtà nella quale le stesse sono ben al di sotto del minimo vitale.
Convocata dal segretario generale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri, è stata tenuta allo scopo una riunione alla quale hanno partecipato dirigenti e responsabili della Federazione dei Pensionati, dell’INAS e del CAAF, per esaminare la situazione e decidere le azioni a sostegno dei pensionati. In primo luogo, è stata data piena adesione all’azione intrapresa dalla Confederazione nazionale della CISL che al governo ha proposto di definire in tempi rapidi, la soluzione positiva con la attivazione di una sanatoria per il pregresso.
Nel corso della riunione è scaturito un forte impegno in direzione dei pensionati, a favore dei quali si è perciò deciso di avviare uno sforzo straordinario delle proprie strutture. Funzione di questi "sportelli di accoglienza territoriale" sarà quella di esaminare caso per caso il contenuto della lettera, di predisporre eventualmente un’iniziativa di tutela nei casi dubbi anche con ricorso amministrativo all’INPS. Sono state poi individuate le sedi operative nelle seguenti località: Reggio Calabria, via dei Correttori 6, tel. 0965 27194; Melito Porto Salvo, via Corso Garibaldi 74, 0965 771128; Bovalino, via Garibaldi 218, 0964 61569; Locri, via Firenze 28, 0964 22443; Marina di Gioiosa, via Primo Maggio 18, 0964 411568; Caulonia, via Provinciale 4, 0964 83015; Villa San Giovanni, via Marconi 71; Palmi, via Vittorio Veneto 14a, 0966 22034; Gioia Tauro, via Statale 111 n. 279, 0966 52901; Rosarno, Piazza Valerioti, 0966 712056; Polistena, via Domenicani 20, 0966 941797; Cittanova, via V. Marvasi 70, 0966 653235.
Nelle altre località della provincia di Reggio, i pensionati potranno rivolgersi direttamente alle sedi della FNP (federazione nazionale pensionati) CISL che sono state opportunamente attrezzate.
Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

14 settembre 2001 - MODIFICARE l’ART. 18 dello STATUTO SIGNIFICA CONDANNARE i GIOVANI del SUD alla DISOCCUPAZIONE a VITA

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

"Toccare o aggiornare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori in uscita in questa provincia con il più alto tasso di disoccupazione europea, significa dare la possibilità alle poche aziende esistenti di licenziare, per condannare i lavoratori alla disoccupazione a vita e non procedere alla creazione di nuove assunzioni.
Sicuramente l’art. 18 non tutela tutti i lavoratori, rappresenta però un punto di equilibrio nel complesso sistema di tutela dell’insieme delle diverse condizioni di lavoro, e sicuramente rappresenta un deterrente di fronte a eventuali comportamenti avventurosi di taluni imprenditori. Cosa molto frequente dalle nostre parti, cioè di aziende che in passato, ottenuti i contributi statali, hanno subito dopo smantellato gli impianti.
Ciò che occorre al Sud è trovare, tutti insieme, concertando, occasioni per finalizzare i finanziamenti nazionali e europei, applicare politiche attive di sviluppo reale e non politiche di immagine ai soli fini propagandistici o elettoralistici.
Il sindacato meridionale, e la CISL in particolare, è pronto, già da diversi anni per svolgere con grande senso di responsabilità il suo ruolo. Vedasi in proposito l’esperienza del porto di Gioia Tauro, dove il sindacato ha contrattato innovative forme di flessibilità per favorire le assunzioni nel terminal container della MedCenter.
La flessibilità in entrata il sindacato reggino l’ha sempre contrattata e sottoscritta, e continuerà ad attuarla quando se ne presenterà l’occasione per creare sviluppo per le popolazioni ed occupazione per i nostri giovani.

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

12 settembre 2001 - I LAVORATORI CISL CONDANNANO il BARBARO ATTENTATO alle TORRI GEMELLE di NEW YORK e SOLIDIZZANO con il POPOLO USA

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

Anche la CISL di Reggio Calabria condanna la barbara azione terroristica e esprime solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici ed al popolo americano.


"Il male e la morte non hanno l’ultima parola. Su questo poggia la speranza del credente cristiano. Mai le vie della violenza conducono a vere soluzioni i problemi dell’umanità". Sono le parole forti del Papa Giovanni Paolo II che gli aderenti alla CISL di Reggio Calabria – dichiara il segretario generale provinciale Cosimo Piscioneri - fanno proprie in queste ore, manifestando pieno sdegno e ferma condanna verso la barbara e sconsiderata azione terroristica che ha colpito gli Stati Uniti d’America, ed esprimendo cordoglio e solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici e al Popolo Americano tutto, duramente e tragicamente colpiti dalla ferocia del terrorismo internazionale".
Piscioneri concorda che da martedì 12 settembre 2001 "niente sarà più lo stesso, poiché con quell’atto criminale si è voluto sferrare un attacco a tutti i valori comuni ed alla libertà stessa sull’intero pianeta, in particolare nel mondo occidentale. Ecco perché non dobbiamo permettere al terrorismo di prevalere, perché non dobbiamo permettere al terrorismo di dividere il mondo".
Il segretario della CISL reggina, riprendendo le parole del Santo Padre, invita in primo luogo, a rivolgere "una preghiera al Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe affinché non prevalga la spirale dell’odio e della violenza". Ed invita quindi, "a riflettere e a manifestare contro ogni terrorismo e violenza, per la pace e la civile convivenza tra i popoli".
Secondo Cosimo Piscioneri "sono questi i modi per testimoniare il rifiuto categorico del terrorismo che rischia di far precipitare il mondo intero in una drammatica via senza uscita. Anche le comunità locali della provincia di Reggio Calabria sono profondamente ferite da questo atto che ha colpito migliaia di uomini e donne ignare e innocenti. Perciò è indispensabile la risposta ferma e democratica dei lavoratori in difesa della pace, della libertà e della convivenza civile".
La CISL di Reggio Calabria giudica necessario che "per bloccare questa gravissima deriva terroristica internazionale che minaccia la sicurezza dei cittadini e degli Stati, l’Italia, gli Stati dell’Europa, e tutta la comunità democratica mondiale debbano rispondere con fermezza, anche con la collaborazione fra Stati e forze di sicurezza, per un’azione decisa di prevenzione e per assicurare alla giustizia i responsabili. E nel contempo, contribuire a rimuovere le cause che danno origine al terrorismo internazionale".
Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

28 luglio 2001 - CONSIGLIO GENERALE della CISL
MOBILITAZIONE CONTRO lo SMALTIMENTO di POSTE e FERROVIE
ELETTI SEGRETARI AGGIUNTIVI ROSY PERRONE e ANGELO ANASTASIOComunicato stampa della segreteria provinciale

Offensiva di iniziative sociali della CISL contro la grave disoccupazione e lo smantellamento di posti di lavoro attuato da Poste, Ferrovie e Banche nella provincia di Reggio.
Importanti decisioni assunte dal consiglio generale della CISL che ha eletto quali segretari aggiunti Rosi Perrone e Angelo Anastasio.


La CISL di Reggio Calabria, davanti alle drammatiche cifre della disoccupazione, circa il 28 % di media regionale, ed ai licenziamenti diffusi nell’apparato pubblico e privato, si avvia a lanciare un’offensiva di mobilitazione di lavoratori, giovani, donne e pensionati, e di concreta progettualità per concertare lo sviluppo con istituzioni pubbliche e parti private.
"A settembre si apre una stagione di iniziative sociali – ha dichiarato Cosimo Piscioneri, segretario provinciale della CISL reggina svolgendo la relazione di base dei lavori del consiglio generale del sindacato tenuti venerdì in città - che vedrà la CISL protagonista di un’offensiva di proposte e di progetti in grado di recuperare il confronto in primo luogo con le imprese pubbliche e privatizzate, e quindi con l’imprenditoria privata. E’ la strada che percorreremo per reagire alla messa in mobilità di centinaia di lavoratori, e dare una prima risposta alle attese dei lavoratori".
"Dalla CISL deve partire un’offensiva sociale – ha affermato da parte sua Luigi Sbarra, segretario regionale generale della CISL calabrese, presiedendo i lavori del parlamentino sindacale – per affrontare una grave un’emergenza fatta di numeri drammatici e preoccupanti, e rispondere alle attese di quanti rappresentiamo e di larga parte di giovani e donne senza lavoro, di lavoratori e pensionati".
Piscioneri e Sbarra hanno offerto ai quadri dirigenti della CISL reggina un quadro preoccupante della situazione di "desertificazione del lavoro" nella provincia di Reggio ultima nella regione, in Italia e i Europa.
C’è un profondo stato di crisi nell’occupazione causato dallo smantellamento di Poste, Ferrovie, e Banche, che stanno attuando una feroce messa in mobilità di moltissimi lavoratori, mentre nell’impresa privata si tagliano posti di lavoro. Dunque, non ci sono più certezze nel lavoro, in quei pochi luoghi dove in passato era assicurato il posto fisso. La risposta della CISL è di riprendere la lotta sociale, sostenere con attenzione i gravi problemi che abbiamo davanti a noi – dichiara Luigi Sbarra – riproporci con forza l’idea di essere sindacato tra la gente. Mentre sono cambiati gli assetti istituzionali al governo centrale e in molti enti locali, non abbiamo interlocutori credibili alla Regione, ci sono forti ritardi nell’attuazione di Agenda 2000, è evidente la drammaticità della questione del Credito e della criminalità organizzata, del lavoro che cambia, e della gravissima mancanza di prospettive di lavoro. Gli indicatori economici volgono al peggio ed i rilevamenti dell’EUROSTAT, l’autorevole istituto statistico della Unione europea, confermano come la Calabria sia il fanalino di coda dell’ Europa per tassi di disoccupazione.
Sono queste le ragioni, fatte proprie dal parlamentino sindacale della CISL che ha approvato la relazione del segretario Piscioneri, per avviare a settembre una forte iniziativa sociale per difendere i posti di lavoro e rilanciare lo sviluppo.
In apertura dei lavori il consiglio generale della CISL di Reggio Calabria ha ricordato con un minuto di raccoglimento, la scomparsa di Domenico Restuccia, impegnato dirigente CISL degli anni ‘90 che è stato di esempio per molti giovani sindacalisti.
Al termine dell’approfondito dibattito, il consiglio generale ha quindi completato gli organismi interni alla CISL reggina, eleggendo Rosi Perrone e Angelo Anastasio componenti della segreteria provinciale, i quali andranno ad affiancare il segretario generale Cosimo Piscioneri in un periodo che si preannuncia di importanti impegni.
Ha poi eletto per acclamazione la dottoressa Nuccia Malaspina a coordinatrice del movimento femminile della CISL. E ha infine eletto il comitato esecutivo provinciale che risulta composto da Anna Dieni, Domenico Foti, Saverio Gatto, Luigi Iemma, Demetrio Latella, Carmelo Mangiola, Angelo Missineo, Saverio Murolo, Pacifico Vincenzo Musolino, Natale Pace, Domenico Pantano, Sebastiano Romeo, Vittorio Scicchitano, e Francesco Spanò.
Nota stampa della segretaria provinciale


