Annamaria Furlan al ‘Quotidiano Nazionale’: “Basta bonus, ripartiamo dal lavoro. Fisco più equo per crescere tutti”

A Draghi diremo che serve un nuovo Patto sociale. Piano vaccinale per tutti i cittadini, rinnovo del blocco dei licenziamenti e della cassa Covid hanno bisogno di un intervento immediato. Sarebbe un disastro se a fine di marzo centinaia di migliaia di uomini e donne fossero espulsi dal mondo del lavoro. Bisogna mandare un messaggio rassicurante alle persone.

Dobbiamo affrontare, da un lato, la riforma degli ammortizzatori per dare le giuste tutele a tutti i lavoratori, anche a quelli delle piccole e medie imprese, rendendo rapidi i pagamenti, dall’altro, fare un investimento sulle politiche attive e sulla formazione.

I bonus possono essere una prima risposta ai problemi delle famiglie in difficoltà, ma abbiamo bisogno di riforme strutturali, a partire da un vero ridisegno del sistema fiscale, per favorire la crescita, premiare chi investe in innovazione, nuove tecnologie, qualità dei prodotti, economia verde.

Annamaria Furlan su ‘Il Messaggero’: “Nessuna paura delle riforme, noi responsabili”

Nei momenti difficili il sindacato ha sempre dato dimostrazione di grande responsabilità. Noi vogliamo essere interlocutori del nuovo governo. Se gli obiettivi sono un sistema sanitario all’altezza del Paese, creare occupazione, realizzare un diritto alla formazione, allora non si potrà che remare tutti insieme. Ecco, credo che oggi la parola magica sia questa: insieme.

Fin quando c’è l’emergenza pandemica non si può toccare né il blocco dei licenziamenti, né la cassa Covid che per le imprese è gratuita. Intanto da subito dobbiamo iniziare a riformare gli ammortizzatori sociali, far partire un vero piano di politiche attive del lavoro, varare il Recovery plan e sbloccare i cantieri.

E sul tema pensioni mi aspetto un tavolo che riparta dal tema della flessibilità in uscita, coniugato con la gravosità dei lavori e le condizioni di salute del lavoratore e dal come costruire una pensione di garanzia per i giovani. Prima di abbandonare Quota 100 bisogna definire quali altri strumenti nuovi di flessibilità introdurre.

Annamaria Furlan su ‘La Stampa’: “Stop a tutti i licenziamenti. Draghi faccia come Ciampi e torni alla concertazione”

Il Presidente incaricato ha affermato di volersi confrontare con le parti sociali. È un buon inizio per costruire insieme il futuro del Paese. A Draghi dico: incontriamoci subito. Con gli altri sindacati vogliamo illustrare le nostre proposte e dare un contributo a crescita, sviluppo, occupazione.

Ci sono alcune questioni che hanno bisogno di un intervento immediato, a partire dal rinnovo del blocco dei licenziamenti e della cassa Covid. I dati economici sono molto negativi, la preoccupazione è che con la fine di marzo ci possiamo ritrovare centinaia di migliaia di uomini e donne espulsi dal mondo del lavoro.

Serve un serio confronto. Scegliamo i settori prioritari su cui puntare e su investire le risorse del Recovery. Dobbiamo ripartire dalle politiche attive del lavoro per creare condizioni di occupabilità, investire nella formazione, portando a sistema il rapporto tra persone, aziende e territorio.

“Lavoriamo per una sinergia istituzionale che faccia bene a Reggio e Messina”

Si è tenuto oggi un importante incontro operativo con Mario Mega, Presidente dell’Autorità dello Stretto.

Si è svolto presso la sede provinciale della CISL di Reggio Calabria un incontro operativo con il Presidente dell’Autorità portuale di sistema dello Stretto ing. Mario Mega. I segretari generali nell’apprezzare il metodo costruttivo di confronto hanno sottolineato come l’impegno delle organizzazioni sindacali, in riva allo Stretto, sia sempre andato nella direzione di creare una forza sistemica che potesse strutturare reti e relazioni nelle ‘Twin Cities’. Reggio e Messina ed un sistema integrato di trasporti e servizi, potrebbero proiettare l’area metropolitana dello stretto nelle sfide del futuro con credibilità e funzionalità. “Dunque apprezziamo di buon grado la volontà del Presidente Mega di averci inseriti nel partenariato economico e sociale dell’Autorità portuale di sistema dello Stretto. Una considerazione sindacale confederale che non matura oggi, ma nasce da quando si istituì formalmente l’Area Integrata dello Stretto, salutata subito con interesse intuendo che, solo in concertazione con le istituzioni che hanno visione, competenze e capacità progettuale, si possono creare le basi di un ‘ponte’ culturale, strategico e urbanistico tra le due sponde, ancor prima che infrastrutturale.” – chiosano Perrone, Pititto, Logiacco e Azzarà.

