E’ di poche ore la notizia della chiusura dell’istituto clinico De Blasi, e di altre strutture in uguali difficoltà che effettuano servizi di analisi, e già si registra una forte tensione in città, per via dell’elevata importanza che i laboratori rivestono; in termini occupazionali e soprattutto socio-sanitari. Rischiano di ‘abbassare le saracinesche’ dei poli strategici di riferimento, in quanto erogatori di servizi essenziali all’utenza, dall’alto valore di prossimità per l’intera comunità civile.

Non certo di secondo piano è l’allarme che proviene dal dato occupazionale, che rischierebbe di essere tramortito dai licenziamenti dei lavoratoti degli istituti di analisi. Un dramma sociale che le famiglie non possono permettersi, una ferita che la città di Reggio Calabria non può permettersi.

Il sistema sanitario deve contraddistinguersi per la capacità di produrre qualità nel coniugare pubblico e privato; se così non fosse si correrebbe il rischio di deteriorare i servizi ai territori e di conseguenza ai cittadini, scaturendo un corto circuito tra prestazioni assistenziali e bisogni necessari.

Fin da subito do la disponibilità della Cisl di Reggio Calabria garantendo il nostro  impegno, per intavolare un confronto con il commissario alla sanità, auspicando orienti il sistema sanitario regionale verso un processo di emancipazione dal commissariamento, creando le condizioni necessarie affinché si possa tornare all’ ordinaria amministrazione attraverso un piano di rientro che sappia garantire ai cittadini ed ai territori servizi efficienti, consolidamento occupazionale e una sanità adeguata ai bisogni dei reggini.

Reggio Calabria 21/12/2018