6 giugno 2001 - La CISL SOLLECITA un TAVOLO di CNCERTAZIONE per GARANTIRE i LIVELLI OCCUPAZIONALI alla SELENE di SAN GREGORIO

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

"E’ un comunicato sconcertante e contraddittorio quello passato alla stampa dalla società Selene. Un comunicato che vorremmo più esplicito nei fatti denunciati". E’ quanto sostiene in una nota stampa il segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri, che torna a prendere posizione sulla questione Selene e Polo tessile di San Gregorio, e conferma lo stato di agitazione dei lavoratori che ancora non hanno avuto pagato il salario.
Piscioneri torna a ragionare sui termini effettivi della vicenda e rileva che "a San Gregorio, nel Polo Tessile di Reggio Calabria, dalle ceneri degli impianti della ex Gepi ci sono adesso aziende che continuano a ricevere sempre nuove commesse ed hanno i bilanci in attivo, e ci sono aziende pronte a chiudere i propri stabilimenti come è il caso della Selene. Azienda questa, entrata in crisi non solo a Reggio, ma anche a Tortona dove ha sede la casa madre che ha invece chiuso battenti".
"Il sindacato unitariamente inteso, e la CISL per quanto ci riguarda – afferma Piscioneri -, è chiaro nelle proposte e nelle risposte: no al licenziamento dei lavoratori della Selene; a dover trovare le adeguate soluzioni per superare lo stato di crisi e ad evitare la messa in liquidazione della società, devono essere in primo luogo i propri vertici imprenditoriali e quindi le istituzioni, il Governo nazionale, la Regione, la Provincia e il Comune di Reggio".
"Non entro nel merito del comunicato della Selene – afferma il segretario della CISL – che lascio giudicare all’opinione pubblica, e che ha già ricevuto una replica confederale unitaria. Ma tengo a ribadire che non è addossando ai lavoratori la responsabilità dello stato di crisi, che si risolve il problema.
Intendo ricordare anche a me stesso che per il Polo tessile di San Gregorio, è stata raggiunta un’intesa che tra l’altro, assegnava alle aziende il compito di mantenere le maestranze in servizio negli impianti ceduti dalla Gepi e quindi, procedere a nuove assunzioni attraverso adeguati percorsi formativi. La società Selene ha operato in prima persona con un corso di formazione che ha avuto 900 domande di partecipazione, tra cui l’azienda ha selezionato 120 i corsisti, 60 dei quali ha poi assunto alle proprie dipendenze.
Tutte le procedure sono state esperite unicamente dalla stessa azienda, senza alcuna partecipazione delle organizzazioni dei lavoratori. La domanda a cui rispondere è se lo stato di crisi è causa degli insufficienti livelli qualitativi dei lavoratori, oppure è molto più verosimile che la carente produttività dell’impianto sia dovuta alla mancata ottima organizzazione dei carichi di lavoro. E’ probabilmente dentro la Selene che si registra una carenza organizzativa, non è giusto perciò scaricare sui lavoratori responsabilità che non hanno. E il compito del sindacato è quello di tutelare gli interessi dei lavoratori, difendere il loro posto di lavoro".
"E la CISL questo vuol fare – dice chiaro e preciso il segretario Piscioneri – chiedendo di mettere in piedi un tavolo che indichiamo della "concertazione" e non solo delle "trattative", per ricercare le soluzioni ai problemi.
"Nel caso della Selene, diversi passaggi mettono in evidenza che il sindacato dei lavoratori è stato escluso dalla conoscenza dei piani aziendali, contro cui non si è opposto aprioristicamente, ma ne ha preso solamente atto perché fino a qualche mese fa l’azienda non ha manifestato alcuno stato di crisi tanto è che solo qualche mese fa ha assunto l’ultima tranche di giovani formati".
Piscioneri conclude la dichiarazione sollecitando i lavoratori a mantenere alta la vigilanza e dunque lo stato di agitazione, e le istituzioni, Comune Provincia e Regione, a condurre un proficuo tavolo di concertazione per mantenere i livelli occupazionali governando l’attuale stato di crisi della Selene".

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

5 giugno 2001 - ANCHE a REGGIO COME in TUTT’ITALIA il 6 GIUGNO SI CELEBRA l’INAS DAY
Il PATROCINIO GRATUITO e il PATRONATO CISL

Mercoledì 6 giugno 2001 si celebra in provincia di Reggio Calabria come in tutt’Italia, l’INAS DAY, la giornata di sensibilizzazione sui diritti non tutelati dei cittadini e sulla consulenza gratuita che garantisce il sindacato CISL.
Per il sindacato di ispirazione cattolica "Un diritto non patrocinato si traduce oggi in un diritto negato". Con l’INAS DAY si intende informare in maniera estesa l’opinione pubblica sulle tante leggi e sui tanti provvedimenti in vigore in materia di assistenza, previdenza, assicurazione per gli infortuni sul lavoro e politiche familiari. La CISL intende fornire ogni utile indicazione sui tanti diritti non riconosciuti, soprattutto a quanti sono vittima dell’esclusione sociale conseguenza di uno stato di povertà o di un reddito insufficiente.
Per l’intera giornata, tutte le sedi INAS distribuite sul territorio della provincia di Reggio Calabria, resteranno aperte al pubblico con orario continuato e allungato. All’insegna dell’ "Incontra l’INAS", le persone potranno informarsi direttamente su tutti i servizi offerti dal patronato. L’INAS, inoltre, mette a disposizione dei cittadini il numero verde 800-249307, al quale ci si potrà rivolgere per ricevere sia le informazioni sui servizi sia sulle sedi INAS più vicine al proprio luogo di residenza.
"Vieni all’INAS e scopri i tuoi diritti", sottolineano congiuntamente il segretario della unione sindacale territoriale CISL, Cosimo Piscioneri, e il responsabile del patronato Ferdinando Loiacono. Con l’INAS si hanno a disposizione i servizi gratuiti di consulenza e di assistenza previdenziali con INPS, INAIL, INPADAP; assistenza medico-legale e assistenza legale gratuita.
E quindi in stretta intesa con le imprese, viene prestata consulenza sulla legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: vengono svolti compiti di segretariato sociale in tema di legge 328 sull’Assistenza.
Questo l’elenco delle sedi INAS: nella città di Reggio in Via dei Correttori, n. 6 (tel. 0965 27194); a Gioia Tauro in Via Statale 111, n. 238 (0966 52901); a Locri in Via Firenze, n. 28 (0964 22443); a Palmi in Via V. Veneto, n. 14/a (0966 22034); a Caulonia in Via Provinciale, n. 4 (0964 83015); a Melito Porto Salvo sul Corso Garibaldi, n. 74 (0965 771128); a Cittanova in Via D. Marvasi, n. 70 (0966 653235); a Polistena in Via Domenicani, n. 20 (0966 941797) e a Bovalino in Via Garibaldi, n. 218 (0964 61569).

Presidente INAS CISL Reggio Calabria Ferdinando Loiacono

30 maggio 2001 - No ai LICENZIAMENTI dei LAVORATORI del POLO TESSILE di SAN GREGORIO

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

"La crisi del polo tessile di San Gregorio, e la situazione drammatica in cui versano tre delle cinque aziende ex Gepi, sono effetto di un grande imbroglio ai danni della città e dei lavoratori. A trovare adesso le adeguate soluzioni per evitare licenziamenti e fallimenti aziendali devono essere le istituzioni, il Governo nazionale in primo luogo, e quindi Regione, Provincia e Comune. Non certamente le imprese interessate che dimostrano di non avere esperienza industriale consolidata, né i lavoratori vittime di questa incredibile situazione."
E’ quanto dichiara il segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri, a proposito della crisi in cui versano le aziende tessili Selene, TeCa e TePa, e allo stato di agitazione proclamato dai lavoratori che da mesi non percepiscono lo stipendio, e sui quali pesa la minaccia di licenziamenti "indiscriminati e ingiustificati".
L’analisi condotta dal leader della CISL reggina è la seguente: "non è vero che i lavoratori impiegati nelle tre aziende non sono in grado di reggere ai ritmi produttivi ordinari, per cui una parte di essi è da espellere dalla produzione. E’ vero invece, che sono i vertici imprenditoriali e i quadri tecnici ad essere inadeguati a gestire le tre aziende in termini di vera managerialità ed a condurre avanti le fasi di produzione in termini di qualità ed efficienza".
Il quadro sconfortante della situazione del Polo tessile di San Gregorio "conferma ancora una volta – dice Piscioneri - che l’ex Gepi negli anni passati, pur di disfarsi di queste aziende non ha valutato pienamente le proposte del mercato, si è accontentata di piani aziendali che oggi risultano essere fumosi e debolissimi. I progetti industriali presentati tra il 1996 e il 1998 furono contestati dalle organizzazioni sindacali, soprattutto per la Teca e la Tepa. Per quanto riguarda invece la Selene, dobbiamo ricordare il forte appoggio offerto dal Governo dell’epoca, i cui rappresentanti più volte vennero a Reggio per rassicurare la città, i sindacati, i lavoratori, sulla bontà della iniziativa. Con il Governo, a dare ampie rassicurazioni furono anche il Comune di Reggio e la Provincia che si rivolsero soprattutto ai lavoratori, magnificando le qualità manageriali degli imprenditori che ebbero a rilevare le aziende, quasi offrendo esse istituzioni le garanzie per la ripresa del lavoro".
Piscioneri dice "no a qualsiasi licenziamento", e sollecita perciò un tavolo di concertazione dove appunto le risposte "dovranno essere fornite dalla aziende; dagli enti locali che si resero garanti di quei progetti industriali; dalla Regione che non può assistere silenziosa al declino di quest’area. Nonché dal nuovo governo che dovrà dimostrare la capacità di offrire soluzioni adeguate alle eterne difficoltà del polo tessile reggino".