L’ing. Mega, ha ribadito la centralità del dialogo e del confronto con le parti sociali, indispensabile per un percorso di sviluppo e di conurbazione delle due sponde dello Stretto.

Queste le sue parole: “Sono molto soddisfatto e ringrazio i Segretari confederali di Reggio Calabria per avermi consentito di illustrare quali siano le strategie del breve e medio termine dell’Autorità di sistema. Tengo molto al rapporto con i sindacati perché rappresentano sia la parte direttamente coinvolta nel lavoro portuale, ma anche le esigenze dei cittadini che spesso sono i primi utenti dei servizi dei porti. Come management, abbiamo sviluppato come strategia principale proprio l’attenzione alla qualità dei servizi offerti ai passeggeri e nello specifico, un programma mirato a migliorare le condizioni di tutti i pendolari e di tutti coloro si spostano tra Messina e Villa in un ambito oramai che naturalmente tende alla conurbazione”.

Il Presidente dell’Autorità ha anche espresso la volontà di approfondire il confronto sia su temi specifici che riguardano la tutela e lo sviluppo del lavoro nei porti ma anche su quelle che sono le aspettative della collettività rispetto all’utilizzo delle infrastrutture dello stretto.

“Il principio della relazionalità – ha concluso Mega – per l’Autorità dello Stretto costituisce un elemento di grande sinergia; motivo per il quale ho aderito alla richiesta delle settimane scorse di poter coinvolgere nel nostro organismo di partenariato della risorsa mare, oltre alle segreterie legate ai settori di riferimento, anche le rappresentanze confederali di Reggio Calabria e Messina. Dunque, sia lato calabrese che lato siciliano in maniera da poter, nel nostro nel nostro organismo di consultazione, anche allargare al punto di vista dei sindacati. Ringrazio per l’attenzione che è stata posta alle nostre attività e spero nel futuro si possano anche trovare momenti di sintesi su iniziative specifiche a vantaggio soprattutto dei lavoratori nostri porti e delle comunità conturbate”.

Cgil Reggio Calabria   Cgil Piana di Gioia Tauro   Cisl Reggio Calabria   Uil Reggio Calabria
  Gregorio Pititto                 Celeste Logiacco                 Rosi Perrone             Nuccio Azzarà   

 

Emergenza rifiuti, i sindacati incalzano: “La Città Metropolitana come intende agire?”

Contratto rescisso e cantiere bloccato. I lavori di bonifica della discarica per rifiuti solidi urbani della discarica di Melicuccà, sono fermi al palo dopo la risoluzione del contratto, con l’azienda aggiudicataria dell’appalto Consorzio Stabile Aduno.

“Un segnale negativo – affermano i segretari generali di Reggio Calabria, Gregorio Pititto, (Cgil), Celeste Logiacco, (Cgil Piana di Gioia Tauro),  Rosi Perrone, (Cisl) e Nuccio Azzarà, (Uil) – considerato il fatto che la funzionalità della discarica, rivestirebbe un aspetto di estrema urgenza, per risolvere gli annosi problemi legati alla raccolta e smaltimento dei rifiuti che da anni affliggono la provincia di Reggio
Calabria”.

Secondo i sindacalisti “con la decisione di rescindere il contratto, il completamento dell’opera subirà inevitabilmente enormi ritardi. Lungi da noi entrare nel merito della querelle – che di certo avrà strascichi legali – ma vorremmo capire quali iniziative metterà in campo la Metrocity per attivare un percorso alternativo di risoluzione del problema della raccolta e quindi dello smaltimento, atteso che in campagna elettorale la giunta in carica aveva asserito che, con l’attivazione a pieno regime della discarica, la comunità del territorio metropolitano, finalmente non avrebbe più fatto i conti con cumuli di immondizia per strada e sotto casa.

