La Commissione Europea ignora o non conosce bene la grave situazione occupazionale del nostro paese. Abbiamo perso già oltre un milione di posti di lavoro e chi poteva licenziare lo ha già fatto per effetto delle deroghe al blocco. Si tratta dunque di evitare un’altra valanga di licenziamenti. Mantenere il blocco almeno fino ad ottobre è solo una proposta di buon senso. Un atto di responsabilità, in linea con l’appello di ieri del Presidente della Repubblica Mattarella che ci chiede uno sforzo collettivo.

Gli altri paesi hanno un sistema di protezioni sociali che funziona bene. Noi siamo molto in ritardo sia sulla riforma degli ammortizzatori, sia sulle politiche attive. Abbiamo poi oltre cento vertenze aperte al Mise dove sono in ballo migliaia di posti di lavoro che rischiano di saltare se non si trovano delle soluzioni adeguate di reindustrializzazione. Abbiamo bisogno di più tempo per affrontare queste questioni spinose.

Noi incontreremo la prossima settimana segretari di partito, tutti i gruppi parlamentari e le forze politiche. Aumenteremo la nostra pressione ed andremo avanti nella mobilitazione sui luoghi di lavoro per far modificare il sostegni bis . D’altra parte erano stati proprio alcuni partiti che sostengono il Governo a presentare degli emendamenti per prolungare il blocco dei licenziamenti sino alla fine dell’anno convinti, come noi, che le ragioni che hanno portato un anno fa al blocco sono ancora aperte ed irrisolte.