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

27 maggio 2001 - ATTUARE il PATTO per il LAVORO tra il COMUNE di REGGIO e i SINDACATI,
in CORSO in CITTÀ un DURO ATTACCO all’OCCUPAZIONE

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

"Deve trovare pronta e piena attuazione in tempi brevi, il "Patto per il lavoro e lo sviluppo dei servizi" siglato nei giorni scorsi tra il Comune di Reggio, le organizzazioni sindacali e la società Italia Lavoro". E’ quanto sollecita in una nota stampa, il segretario generale della CISL di Reggio Calabria Cosimo Piscioneri il quale rileva come "le elezioni sono ormai un fatto archiviato, mentre la questione lavoro è sempre una grande emergenza nella città capoluogo e in provincia".
Per il segretario CISL "il sindaco della città ha adesso il preciso compito di convocare l’assemblea dei sottoscrittori e il comitato di coordinamento cui toccano la definizione degli indirizzi generali del Patto e la verifica dei risultati. Soprattutto c’è l’urgente necessità di completare le procedure per l’istituzione delle società miste, e per avviare le micro-imprese individuate per stabilizzare l’occupazione di 600 lavoratori Lsu e Lpu e così rendere efficienti alcuni servizi a favore della comunità cittadina".
Piscioneri lancia quindi, un allarme: "siamo in presenza di un nuovo pesante attacco all’occupazione nel reggino, che proviene dalle grandi imprese pubbliche privatizzate, ma anche da diverse aziende private che oggi scoprono di essere in difficoltà economiche e minacciano massicci licenziamenti. Diventa importante perciò, sostenere tutte quelle iniziative di concertazione tra le parti sociali che mirano al rilancio dell’occupazione ed allo sviluppo dell’imprenditorialità locale. Una di queste iniziative è il "Patto per il Lavoro" siglato a Reggio proprio nel quadro di quella politica della concertazione che la CISL indica da anni per promuovere il lavoro e sostenere lo sviluppo economico del Sud. Per questi motivi auspichiamo che il "Patto per il Lavoro", passata la scadenza elettorale, diventi da subito strumento operativo e non rimanga solo una dichiarazione di impegno morale".
Piscioneri riconferma "l’impegno della CISL di essere partner attivo e proponente nella gestione del Patto. Intendiamo fare oggetto di verifica ogni momento di attuazione dell’accordo, insieme con i soggetti sottoscrittori e soprattutto con i lavoratori precari e con i disoccupati affinché possano intervenire con convinzione e determinazione nelle costituende società miste con il partnerariato sociale. Il loro intervento è una scelta che rivendichiamo perché è in linea con l’altro importante filone di pensiero di democrazia economica ispirata dalla CISL: l’azionarato popolare e la partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese. Oggi, solo con i lavoratori corresponsabili e protagonisti nell’azienda in cui prestano lavoro, si possono ottenere grandi risultati in termini di produttività e di un alto grado di concorrenzialità".
Il segretario generale della CISL reggina sottolinea che "è di grande rilievo la sfida che affrontiamo insieme, parti sociali e Comune di Reggio, di portare all’esterno delle strutture comunali la gestione di importanti servizi con la partecipazione di lavoratori e di privati; di guidare la creazione di nuovi servizi. E’ un’occasione da non sprecare, soprattutto perché saremo uno dei primi Comuni d’Italia a seguire l’innovativa strada della privatizzazione di servizi pubblici governata e concordata con le federazioni sindacali di categoria".
Piscioneri conclude che "dobbiamo impegnarci tutti affinché il Patto sia volano di promozione sociale e di sviluppo economico, attuando anche quelle misure volte a creare altra occupazione, per dare risposte alle migliaia di giovani disoccupati del territorio reggino e per migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Per fare questo però, c’è la forte necessità di coinvolgere nell’attuazione di questo importante strumento di concertazione, altre imprese private ed altre istituzioni locali, allo scopo di allargare il campo d’azione, e di godere di nuovi e fattivi contributi di sviluppo del Patto".

Responsabile stampa CISL Reggio Calabria Filippo Praticò

27 aprile 2001 - VERTENZA SANITÀ: La CISL SOLLECITA la RIPRESA del CONFRONTO tra ASL 11 e SINDACATI

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

"La CISL da tempo denuncia il grave degrado in cui versano i servizi sanitari sia territoriali sia ospedalieri offerti dall’’ASL 11 tra Reggio, Melito e Scilla. Prendiamo atto che la stessa denuncia viene fatta dal direttore generale dell’ASL 11, Marcello Furriolo, anche se non accompagnata da proposte. Non capiamo però, perché il dottor Furriolo, invece di creare momenti di unità indispensabili a risollevare le sorti della sanità reggina, di ricercare adeguate soluzioni, non trova di meglio che polemizzare con il sindacato"
Con questa riflessione, Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL di Reggio Calabria, interviene sulla vertenza sanità ed offre il pieno sostegno all’azione dei sindacati di categoria CISL-FPS, CGIL-FP e UIL-FPL.
Piscioneri sottolinea che "tutta la CISL offre pieno sostegno alle posizioni assunte dalle organizzazioni di categoria, e sollecita pertanto, l’avvio del confronto ponendo però un limite: "che ciò avvenga entro il prossimo 7 Maggio, data di convocazione dell’assemblea generale dei lavoratori nella quale, in mancanza di risposte concrete, è certo che le categorie stabiliranno ulteriori e più incisive azioni di lotta".
Piscioneri mette in evidenza che "la CISL riconosce forti disfunzioni esistenti nel mondo della sanità: ospedali di Melito e Scilla che rischiano la chiusura; servizi territoriali inadeguati che non svolgono la funzione di filtro alle attività ospedaliere; mobilità sanitaria che sottrae rilevanti risorse incanalandole verso altre regioni; continui disagi per i viaggi della speranza; assoluta mancanza dell’assistenza integrata a domicilio, etc. E’ quindi forte la preoccupazione – è detto nella dichiarazione – per la crisi che investe sia la sanità pubblica, sia la sanità privata, con gravi conseguenze per il cittadino utente che manca di una adeguata, moderna e efficiente rete di servizi sanitari nel comprensorio reggino".
Il segretario della CISL respinge le gratuite affermazioni che "l’intervento del sindacato risponde ad una strumentalizzazione politica". "Il nostro non è "vecchio sindacalismo"- afferma a chiare note Piscioneri – "ma una doverosa e responsabile presa di posizione, in quanto rappresentanti dei lavoratori e dei cittadini-utente, sulla proposta di "atto aziendale" quale documento programmatico - organizzativo della ASL 11, nel quale si disegna il futuro della sanità reggina. Ed il giudizio della CISL è che questo atto aziendale appare poco chiaro, generico, non finalizzato al miglioramento dei servizi essenziali per una comunità civile, e non risponde alla sua funzione fondamentale di programma di autogoverno dell’azienda, ma pone in essere elementi peggiorativi".
"Diventa inevitabile" a parere della CISL "che la mancata riorganizzazione dei servizi sanitari pubblici comporti la conseguente caduta di competitività sul mercato, e che la riduzione dei relativi budget porti conseguentemente al dirottamento dell’utenza verso altre realtà. E’ dunque, veramente questo, che vuole il direttore generale dell’ASL 11?"
La sanità pubblica in Italia si trova a dover fronteggiare nuovi compiti in base alla legge di riforma dell’assistenza a favore di persone con handicap, pensionati, minori e categorie svantaggiate. A Reggio, in più ci sono questioni irrisolte da anni, tra cui Piscioneri cita il fatto "che il personale ancora attende di poter stipulare il contratto decentrato, con la conseguenza di vedere alimentata la condizione di disaffezione verso l’azienda e penalizzata oltre misura la professionalità di molti dipendenti.
Tutte queste disfunzioni non possono essere addebitate al sindacato, organo di rappresentanza degli interessi dei lavoratori, poiché il potere decisionale è competenza del direttore generale dell’ASL che, come è ben noto, è espressione dalla politica. Ecco perché di fronte all’evidente crisi del pianeta sanità c’è la necessità di essere uniti, sindacato e politica, di stare sullo stesso tavolo di confronto. Sappiamo che il direttore generale è capace talora di trovare soluzioni. La riprova la abbiamo avuta di recente quando in seguito alla occupazione della sede da parte dei dirigenti CISL-FPS, il manager è stato capace di dare soluzione alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali. Perché, ci domandiamo, oggi il direttore generale decide di inasprire la vertenza ponendosi in una posizione di chiusura nei confronti delle rivendicazione dei lavoratori che peraltro discendono dai contratti nazionali di lavoro vigenti?"
Si sappia allora che tutta la CISL è al fianco dei sindacati di categoria, e sosterrà loro fino a quando non si avranno risposte certe e concludenti, pronti se permane questo arroccamento su posizioni ostili, a decidere insieme nuove forme di lotta".

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

9 aprile 2001 - Il GOVERNO ESCLUDE SENZA RAGIONE il PORTO di GIOIA TAURO
dal DECRETO di FINANZIAMENTO delle AUTOSTRADE del MAREDichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