Vorremmo capire in che modo impatterà il piano rifiuti del Comune capoluogo, annunciato dall’amministrazione Falcomatà. Il piano prevedrebbe le ecostazioni mobili, collocate in aree sensibili, relative a tutte le frazioni differenziate ed indifferenziato, si tratterebbe di postazioni di conferimento con cassonetti intelligenti, muniti di scheda magnetica”.

“Aspettiamo – incalzano i segretari generali della triplice – la definizione di questo provvedimento, soprattutto per decifrare l’impatto e la fattibilità, in un contesto in cui il sistema di raccolta e smaltimento è stato incastrato in costanti contraddizioni. Bisogna fare in fretta: famiglie, imprese e cittadini sono esasperati e stanchi di dovere assistere ad un decadimento totale della pulizia e del decoro urbano della nostra città; un disappunto che si acutizza fastidiosamente nel momento in cui arrivano nelle cassette postali le ‘cedole’ della Tari, tassa spropositamene elevata rispetto ad un servizio pressoché inesistente. Ci domandiamo dunque, in che termini, con quali interventi e soprattutto con quali tempistiche la Città metropolitana intende agire? Occorre subito un piano di intervento volto a garantire il superamento dell’emergenza!”

Sanità, Rosy Perrone: “Stop commissariamento”

Occorre decidere di eliminare il commissariamento sanitario calabrese e quindi far tornare all’ordinaria amministrazione il settore”. Cosi’ alla Dire la segretaria generale della Cisl di Reggio Calabria Rosi Perrone. Per quanto attiene il territorio dello Stretto, poi, “bisogna mettere in campo tutte le iniziative che il piano prevedeva”. Il riferimento della sindacalista è alla medicina territoriale, “da valorizzare al meglio”, a cui si lega la necessità di “effettuare scelte importanti per gli ospedali hub e spoke, qualificare le professionalità che gà’ ci sono e quindi offrire un servizio di qualità pubblico, costituzionalmente garantito ai cittadini di questa area”. Sulla cronica carenza di personale sanitario Perrone si sofferma sul bisogno di assunzioni, “il settore sanitario – rimarca – è davvero in deficit sotto questo aspetto”. “Occorre un nuovo corso e crediamo che si possa e si debba fare con la grande responsabilità di tutti sostenuti da un cordone di legalità, progettualità e volontà di costruire il territorio secondo i principi del bene comune che – conclude – non deve rimanere solo un concetto o uno slogan”. 

Rosy Perrone: “Porto di Gioia Tauro sia priorità per l’Italia. Porti e università per conurbare Reggio e Messina”

 

Dopo l’avvio del gateway ferroviario del porto di Gioia Tauro si apre la partita relativa all’attività complessiva dell’intera area, quindi tutto quello che riguarda il retroporto e lo sviluppo di una infrastruttura importantissima per l’area del Mediterraneo, incastonato nel progetto Zes. Su questo ultimo provvedimento non abbiamo notizie confortanti, per cui occorrerà interloquire meglio in questa direzione per costruire un progetto serio. Servirà farlo velocemente per dare fiato ad territorio proteso sul Mediterraneo”. Così alla Dire la segretaria generale della Cisl di Reggio Calabria Rosi Perrone per la quale il porto di Gioia Tauro “resta una priorità per l’Italia, nel momento in cui il governo decide di fare una scelta di sviluppo per il territorio calabrese, reggino e del Sud”. “Su questo – argomenta – occorre un investimento serio, con una progettualita’ concreta, con uno sviluppo della ricerca e innovazione, che veda il Sud, la Calabria e la Città metropolitana di Reggio Calabria come un traino per l’area del Mediterraneo e da trade union tra Europa e il Mediterraneo”.

Crediamo che l’area dello Stretto possa conurbare le due città di Reggio Calabria e Messina, intanto attraverso i loro porti e poi con gli aspetti legati alla conoscenza”. Per la segretaria generale questo si renderà possibile, infatti, ponendo l’attenzione anche al “ruolo delle università che possono lavorare tra di loro, intersecando le loro progettualità in ricerca per creare poli di innovazione sul territorio e costruire delle realtà significative per attività lavorative ormai nuove e sempre più proiettate al futuro: dall’intelligenza artificiale, all’industria 4.0″. “Occorre quindi – conclude – che questo territorio si organizzi attraverso la formazione per creare delle realtà concrete affinché si possa davvero lavorare qui”.