"Eleviamo una forte protesta perché ancora una volta nel ripartire finanziamenti pubblici, il Governo nazionale ha penalizzato la Calabria e più in particolare il Porto di Gioia Tauro. E’ di ieri la notizia che ci lascia fortemente turbati, che il ministero dei trasporti, nel licenziare il decreto che ripartisce oltre 2400 miliardi per lo sviluppo delle "autostrade del mare", molto prevede per i porti del Nord, nessuna somma invece assegna alla Calabria, nei fatti escludendo il Porto di Gioia Tauro".
Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL di Reggio Calabria dunque, prende posizione contro il decreto ministeriale che suddivide 2.415 miliardi stanziati dalle Finanziarie 200 e 2001 per investimenti nelle infrastrutture portuali e appunto per lo sviluppo delle "autostrade del mare", tra 23 autorità portuali, con esclusione di quella di Gioia Tauro. "Cosa più grave – sottolinea Piscioneri – è che in questo elenco sono state aggiunte Chioggia e Monfalcone che non hanno Autorità portuale".
"Il finanziamento è di quelli pesanti" afferma il leader della CISL reggina, "sono somme che hanno l’obiettivo di ammodernare e ampliare i porti italiani per spostare traffico delle merci dalla strada al mare; di consentire il completamento di banchine per il transhipment, l’attuazione di piani regolatori portuali, la realizzazione di raccordi stradali e ferroviari, il miglioramento delle vie di accesso agli imbarchi degli automezzi, la creazione di piattaforme logistiche e di piazzali di sosta per Tir e terminal specializzati nei servizi merci. Tutte misure necessarie per l’area portuale di Gioia Tauro che, a fronte di una attività di transhipment collocata al 16° posto nel mondo, nel solo 2000 hanno fatto approdo 3000 mila navi e sono stati movimentati quasi 2.600.000 containers, sconta notevoli ritardi nella realizzazione e completamento di queste opere infrastrutturali che ne possano fare un polo di eccellenza nel Sud e nel Mediterraneo per la logistica integrata e la manipolazione delle merci trasportate sui container".
"Ecco che ci chiediamo perché e per quali ragioni il sottosegretario ai trasporti on. Mario Occhipinti, che conosce bene il porto di Gioia Tauro, non ha ritenuto di inserirlo nei finanziamenti? Quali sono i motivi di questa esclusione considerato che il mese scorso il ministro dei trasporti Bersani parlando in un convegno a Gioia Tauro, si è soffermato a lungo sull’importanza per la nostra area del decreto sulla portualità?".
Le domande poste dal segretario della Cisl reggina continuano: "Perché la politica dei porti non riguarda pure la Calabria? Quale ruolo hanno avuto i Parlamentari Calabresi in sede di predisposizione del decreto? Che senso ha mantenere un Comitato per lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro come quello alla cui presidenza si trova il Ministro delle Regioni Agazio Loiero, quando non pone alcuna attività di verifica se le misure governative attuate riguardano o no Gioia Tauro? Che ruolo svolge il calabrese ministro Loiero davanti a fatti di questa portata? Dove è la Regione Calabria quando accadono questi fatti che mortificano la comunità calabrese?".
Il segretario generale della CISL Cosimo Piscioneri denuncia "l’atteggiamento del Governo che a parole dice di sostenere lo sviluppo del porto di Gioia Tauro, nei fatti nella distribuzione di fondi non tiene in considerazione l’azione costante di tutti i soggetti locali per favorire lo sviluppo del Porto". La CISL lancia infine, un appello e rivolge un invito a "tutti i parlamentari calabresi affinché intervengano fortemente in Parlamento nella seduta di esame del decreto, per modificarlo prevedendo stanziamenti anche per Gioia Tauro, e non passino le logiche di dominio delle lobbyes finanziarie del Nord".
Piscioneri sostiene che "la CISL a tutti i livelli è impegnata per lo sviluppo dell’area portuale e industriale di Gioia Tauro, ritenendo che non possono essere mortificate aree del Paese soprattutto come quella della Calabria. E preannuncia una grande mobilitazione delle proprie strutture e della società calabrese "per impedire che si affermino in Italia logiche di emarginazione della Calabria e dell’area di Gioia Tauro".

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

24 marzo 2001 - ISOTTA FRASCHINI di SAN FERDINANDO: TANTE STRANEZZE
DOPO gli INCONTRI DI ROMA per RISOLVERE la VERTENZA

"Perché tenere l’asta quando ormai era stato individuato un percorso istituzionale per trovare le adeguate soluzioni a favore degli operai della Isotta Fraschini? Perché l’asta non è stata rinviata a dopo il 3 aprile prossimo, giorno convenuto per un nuovo incontro a livello di Presidenza del consiglio dei ministri, per la verifica delle iniziative assunte?". Sono questi gli interrogativi di Cosimo Piscioneri, segretario della CISL di Reggio Calabria, a commento della notizia che venerdì scorso, nel corso dell’asta giudiziaria tenuta nel tribunale fallimentare di Palmi, parte dei macchinari dello stabilimento di San Ferdinando sono stati ceduti per un importo di due miliardi lire, mentre il reale valore sarebbe molto superiore.
"E’ una vendita che nei fatti comincia a smembrare pezzo per pezzo – dichiara Piscioneri - una realtà industriale che va salvata ad ogni costo. La CISL manifesta da tempo la contrarietà a questa ipotesi, in quanto va salvaguardato l’intero stabilimento, per la cui attività produttiva ci sono le condizioni di ripresa e di rilancio, a beneficio sia dei riflessi occupazionali dell’attuale sito lavorativo e sia per l’indotto".
Per Piscioneri dunque, "appare strano che quando mancavano le soluzioni per garantire un futuro ai lavoratori della Isotta Fraschini, le aste andavano deserte. Adesso che invece, a livello governativo, un percorso di soluzioni era stato trovato, improvvisamente si presentano i compratori che a prezzi irrisori si aggiudicano importanti pezzi dello stabilimento".
Piscioneri ricorda che il 19 marzo intanto, era stata tenuta una riunione presso il Comitato per il coordinamento delle iniziative per l’occupazione presieduto da Gianfranco Borghini al quale avevano preso parte i rappresentanti dei ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, del lavoro e della previdenza sociale, nonché della Regione Calabria, dell’ASI, dei sindaci dell’area industriale della Piana, della Prefettura di Reggio Calabria, e delle organizzazioni sindacali nazionali e locali. Nel corso dell’incontro era stato individuato un percorso dove l’ASI, supportata dalla Regione Calabria e dagli Enti locali, e d’intesa con Sviluppo Italia, avrebbe dovuto avviare contatti con gli imprenditori che intendono localizzarsi nel sito.
Piscioneri sottolinea, a questo proposito, un significativo passo del verbale di riunione che dice: "Il ministero del tesoro, in conseguenza del lodo arbitrale, si insinuerà nella procedura fallimentare con l’intento di favorire, facendo quanto nei suoi doveri e poteri, questo processo" consistente appunto, nel nuovo percorso delle istituzioni a salvaguardia dell’intero stabilimento industriale. Per i lavoratori si chiedeva al Governo di attuare il percorso degli ammortizzatori sociali per i sei mesi pregressi e per il tempo necessario all’avvio della reindustrializzazione".
E dunque, si domanda il segretario della CISL reggina, "cosa ha fatto il Ministero del tesoro per rispettare i propri impegni, visto che l’asta è stata celebrata comunque, con l’esito che abbiamo davanti agli occhi? Quali sono i motivi per i quali il Ministero del tesoro non ha agito? Adesso, il ministero deve dare risposte chiare e puntuali. Non si può restare all’infinito nell’ambiguità, perché in questa vicenda si giocano i destini di 250 lavoratori ma anche di una intera provincia. Ciò perché, l’asta tenuta il 23 marzo può pregiudicare il percorso stabilito a Roma il 19 marzo, a danno dell’intero assetto dello stabilimento".
Piscioneri richiama alle loro responsabilità oltre che lo Stato centrale, anche la Regione e la Provincia che "avevano il compito di vigilare sul rispetto degli impegni decisi a Roma. Ora che si erano trovate nuove ipotesi, forse concrete, di riconversione industriale del sito".
Il segretario della CISL di Reggio Calabria afferma che "la riunione di verifica di giorno 3 aprile presso la Presidenza del consiglio dei ministri, va mantenuta, proprio perché è necessario che il Governo ed i ministeri del tesoro e del lavoro in particolare, e la Regione, chiariscano una volta per tutte le loro posizioni, per riportare chiarezza sull’intera vicenda, e trovare concrete soluzioni che chiudano una volta per tutte la vicenda, dando sicurezza ai lavoratori, e certezze alle parti sociali e istituzionali del nostro territorio".

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

24 marzo 2001 - COSIMO PISCIONERI RIELETTO SEGRETARIO GENERALE della CISL di REGGIO CALABRIA

Articolo di Filippo Praticò pubblicato su Conquiste del Lavoro

Nel segno dell’unità e della continuità. E’ questo il senso della rielezione con l’unanimità dei voti, di Cosimo Piscioneri alla guida della Ust CISL della provincia di Reggio Calabria. Lo ha deciso il consiglio generale eletto al termine di due giorni intensi di dibattito, condotto nel corso del sesto congresso territoriale presieduto dal segretario confederale Raffaele Bonanni e dal segretario generale della CISL calabrese Luigi Sbarra, incentrato sul tema "Vivere il futuro promuovendo lavoro occupazione e partecipazione".
Indipendenza e autonomia dal potere politico, ma non indifferenza, i caratteri distintivi della CISL sottolineati da Raffaele Bonanni nel corso del suo intervento. Di una CISL che si batte per un progetto di società partecipata, e punta al traguardo della democrazia economica come processo da costruire con la decisa azione delle forze sociali organizzate.
Bonanni ha pertanto, rimarcato la necessità di avviare fin da subito, senza attendere l’insediamento del nuovo governo, il tavolo di concertazione su Tfr, pensioni e mercato del lavoro nel nostro Paese. Superando anche talune opposizioni: "Non ci stiamo ai veti della CGIL - ha detto -, su molte questioni dobbiamo andare avanti ricercando il consenso reale dei lavoratori e una forte intesa con i soggetti istituzionali e la parte privata".
Nel suo intervento il segretario generale della CISL Calabria, Luigi Sbarra, ha sottolineato il ruolo che il sindacato è chiamato ad esercitare nei prossimi mesi, in quanto "le questioni che abbiamo davanti ci impongono innanzi tutto di aprire un tavolo serio di confronto col governo sulle infrastrutture e sulle politiche fiscali da attuare nel Meridione e in particolare in Calabria per favorire la nascita di nuove imprese". Stessa iniziativa si dovrà assumere, secondo Sbarra, sulle istituzioni locali, in particolare in relazione allo sfruttamento delle risorse legate ad Agenda 2000, sul governo regionale sprovvisto di una politica di programmazione degli interventi.
La riconferma di Piscioneri è connotata da due significativi successi conseguiti alla guida della CISL reggina dal luglio 2000, subentrando a Luigi Sbarra passato a ricoprire la carica di segretario regionale. Primo successo è la notizia della settimana scorsa, che il Cipe ha finanziato con 60 miliardi di lire, il Contratto d’area per Gioia Tauro. Si consentirà così, un primo insediamento di 40 nuove aziende per 450 posti di lavoro, nei pressi del porto che nel 2000 ha raggiunto il ragguardevole traguardo del 16° posto nel trashipment mondiale.
Tale risultato è stato ottenuto grazie anche alla decisa posizione della CISL di utilizzare questo ulteriore strumento di programmazione negoziata, frutto della politica della concertazione, nonostante l’opposizione della CGIL nazionale e locale.
Il no della CGIL, non ha perciò impedito le istituzioni politiche locali e nazionali a dare seguito alle intese raggiunte tra il 1997 e il 1999 con le parti produttive e sociali del Paese, la CISL in prima linea, tutti convinti che siano necessari forti interventi finanziari per avviare lo sviluppo nell’area di Gioia Tauro, per farne un polo d’eccellenza per la logistica.
Secondo successo, che è anche della CISL nel complesso, nazionale e calabrese e siciliana, sono i passi avanti verso la decisione del governo a favore della realizzazione del Ponte sullo Stretto. Nonché, le aperture della CIGL, sia siciliana sia calabrese fino a pochi giorni fa contrarie all’opera. Proprio nel corso del congresso reggino, i dirigenti della locale CGIL, hanno sottolineato l’importanza e la validità di realizzare il manufatto, sposando dunque le tesi della CISL che, a febbraio, tra Messina e Reggio aveva dato vita ad una grande mobilitazione nazionale a favore del Ponte.
Piscioneri però è consapevole che l’azione sindacale a favore dello sviluppo del territorio di Reggio Calabria non è agevole, e che perciò occorrono forti iniziative di lotta. Ad esempio, nei confronti della società Ferrovie dello Stato che sta smantellando gradualmente la sua presenza in Calabria di soggetto industriale a favore dei siti del Nord. E anche nei confronti del ministero del tesoro che, come dimostra la vicenda della Isotta Fraschini di San Ferdinando, non impedisce come sarebbe stato suo compito, la svendita nelle aule giudiziarie di importanti pezzi dello stabilimento dove avrebbero dovuto trovare occupazione almeno 700 unità lavorative, mentre le attuali 250 unità corrono il rischio di non godere di nessun genere di ammortizzatore sociale. Questioni che a parere di Piscioneri devono vedere attuata la concertazione, finalizzata a creare un Patto per il Lavoro in Calabria, all’interno del quale, le misure di intervento per l’area reggina devono vedere unite, in un grande sforzo di idee e di azione Regione, Provincia, e Comuni, e parti private.

Filippo Praticò

19 marzo 2001 - L’ATTUAZIONE del CONTRATTO d’AREA di GIOIA TAURO RAFFORZA l’IMPEGNO della CISL sulla CONCERTAZIONE, TEMA PRINCIPALE del 6°° CONGRESSO PROVINCIALE

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

"Il finanziamento del Contratto d’Area di Gioia Tauro è un segnale importante perché apre ampie prospettive di sviluppo industriale e occupazionale. E’ nel contempo, il segnale indicativo della validità della posizione assunta dalla CISL in questi anni: prima quale promotore del contratto, poi nel marzo 1999 tra i principali firmatari del documento nonostante alcuni freni provenienti da importanti parti sociali, e unica a sollecitarne il finanziamento."
Così Cosimo Piscioneri, a nome della segreteria confederale della CISL di Reggio Calabria, esprime soddisfazione per l’importante decisione del Cipe si stanziare su proposta del Governo centrale, 60 miliardi di lire a favore di 18 imprese per un’occupazione di circa 400 unità.
Per Piscioneri "l’atto del Cipe attiva concretamente uno strumento essenziale per lo sviluppo del territorio, conferisce valore alla programmazione negoziata, esalta l’impegno forte e determinante della CISL a favore del principio della concertazione tra parti pubbliche e private e parti sociali. Ed il Contratto d’area è uno degli strumenti di programmazione negoziata fondamentali per creare sviluppo nelle aree in crisi, decisivi per creare nuova occupazione tra Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno". Piscioneri così come dichiarato dal segretario generale della CISL Calabria, Luigi Sbarra, ritiene che "non basta il contratto d’area per risolvere le questioni annose della Piana di Gioia Tauro e di tutto il territorio reggino, ma è invece, la premessa necessaria ed indispensabile, per attivare un tavolo di concertazione permanente che raduni intorno le istituzioni, i sindacati e il mondo imprenditoriale per valutare i singoli progetti, l’affidabilità delle imprese e le ricadute occupazionali nella zona".
Il sindacato CISL, rileva Piscioneri, ha sviluppato nell’arco di dieci anni una forte sollecitazione delle istituzioni, il cui esito è stata appunto la programmazione negoziata. All’interno di essa il soggetto sociale ha avuto assegnato un importante ruolo che ha giocato a tutto campo. Nella nostra provincia, in tutte le aree sono state attivate perciò gli strumenti di programmazione negoziata. Alcuni strumenti hanno dato risposte positive, grazie al consenso di tutti i soggetti verso le iniziative programmate; altri invece, sono rimasti frenati da diversi attori sociali.
E’ questa, una strada che la CISL intende portare avanti e rafforzare, che in sintesi è la concertazione, una politica cioè, che porta tutte le parti istituzionali, economiche e sociali a condividere gli obiettivi dello sviluppo: che rende consapevoli ciascuno e tutti delle responsabilità di ogni parte, della propria sfera di autonomia, a comportamenti coerenti per il perseguimento degli stessi obiettivi determinati in comune.
Adesso l’attuazione del contratto d’area di Gioia Tauro rafforza, i temi della concertazione sul territorio e della programmazione negoziata, che saranno ampiamente trattati nel corso del congresso provinciale che la CISL di Reggio Calabria celebrerà mercoledì 21 marzo e giovedì 22, presso il "Grande Hotel Excelsior" della città capoluogo. Incentrato sul tema "Vivere il futuro promovendo lavoro, sviluppo e partecipazione" il congresso sarà aperto mercoledì pomeriggio dalla relazione di Cosimo Piscioneri. Giovedì mattina, dopo i contributi offerti dal segretario regionale Sbarra e da autorità politico-imprenditoriali, il congresso sarà concluso dal segretario confederale Raffaele Bonanni. Nel pomeriggio saranno effettuate le elezioni degli organismi provinciali e dei delegati al congresso regionale.

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

16 marzo 2001 - LA CISL FORZA di CAMBIAMENTO PROTAGONISTA di un NUOVO MODO di GOVERNARE il TERRITORIO – 6° CONGRESSO PROVINCIALE

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

La CISL negli anni Novanta, in concorso con le istituzioni è stata protagonista di una forte azione per promuovere lo sviluppo. E’ stata una stagione di effettiva concertazione delle iniziative da attuare, tra parti sociali, istituzioni e imprenditoria. E’ della CISL la filosofia della programmazione negoziata, frutto di una scelta culturale e di una volontà di partecipazione estesa a tutti i livelli alle scelte di governo del territorio.
La situazione che si presenta oggi è che ancora, Reggio Calabria e i centri della sua provincia vivono ancora cifre drammatiche di disoccupazione, oltre il 30 per cento in termini assoluti, il 70 per cento di disoccupazione giovanile; di arretratezza dei servizi sociali, di inefficienza degli apparati pubblici; di insufficienti investimenti privati. L’analisi deve per forza di cose denunciare una politica del credito lontana dagli standard europei, che utilizza il nostro territorio come bacino di raccolta del risparmio e mette a disposizione di una imprenditoria del Nord Italia che investe non nel nostro Mezzogiorno, ma nell’Est europeo dove crea nuovo lavoro e occupazione. La situazione delle infrastrutture è ancora occasione di dibattito: Ponte sullo Stretto, ammodernamento della Statale 106, ampliamento della A3, sono occasioni di proclami da parte del Governo nazionale e di quello regionale, ma non di concreti e risolutivi interventi.
Sono numerose le vertenze ancora aperte e mai definite: Omeca, Ogr di Saline, area ferroviaria di Bolano, raddoppio e elettrificazione della tratta ferroviaria Reggio-Melito, che denunciano la totale assenza di interventi da parte della spa Ferrovie, una società ancora con capitale pubblico, e delle imprese collegate, che hanno deciso di abbandonare la Calabria e la provincia di Reggio. Quindi, le aree industriali di San Gregorio e Campo Calabro che stentano a decollare con iniziative serie e durature nel tempo. La Locride manca ancora di una precisa definizione della vocazione turistica e della piccola e media impresa e dell’artigianato, a causa soprattutto delle insipienze delle amministrazioni locali e di Provincia, Regione e Stato centrale, che non colgono i messaggi di cambiamento, di vera rivoluzione culturale, che promanano dalle comunità cittadine.
L’area tirrenica, sospinta verso un progresso reale dalle attività del Porto di Gioia Tauro, salito al 16° posto nel mondo per il trashipment, soffre della latitanza delle istituzioni pubbliche regionali e nazionali nel dotare il comprensorio di infrastrutture e nell’armonizzare i vantaggi fiscali e le agevolazioni finanziarie alle imprese che hanno deciso di localizzarsi nell’area industriale di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando. Emblematico è il disimpegno delle Ferrovie su Gioia Tauro per quanto riguarda il trasporto di container in Europa. Ed emblematico di questa indifferenza è anche il caso Isotta Fraschini: 250 lavoratori stanno rischiando oltre al posto di lavoro, di non avere nessuna assistenza o garanzia salariale in un’area fragile dal punto occupazionale e dunque sociale.
Il sindacato, interprete di questa situazione, ha sviluppato nell’arco di dieci anni una forte sollecitazione delle istituzioni, il cui esito è stata appunto la programmazione negoziata. All’interno di essa il soggetto sociale ha avuto assegnato un importante ruolo che ha giocato a tutto campo. Nella nostra provincia, in tutte le aree sono state attivate perciò gli strumenti di programmazione negoziata. Alcuni strumenti hanno dato risposte positive, grazie al consenso di tutti i soggetti verso le iniziative programmate; altri invece, sono rimasti frenati da diversi attori sociali.
E’ questa, una strada che la CISL intende portare avanti e rafforzare, che in sintesi è la concertazione, una filosofia, un metodo, una politica cioè, che porta tutte le parti istituzionali, economiche e sociali a condividere gli obiettivi dello sviluppo: che rende consapevoli ciascuno e tutti delle responsabilità di ogni parte, della propria sfera di autonomia, a comportamenti coerenti per il perseguimento degli stessi obiettivi determinati in comune.Questa strategia come ha dimostrato negli anni Novanta, è l’antidoto delle politiche del liberismo e del dirigismo, che amplia la democrazia con il protagonismo del pluralismo sociale, accresce il consenso e la legittimazione delle istituzioni, coniuga sviluppo e giustizia sociale rispetto ad altri processi che altrimenti accrescono l’esclusione. Ai livelli regionali e locali dove è già cominciato del resto, un trasferimento rilevante di risorse finanziarie, poteri e funzioni, compresa l’autonomia impositiva, e dove si decidono le condizioni di sviluppo e della coesione, occorre un nuovo impulso alla concertazione sociale sia nell’ambito della programmazione negoziata che purtroppo, spesso si esaurisce nella concertazione istituzionale, sia nell’insieme dei processi attraverso accordi per lo sviluppo economico e per lo sviluppo sociale.
Pertanto, siamo fortemente convinti che la concertazione va rilanciata, per dare corpo alla risocializzazione del territorio mobilitando sussidiarietà e solidarietà. Si contrastano così, i rischi di neocentralismi regionali, e si compensano, con la partecipazione delle forze sociali, le tentazioni presidenzialistiche indotte dal modello di elezione diretta di sindaci e presidenti di Regione e Provincia. Sul territorio, la concertazione deve trovare piena applicazione, e perciò diventa innovativa la creazione di un Patto per il Lavoro in Calabria. All’interno di esso, le misure di intervento per l’area reggina devono vedere unite come non mai, in un grande sforzo di idee e di azione la Regione, la Provincia, i Comuni e gli enti intermedi.
Ecco perché il Congresso che stiamo per celebrare diventa momento importante: per elaborare nei prossimi quattro anni, una strategia di impegno e di azione che veda la CISL protagonista e interprete di un nuovo modo di governare il territorio, forza sociale propulsiva, in continua consultazione con i lavoratori e la comunità dei cittadini.