Discarica Melicuccà: “La Metrocity chiarisca quali saranno gli atti conseguenziali per risolvere l’emergenza rifiuti”

Contratto rescisso e cantiere bloccato. I lavori di bonifica della discarica per rifiuti solidi urbani della discarica di Melicuccà, sono fermi al palo dopo la risoluzione del contratto, con l’azienda aggiudicataria dell’appalto ‘Consorzio Stabile Aduno’. Un segnale negativo considerato il fatto che la funzionalità della discarica, rivestirebbe un aspetto di estrema urgenza, per risolvere gli annosi problemi legati alla raccolta e smaltimento dei rifiuti che da anni affliggono la provincia di Reggio Calabria. Con la decisione di rescindere il contratto, il completamento dell’opera subirà inevitabilmente enormi ritardi. Lungi da noi entrare nel merito della querelle – che di certo avrà strascichi legali – ma vorremmo capire quali iniziative metterà in campo la Metrocity per attivare un percorso alternativo di risoluzione del problema della raccolta e quindi dello smaltimento, atteso che in campagna elettorale la giunta in carica aveva asserito che, con l’attivazione a pieno regime della discarica, la comunità del territorio metropolitano, finalmente non avrebbe più fatto i conti con cumuli di immondizia per strada e sotto casa. Vorremmo capire in che modo impatterà il piano rifiuti del Comune Capoluogo, annunciato dall’amministrazione Falcomatà. Il piano prevedrebbe le ecostazioni mobili, collocate in aree sensibili, relative a tutte le frazioni differenziate ed indifferenziato, si tratterebbe di postazioni di conferimento con cassonetti intelligenti, muniti di scheda magnetica. Aspettiamo la definizione di questo provvedimento, soprattutto per decifrare l’impatto e la fattibilità, in un contesto in cui il sistema di raccolta e smaltimento è stato incastrato in costanti contraddizioni. Bisogna fare in fretta: famiglie, imprese e cittadini sono esasperati e stanchi di dovere assistere ad un decadimento totale della pulizia e del decoro urbano della nostra città; un disappunto che si acutizza fastidiosamente nel momento in cui arrivano nelle cassette postali le ‘cedole’ della TARI, tassa spropositamene elevata rispetto ad un servizio pressoché inesistente. Ci domandiamo dunque, in che termini, con quali interventi e soprattutto con quali tempistiche la Città Metropolitana intende agire? Occorre subito un piano di intervento volto a garantire il superamento dell’emergenza!

 

Cgil Reggio Calabria   Cgil Piana di Gioia Tauro   Cisl Reggio Calabria   Uil Reggio Calabria

  Gregorio Pititto                  Celeste Logiacco            Rosi Perrone         Nuccio Azzarà

Annamaria Furlan su ‘Il Mattino’: “Il Paese è in emergenza, ai partiti dico: fate presto”

Ha fatto bene il Presidente Mattarella a lanciare l’allarme sulle tre emergenze del Paese: sanitaria, sociale, economica. Milioni di lavoratori e di famiglie hanno bisogno di risposte urgenti e concrete. I partiti hanno il dovere di trovare rapidamente una soluzione alla crisi politica. Mi pare che si siano dimenticati dei bisogni reali delle persone.

Non si può più perdere tempo: c’é una campagna vaccinale da portare avanti. Bisogna avviare un confronto vero sui ristori, su come riformare gli ammortizzatori sociali, estendendoli a chi oggi è senza tutele, varare una vera riforma delle politiche attive del lavoro.

Il Recovery Plan è una occasione di sviluppo straordinaria. Ma non bisogna sprecare nemmeno un euro. È necessario dare certezza agli investimenti, riqualificare e modernizzare i servizi sociali, puntare sulla digitalizzazione, sull’innovazione, sulla tutela del territorio. Occorre una assunzione di responsabilità di tutti: regioni, comuni, parti sociali.