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

7 marzo 2001 - 8 MARZO: FESTA DELLA DONNA E GIORNATA DI RIFLESSIONE

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

Sia la giornata di oggi, un momento di festa, ma anche di riflessione su quanto ancora occorre fare per raggiungere una piena parità di diritti e di opportunità per la donna nel nostro territorio, nel Paese, in Europa, nel mondo. La Festa dell’8 marzo intanto, dobbiamo ricordare che è il frutto, e dunque, una grande conquista sociale e culturale, di tante lotte condotte negli anni dalle donne in tutte le parti del mondo. Un dato acquisito che sottolineiamo per rafforzare il presente e costruire meglio il futuro.
Molti sono stati i successi conseguiti, ma tuttora tante donne continuano a vivere situazioni di emarginazione e di sfruttamento, costrette a subire soprusi e violenze, anche nel nostro Paese.
E’ ad esse che va il primo nostro pensiero. Ed è per questo che auspichiamo che nel prossimo Parlamento la rappresentanza femminile sia più cospicua del passato. Deve continuare cioè, l’impegno di dotare il nostro Paese di una legislazione più attenta e più efficace nel fronteggiare e risolvere le tante situazione di grave disagio sociale ancora esistenti. Rivolgiamo la nostra esortazione in primo luogo alle donne perché siano più protagoniste sulla scena politica: ed ai dirigenti di tutti i partiti affinché tengano conto di questo che è un principio fondamentale di pari opportunità per donne e uomini.
Quale segretario della CISL territoriale riconfermo l’impegno della nostra organizzazione a condurre nei luoghi di lavoro ogni iniziativa per superare ed abbattere qualsiasi occasione di discriminazione. E’ questo un dato acquisito fin dalla fondazione del nostro sindacato, irrobustito di contenuti e forme nel corso dei nostri 50 anni di presenza.
E’ anche, un punto di forza per noi, per poter sollecitare le istituzioni locali, Regione Provincia, Comuni, a passare dalle parole ai fatti, a realizzare veri servizi di assistenza alla donna in famiglia, di accesso al lavoro e di sostegno a fare impresa. Insomma, di riqualificare quegli strumenti e quelle azioni già costruite insieme enti locali e organizzazioni sociali e produttive, per affermare il diritto di cittadinanza di tutti.

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

5 marzo 2001 - LA CISL è DETERMINATA a CHIEDERE al GOVERNO un SI al PONTE SULLO STRETTO denunciato il mancato inserimento della struttura nel piano nazionale dei trasporti

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

"Siamo sconcertati e delusi, ma non rassegnati". Così il segretario provinciale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri, giudica il fatto che il Governo nazionale, licenziando il Piano generale dei Trasporti, "ha ignorato l’esistenza del progetto per costruire il Ponte sullo Stretto e non lo ha inserito tra le grandi opere infrastrutturali da finanziare nei prossimi dieci anni". Per Piscioneri "ciò non annulla, anzi rafforza l’impegno della CISL a pretendere anche in questo ultimo scorcio di legislatura parlamentare, un impegno del Governo a favore di questo importantissimo manufatto. Un’opera che costituisce la concreta occasione per modernizzare la Calabria e la Sicilia, renderle efficienti porte d’ingresso all’Europa unita per i Paesi del Mediterraneo ".
Il segretario CISL individua nel piano decennale che disegna il nuovo sistema dei trasporti in Italia, "alcuni segni positivi per la nostra regione e la nostra provincia, tra cui il potenziamento e il miglioramento dell’A3 e della strada statale Jonica, riconosce una funzione logistica oltre che di transhipment al porto di Gioia Tauro. Ma rinviare ad altri tempi ogni decisione sul Ponte – afferma Piscioneri - è un non voler decidere grave e pericoloso per il Governo nazionale che dimostra così di aver perso per l’ennesima volta, un appuntamento positivo con le popolazioni del Sud estremo d’Italia".
Piscioneri ricorda che proprio negli ultimi giorni, "quasi come risposta anche alla grande mobilitazione attuata dalla CISL calabrese e siciliana per il sì al Ponte, importanti uomini di governo avessero fatto cadere ogni loro preclusione verso l’opera. Come il ministro dei lavori pubblici Nerio Nesi, in primo luogo. Oppure come il ministro dei trasporti Pierluigi Bersani il quale ha giudicato il Ponte un motivo trainante per l’ammodernamento delle reti stradali, ferroviarie, idriche, di servizio. Ecco perché – rileva il leader sindacale - giudichiamo sbalorditivo liquidare con poche righe nel Piano dei trasporti, gli effetti benefici che può rappresentare il Ponte per le due regioni meridionali.
"Significative - a giudizio del segretario CISL - sono state anche le dichiarazioni del candidato premier dell’Ulivo Francesco Rutelli per il quale "Il ponte si può fare. Rutelli ha inquadrato il manufatto in un piano di opere pubbliche per 36 mila miliardi per rifare porti, aeroporti, strade, autostrade e ferrovie, con l’obiettivo di rompere lo storico isolamento del Mezzogiorno. Riteniamo che siano le stessi tesi della CISL e di quanti, ispirati dal buon senso, vedono nel Ponte e nell’ammodernamento delle infrastrutture di Calabria e Sicilia un unico momento per creare sviluppo e lavoro".
La dichiarazione prosegue: "Se il leader della Casa delle Libertà, Silvio Berlusconi, se il candidato premier del centrosinistra, se l’ex segretario della Cisl oggi leader di un nuovo raggruppamento politico, Sergio D’Antoni, e tanti altri responsabili di forze politiche dicono sì al Ponte, ebbene è opportuno e necessario che, prima che siano sciolte le Camere, sia operato un forte pronunciamento a favore del Ponte come atto di volontà di Governo e Parlamento a favore delle due regioni del mezzogiorno d’Italia".
Il segretario CISL Cosimo Piscioneri, dà poi un giudizio positivo alle affermazioni del suo collega a capo della segreteria della CGIL di Reggio Calabria, Nino Costantino, che sulla stampa ha preso posizione a favore della realizzazione del Ponte analogamente a quanto compiuto dal suoi colleghi della CGIL siciliana. Anche Costantino a nome del sindacato di sinistra riconosce che "la scelta non può più essere rinviata dato che lo studio presentato dagli advisor al Governo fa venire meno ogni perplessità sulla fattibilità. Che dunque, si deve intervenire in maniera drastica per ammodernare i sistemi dei trasporti indifferentemente dalla realizzazione o meno del Ponte"
Per Piscioneri, pertanto, è tempo che questa aspirazione al concreto progresso della comunità civile, sia fatta propria anche da tutta la CGIL calabrese e nazionale, contrarie al Ponte in via aprioristica e ideologica. Che Costantino e tutto il sindacato reggino, adesso spingano all’interno della CGIL calabrese perché sia attuato un ripensamento, una revisione delle posizioni contrarie alla realizzazione del manufatto. Questa revisione, siamo convinti che alla fine possa dare maggiore forza a quanti nel Paese, nel sindacato, nella politica e nella società vedono nel Ponte un’opera utile per il Sud e per tutta l’Italia".

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

2 marzo 2001 - VI° CONGRESSO della CISL PROVINCIALE di REGGIO CALABRIA

Il 21 e 22 marzo prossimi, nella città capoluogo, presso l’Hotel Excelsior, si celebrerà il VI° Congresso della CISL della provincia di Reggio Calabria. Scopi e finalità dell’importante assise congressuale sono illustrate in una nota stampa, dal segretario generale della Cisl reggina Cosimo Piscioneri, e dal segretario organizzativo Antonio Bartuni.
Piscioneri e Bartuni rilevano in primo luogo che anche quest’anno la struttura sindacale ha mantenuto alto il numero di adesioni: gli iscritti nella provincia di Reggio Calabria sono quasi 46.000, ripartiti tra i diversi settori di categoria agricolo, industriale, terziario, pubblica amministrazione, pensionati.
Con questo sesto congresso la CISL procede, tra l’altro, ad accorpare alcune Federazioni in quanto ritiene opportuno modificare l’assetto organizzativo interno per arrivare ad avere una struttura molto più snella. Ciò in quanto l’adesione alla CISL non avviene per via diretta, ma attraverso le Federazioni, essendo la CISL un’associazione di Federazioni di Categoria. In passato le Federazioni erano in numero di 17 che a conclusione del congresso passeranno a 14. Gli accorpamenti riguardano la Federazione del Pubblico Impiego nella quale saranno ricompresi tutti i lavoratori alla pubblica amministrazione: dai dipendenti dei Comuni, della Provincia e della Regione, ai dipendenti ministeriali di tutti i settori, ai lavoratori degli enti pubblici come l’Inps e l’Inail, fino ai dipendenti di tutto il settore della sanità pubblica e privata. Questa Federazione prenderà il nome di FPS.
Altra Federazione è quella che unirà i lavoratori della filiera alimentare ai lavoratori Agricoli e Forestali, che andranno a costituirsi in FAI, Federazione agricola alimentare ambientale industriale. Altra categoria è il settore cosiddetto dell’industria, nel quale confluiranno i lavoratori del tessile e quelli della chimica e della ricerca.
In questi giorni tutte le Federazioni sono impegnate a svolgere in ogni posto di lavoro e nelle Leghe Comunali, le assemblee precongressuali, fino ad arrivare ai congressi di federazione territoriale nel corso dei quali si procederà all’elezione della dirigenza di categoria e i delegati al Congresso Confederale della CISL Provinciale. A quella ultima assise, il congresso generale territoriale, parteciperanno i delegati provenienti da tutte le federazioni in rappresentanza degli oltre 46 mila iscritti, che saranno impegnati a dibattere temi nazionali e locali.
Da citare tra i più importanti argomenti di politica sindacale nazionale, "i temi della globalizzazione e dello sviluppo, i percorsi da seguire per conseguire un nuovo welfare, il federalismo sindacale, lo sviluppo della "oncertazione". Quindi, la sfida della democrazia economica, come aggiornare il modello sindacale, i mutamenti e le dinamiche delle nuove forme di lavoro; le flessibilità contrattate. Tutte tematiche volte a disegnare il futuro del Sindacato, per condurre la CISL a costruire l’unità dei lavoratori e delle lavoratrici. Numerosi ed importanti i temi di valenza locale. Secondo Cosimo Piscioneri "il Congresso è un momento importantissimo, nel corso del quale si verificheranno le iniziative messe in piedi in questi ultimi quattro anni, in moltissimi ambiti. In particolare, gli strumenti di programmazione negoziata, esperienza importante per far crescere lo sviluppo dal basso così annullando gli anni più bui per il nostro territorio dell’assistenzialismo e degli interventi a pioggia. Che ricordiamo, sono i Patti territoriali della Locride e dello Stretto già finanziati, quello della Piana di Gioia Tauro in corso di definizione, e il Contratto d’area per il porto e l’area industriale di Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno. E’ per queste ragioni che il dibattito congressuale avrà il compito prezioso di offrire nuove e puntuali indicazioni di politica sindacale per meglio affrontare i temi che toccano più da vicino la nostra Provincia.
Piscioneri aggiunge nella dichiarazione, che i temi in discussione, serviranno a farci riflettere e comprendere come fare affermare nella nostra Provincia, il concetto fondamentale della concertazione. Una forma di politica sindacale questa, che per quanto ci riguarda, già nel lontano 1993 è stata messa in atto con il grande accordo per lo sviluppo e il lavoro nel porto di Gioia Tauro, raggiunto tra il Governo dell’epoca, imprenditori privati e organizzazione sindacali nazionali e locali. E’ proprio sulla questione del Porto di Gioia Tauro che riteniamo avere raggiunto un risultato importantissimo dal punto di vista occupazionale, contribuendo a rilanciare un’area dove nessuno avrebbe mai scommesso di poter intervenire".
Per Antonio Bartuni, "il successo di questa politica sindacale sta nella convinta ed ampia partecipazione alle iniziative, e nell’impegno dimostrato da tutti i soggetti interessati. Quando si riesce a stare insieme per gli stessi obbiettivi , è certo che si conseguiranno importanti risultati".
"Le parole chiave del nostro congresso - afferma Bartuni -, saranno perciò "LAVORO SVILUPPO PARTECIPAZIONE CON LA CISL". Bartuni rende poi noto, che il dibattito congressuale si incentrerà sulla relazione di base, illustrata dal segretario generale territoriale Cosimo Piscioneri, al quale porteranno i loro contributi i responsabili provinciali delle nuove federazioni e i delegati al congresso.
Importante contributo sul sindacato in Calabria, sarà portato dal segretario generale regionale della CISL Luigi Sbarra, unitamente a rappresentanti di prestigio del mondo imprenditoriale, della politica, delle istituzioni. Le conclusioni saranno svolte dal segretario nazionale confederale Raffaele Bonanni che illustrerà in linee generali i temi del congresso nazionale in programma a Roma dal 12 al 15 giugno".

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

26 febbraio 2001 - LA CISL Denuncia i gravi ritardi del governo nell’attuare il contratto d’area per GIOIA TAURO

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

Il porto di Gioia Tauro continua ad essere il primo in Italia per produttività. Non teme la concorrenza, anzi ha il grande ruolo di essere da traino per tutte le altre principali strutture portuali d’Italia. Su Gioia Tauro, sul porto e sull’area industriale, si continuano dunque, a puntare i riflettori, a decantarne i successi, a discutere del suo futuro in numerose tavole rotonde e convegni. Ma si deve registrare e denunciare, nel frattempo, il pauroso ritardo con cui il Governo nazionale attua, o meglio, non attua, il Contratto d’area, uno degli strumenti di programmazione negoziata decisivi per creare nuova occupazione tra Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno.
Lo afferma in una dichiarazione alla stampa, Cosimo Piscioneri, segretario generale della CISL di Reggio Calabria, con la quale stigmatizza e denuncia l’inerzia dell’attuale Governo nel dare seguito agli accordi siglati nel marzo 1999 con numerose parti sociali e produttive del Paese e della nostra regione. La CISL dichiara Cosimo Piscioneri - che ha dato un forte contributo al raggiungimento dell’intesa, non intende stare silenziosa davanti ad un Governo che sta disattendendo in toto tutti gli impegni assunti tra il 1994 e il 1999. Che ha dimenticato la determinazione con la quale due anni fa sottoscrisse l’importante documento di programmazione negoziata nonostante alcune defezioni. Che nei fatti sta dando ragione a quanti hanno remato contro il Contratto d’area.
Per Piscioneri lo sviluppo a Gioia Tauro passa per la piena attuazione della programmazione negoziata. Ed uno degli strumenti decisivi è il Contratto d’area che in particolare, prevede il finanziamento di 18 iniziative industriali per 136 miliardi e la creazione di circa 400 posti di lavoro. E risulta al sindacato che ancora di recente, 40 altre imprese hanno chiesto di essere inserite in un protocollo aggiuntivo per ulteriori finanziamenti.
Gioia Tauro è uno snodo fondamentale di traffici intermodali, e la CISL da tempo nella sua agenda pone al primo posto un’azione di sollecitazione, perché divenga una piattaforma dove si fa logistica di grandi dimensioni ad alto livello. Perché divenga luogo sicuro per la manipolazione delle merci trasportate sui container da ogni parte del mondo, e per la produzione e lavorazione di merci da esportare nel mondo.
Ma ancora oggi, si discute solamente a parole, mentre non ci sono impegni precisi da parte degli uomini di governo, attorno all’ipotesi di creare la zona franca e quindi, ad avviare la pratica di richiesta all’Unione europea per i conseguenti provvedimenti. La CISL ha ritenuto sempre fondamentale ed importante l’istituzione della zona franca che insieme alla manipolazione delle merci e alla logistica dei trasporti, può creare un indotto di piccole e medie aziende e, quindi, la creazione di centinaia di posti lavoro, costituendo il vero volano di sviluppo per Gioia Tauro e per tutta la Calabria.
Dice Piscioneri: Ebbene, se è vero che nel bilancio dello Stato esiste un capitolo di spesa di 2000 miliardi per la portualità italiana da cui poter attingere anche a favore del porto di Gioia Tauro, però attivabili nei prossimi anni; è altrettanto vero che il Contratto d’area stabilisce modalità e compiti per il tempo d’oggi e non di domani.Ma oltre alle inerzie del Governo nazionale, Piscioneri denuncia l’inconcludente ed evanescente azione della Giunta regionale. I suoi rappresentanti sono sempre presenti nei convegni, ma a tutt’oggi non hanno assunto una decisione in linea con le affermazioni di impegno per contribuire allo sviluppo di questo territorio. E che dire dell’azione fumosa dell’Amministrazione Provinciale, fatta di molte sigle e di pochissimi risultati concreti.
Anche l’Autorità portuale di Gioia Tauro, destinataria di grandi e decisive funzioni, vive un momento di forte incertezza. E’ ormai tempo che finisca la gestione commissariale, vigente sin dal 1998. I compiti che spettano all’Autority sono troppo delicati e complessi per essere svolti da un organo monocratico. E così, anche questa situazione chiama in causa le responsabilità del Governo nazionale che, per una serie di veti incrociati, di un mix di nomi dal sapore di lottizzazione politica, non ha ancora nominato d’intesa con la Conferenza dei servizi, il Presidente dell’Autorità portuale.
La CISL afferma Piscioneri ritiene che per l’importanza ed il ruolo che debba avere l’Autorità portuale, si debba scegliere una persona con grande capacità sia dal punto di vista manageriale, e sia dall’altra parte, possa garantire trasparenza e democraticità nella gestione dei finanziamenti.
La CISL conclude il segretario generale Piscioneri sempre attenta su quanto si verifica attorno all’area di Gioia Tauro, resta fortemente determinata nel sostenere l’attuazione degli impegni decisi dalle parti pubbliche e private. Ecco perché la CISL non si sottrae dal mobilitarsi e dal denunciare con forza all’opinione pubblica, quanti, con l’inerzia e la latitanza, impediscono l’azione volta a creare concretamente sviluppo e occupazione nella Piana di Gioia Tauro e in tutta la provincia.

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

29 gennaio 2001 - Sabato 3 febbraio 2001 al grande albergo miramare di Reggio Calbria (ore 15,30) manifestazione pubblica della cisl per la realizzazione del ponte SULLO STRETTO

Lettera d’invito del segretario generale Cosimo Piscioneri

Le segreterie regionali della CISL di Calabria e Sicilia, hanno promosso una iniziativa pubblica nei confronti del Governo Nazionale, affinché decida con immediatezza sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto.
A questo proposito, il Segretario generale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri, ha inviato una lettera-invito ai propri quadri dirigenti, agli iscritti e alle autorità della città e della provincia.
Nell’invito Piscioneri sottolinea come “La CISL in questi giorni, dopo il pronunciamento degli Advisor è impegnata a mantenere alta la pressione sociale e la richiesta di decidere subito, in sede politica, sulla scelta a favore del Ponte dello stretto. Per la CISL la scelta di realizzare il Ponte sullo Stretto, oltre ad essere un atto dovuto nei confronti delle popolazioni del mezzogiorno d’Italia, rappresenterebbe una svolta di politica economica a favore del riequilibrio territoriale ed infrastrutturale nel Paese; una condizione essenziale per avviare una fase di nuovo sviluppo e di un ns. ruolo attivo nel Mediterraneo”.
Per questi motivi, Piscioneri comunica che “con le Segreterie regionali della CISL Calabrese e Siciliana è stata organizzata una Manifestazione pubblica che si terrà sabato 3 febbraio 2001 alle 15,30 presso il salone del Grande Albergo Miramare, di via Fata Morgana n.1 a Reggio Calabria. Con inizio alle 9,30, invece, a Messina la manifestazione avrà luogo presso il Salone di Rappresentanza del Municipio.
La manifestazione, titolata “Un Ponte per l’Europa – Un Ponte per lo sviluppo”, vedrà la partecipazione del Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti, del Presidente della Regione Sicilia, Vincenzo Lenza, e sarà conclusa del Segretario Generale della CISL Savino Pezzotta.
Alla Manifestazione parteciperanno anche il gruppo dirigente della CISL nazionale, di Calabria e Sicilia, ed i segretari regionali delle CISL Meridionali.

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

29 gennaio 2001 - LA CISL DICE SI AL PONTE SULLO STRETTO occasione per modernizzare Calabria e Sicilia

Dichiarazione del segretario generale Cosimo Piscioneri

"Sì. La CISL dice sì al Ponte sullo Stretto, dato che gli Advisor hanno confermato che il Ponte si può tecnicamente realizzare. La CISL pertanto, sollecita il Governo a esprimere presto il proprio parere e ad agire in fretta per realizzare l’importantissima opera. La CISL guarda al Ponte in un’ottica di concreta occasione per modernizzare Calabria e Sicilia, renderle efficienti porte d’ingresso all’Europa unita per i Paesi del Mediterraneo".
Con questa affermazione chiara e precisa, anche il segretario generale della CISL di Reggio Calabria, Cosimo Piscioneri, prende posizione a favore del Ponte. Piscioneri, inoltre, come i colleghi della CISL siciliana, ribadisce il dovere del sindacato di chiamare "alla mobilitazione perché si faccia di tutto per avviare celermente la realizzazione dell’infrastruttura, sia i quadri dirigenti e gli iscritti alle organizzazioni dei lavoratori, sia le popolazioni di Calabria e Sicilia".
Prima occasione di questa "mobilitazione culturale e sociale" sarà la manifestazione pubblica per la realizzazione dell’opera “Un Ponte per l’Europa, un Ponte per lo sviluppo”, indetta dalle segreterie regionali di Calabria e Sicilia della CISL, che significativamente sarà conclusa dal segretario generale nazionale Savino Pezzotta. La manifestazione, in calendario sabato 3 febbraio, sarà svolta la mattina a Messina e il pomeriggio a Reggio Calabria.
Per il segretario della CISL reggina "i benefici della realizzazione del Ponte sullo Stretto sono tanti, in primo luogo perché offre una grande possibilità di sviluppo occupazionale ed economico per tutto il Mezzogiorno d’Italia. Ma gli Advisor e i principali tecnici dello Stato italiano dicono di più, dicono a chiare lettere che è comunque urgente potenziare da subito i collegamenti marittimi ed aerei nell’area dello Stretto tra Reggio Calabria e Messina. E’ un parere che il Governo adesso non può disconoscere e disattendere".
Il segretario generale della CISL di Reggio Calabria rileva che "i risultati eccezionali della movimentazione dei containers registrati nel porto di Gioia Tauro hanno comportato un beneficio di un più 10 per cento per tutti i porti italiani e per quelli mediterranei rispetto al Nord Europa. Ciò è segno che i porti dell’area del Mediterraneo stanno divenendo interessanti per i grandi flussi di traffico merci provenienti dall’Asia, che il Mediterraneo sarà tra un decennio un’area vasta di libero mercato.
Proprio di recente - ricorda Piscioneri -, il presidente della Commissione europea Romano Prodi ha affermato che la fine della divisione dell’Europa, l’apertura dei mercati balcanici e la nuova centralità del Mediterraneo, hanno riportato Calabria e Sicilia al centro dei commerci mondiali.
Ecco perché Calabria e Sicilia non possono perdere questo appuntamento: improrogabilmente da subito, devono avere modernizzati i loro porti, aeroporti, strade e autostrade, i piani regolatori di Reggio e Messina. Si deve ragionare intorno ad un grande piano di opere pubbliche che, richiamando su Calabria e Sicilia capitali pubblici e privati, attiverà occupazione stabile per almeno venti trent’anni.
Il Governo e le Regioni Calabria e Sicilia - conclude Cosimo Piscioneri - devono guardare al Ponte sullo Stretto come grande questione da affrontare in termini nuovi e globali. Soprattutto, come questione che coinvolga l’Europa nella prospettiva dell’ampliamento degli scambi commerciali e dei traffici di persone con i paesi emergenti dell’Africa Meridionale e del Medio Oriente".

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

11 dicembre 2000 - 50 ANNI di AZIONE CISL in CITTÀ e in PROVINCIA

Lotta contro il latifondo agricolo e, accanto a braccianti, gelsominaie e raccoglitrici d’olive, accese battaglie per indurre la controparte padronale a siglare i primi contratti collettivi di lavoro. Questi erano, nel 1950, in città e in provincia di Reggio Calabria, i principali temi di impegno dei sindacalisti di matrice cattolica aderenti alla Confederazione italiana dei sindacati lavoratori, la CISL di Giulio Pastore.
Ne sono fedeli testimoni i verbali delle periodiche riunioni della segreteria della CISL reggina, trascritti dal 1950 ad oggi, in un libro mastro che racconta il forte impegno del sindacato bianco a favore di lavoratori e disoccupati, donne e pensionati. Mezzo secolo di azione sindacale scandito anche nella città e nella provincia di Reggio, da battaglie vinte in direzione del progresso civile, sociale ed economico, e da battaglie tuttora aperte da affrontare. Una su tutte, la battaglia per raggiungere l’equilibrio dei redditi tra Nord e Sud d’Italia.
La CISL di Reggio Calabria saluterà i suoi 50 anni di attività, giovedì 14 dicembre prossimo, con un convegno celebrativo in programma all’Hotel Excelsior (inizio ore 10). La manifestazione assumerà un forte significato perché sarà presieduta dal nuovo segretario generale della CISL italiana, Savino Pezzotta, al quale, il 4 dicembre scorso, Sergio D’Antoni ha lasciato un testimone di grande valore affinché traghetti il sindacato verso le nuove sfide del terzo millennio in Italia ed in Europa. Bergamasco, entrato in fabbrica da operaio appena quindicenne, molti dei suoi 54 anni trascorsi nella CISL, intervenendo al convegno di Reggio Calabria, col nuovo incarico Savino Pezzotta contrassegnerà la sua prima uscita pubblica in Calabria e nel Sud d’Italia.
I lavori saranno aperti dal segretario generale provinciale Cosimo Piscioneri, e proseguiranno con la relazione del segretario generale della CISL Calabria, Luigi Sbarra. Al convegno saranno presenti tutti i segretari che dal 1950 ad oggi si sono succeduti alla guida della confederazione nella nostra provincia, ai quali nel corso di una suggestiva cerimonia saranno consegnati attestati di testimonianza e di ringraziamento.
"Sindacato protagonista del cambiamento - dichiara il segretario provinciale Cosimo Piscioneri presentando il convegno celebrativo - la CISL da 50 anni sta conducendo un rigoroso impegno anche nella nostra provincia, in difesa dei valori della democrazia e degli interessi delle categorie lavoratrici, ponendo al centro della sua attività il lavoro e l’occupazione".
Reggio, Bova, Platì, Polistena, Palmi, sono state le prime sezioni aperte tra il 1950 e il 1951, e quindi via via, una presenza estesa su tutto il territorio provinciale, di pari passo alla diffusione della sigla sindacale in tutta la Calabria ed in tutto il Paese. "Grazie all’azione dei sindacalisti e alle lotte dei lavoratori aderenti alla CISL e alle altre sigle sindacali, pure la comunità sociale e produttiva della nostra provincia - rileva Piscioneri - ha preso parte al processo di ricostruzione postbellica dell’Italia, alla modernizzazione del nostro Paese tanto da diventare oggi la quinta potenza economica mondiale, Stato fondamentale per la costruzione dell’Europa unita".
Lo sforzo di crescita collettiva è stato però, di luci e di ombre per Reggio e per l’intero Mezzogiorno italiano, almeno a partire dalla seconda metà degli anni ’60, quelli del boom economico nel Centro Nord, ma del timido progresso sociale nel Sud."Se la CISL - dice Piscioneri - e gli altri sindacati, alle lotte per lo sviluppo del settore agricolo hanno aggiunto le battaglie per la modernizzazione degli apparati pubblici periferici dello Stato e degli enti locali, mercantili, e dei servizi, sempre difficile è stato l’impegno per favorire l’industrializzazione del territorio reggino. In particolare, durante i mesi della rivolta per Reggio Capoluogo, i vertici locali della CISL hanno dimostrato grande senso di equilibrio, richiamando i lavoratori del Nord ad una unità reale ed a comprendere le difficoltà dei nostri lavoratori e dei nostri giovani".
Il sindacalista sostiene che "è stato coerente, durante gli anni Settanta, l’impegno CISL nelle battaglie per l’industrializzazione di Saline Joniche e Gioia Tauro, per ampliare gli organici degli operai delle Omeca di Reggio. Tra gli anni ’80 e ’90, anche per la CISL, in costante aumento di iscritti, è stato il tempo delle dure lotte per affermare la legalità contro l’espandersi del fenomeno criminale e mafioso. In questi anni abbiamo condotto un confronto duro con la classe imprenditoriale e produttiva locale, perché i suoi principali esponenti sono apparsi indecisi a reagire allo strapotere mafioso e al malaffare, e mancando precise garanzie di sicurezza dello Stato, talora si sono sottomesi o in alcuni casi hanno colluso con le organizzazioni mafiose.
Sono stati anche due decenni di aspro confronto con la classe politica che dai ruoli di guida o di opposizione dei numerosi enti locali, è apparsa in forte ritardo rispetto alle aree più forti del Paese, poco progettuale, poco amata dalle nostre popolazioni. Emblematico è il ruolo dell’ente Regione Calabria che mai ha brillato come capacità di avviare autonome iniziative di crescita e di sviluppo, sempre dipendente da uno Stato centrale incapace a risolvere la "questione meridionale".
E’ in questi anni che la CISL, dopo approfondite riflessioni interne al vertice nazionale e in periferia, ha sperimentato la nuova formula di sindacato propositivo e progettuale, non più vertenziale, di sindacato della gente; tentando invano con proposte innovative, la via dell’unità sindacale con CGIL e UIL. Anche la CISL reggina ha percorso la strada della nuova proposizione a favore dei ceti deboli e degli svantaggiati, trovando sempre forti intese nella Chiesa Cattolica e nella società civile, nelle battaglie che si stanno conducendo in difesa della dignità della persona.
Restano ancora in piede le sfide per il lavoro e la piena occupazione, mentre la società sta subendo profonde modifiche: e questo è il nuovo impegno della CISL del 2000. Di sindacato autonomo che vuole sperimentare vie avanzate di partecipazione politica ed economica; tendere ad un federalismo solidale e cooperativo; ampliare gli spazi di concertazione e della contrattazione".

Cosimo Piscioneri – segretario generale CISL Reggio Calabria

 
 
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