Annamaria Furlan su ‘Avvenire’: “Un Patto sociale la vera fiducia”

«Oggi va recuperata anzitutto la fiducia del Paese. E per ottenerla, la via maestra è quella di un vero Patto sociale». Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, offre al governo una sponda importante su cui fare affidamento, ma al tempo stesso sfida l’esecutivo ad aprirsi realmente al confronto con le parti sociali – sindacati, imprese, terzo settore – ad affrontare i progetti concreti del Recovery plan per mettere in moto le riforme necessarie a che il Paese riparta davvero.

Che cosa dovrebbe fare adesso Conte secondo voi: cercare di allargare la maggioranza o passare la mano a un altro governo con maggiore solidità?
Individuare le formule politiche e le soluzioni migliori non compete al sindacato. Certo, non possiamo immaginare lunghe crisi, estenuanti, perché il Paese non sopravviverebbe. I sindacati e le altre parti sociali debbono invece impegnarsi con le istituzioni e la politica per definire il futuro del Paese basato su protezione della salute, lavoro, sviluppo, riduzione delle diseguaglianze. Nel dibattito in Parlamento ho sentito grande attenzione ai numeri: quelli dei voti per la fiducia. Ma ai cittadini oggi interessano in realtà altre cifre: i decessi, i contagi, i mancati guadagni, i posti di lavoro persi e quelli a rischio. Ecco nel dibattito politico si avverte la mancanza di attenzione ai bisogni reali degli italiani. Il Governo deve prioritariamente tornare a mettere al centro – oltre alle vaccinazioni e al rafforzamento del sistema sanitario – il tema del lavoro, la gestione del Recovery plan, le riforme e gli investimenti per lo sviluppo.

Il premier Conte ha ringraziato il sindacato e l’ha lodato per la collaborazione…
In realtà è da un anno che proponiamo un confronto serrato per arrivare a un patto sociale con cui gestire il processo di cambiamento di cui Paese ha bisogno. Ma non siamo mai stati convocati sul Recovery. Ringrazio per le belle parole, ma Conte farebbe bene a convocarci subito per aprire il confronto sul decreto ristori, la cassa Covid, la proroga del blocco dei licenziamenti che chiediamo. E poi partiamo con una progettazione comune sulla revisione degli ammortizzatori sociali, le politiche attive del lavoro, la sanità, la scuola, le riforme di pubblica amministrazione e fisco. Non dobbiamo più perdere un minuto sul Recovery plan.

Volete entrare nella governance del Recovery plan?
Concertazione, Patto sociale, lo chiamino come preferiscono, ma noi vogliamo in sostanza condividere gli obiettivi, progettare assieme gli interventi e monitorarne gli sviluppi. Certo che le parti sociali devono far parte della governance del Recovery plan, sia per l’ideazione che per il monitoraggio. Non stiamo inventando nulla di nuovo: lo abbiamo fatto coi governi Ciampi e Prodi. Ma soprattutto è la stessa Unione Europea a prevedere che la gestione dei fondi comunitari avvenga attraverso il dialogo e il partenariato sociale. Siamo in ritardo, rimbocchiamoci le maniche rimettendo al centro la persona e il lavoro, come indicato anche nell’enciclica Fratelli tutti.

I sindacati, però, sono legittimi portatori di interesse non sempre generale. Ad esempio, avete appena organizzato uno sciopero del pubblico impiego – non condiviso da buona parte del Paese – perché ritenevate scarse le risorse per il contratto.
E invece quello sciopero aveva ragioni generali, non solo particolari di categoria. Perché aveva come obiettivo anzitutto la riforma della Pubblica amministrazione, questione quantomai attuale. La Pubblica amministrazione va rafforzata, dopo anni di tagli, anzitutto nella sanità, ma anche negli altri comparti. Con investimenti per la digitalizzazione, la formazione e l’assunzione di personale, anche nella scuola. Su cui vorrei finisse il dibattito teorico apertura sì o no e ci si impegnasse veramente invece per creare le condizioni concrete per il ritorno alle lezioni in presenza. Con vaccini agli insegnanti, tamponi rapidi per gli studenti, riorganizzazione dei trasporti. Questo va fatto, basta dibattiti ideologici.

Il divieto di licenziamento non può essere eterno. Le imprese non lo vogliono e il governo ipotizza uno sblocco parziale e graduale, voi invece insistete per mantenerlo in maniera generale.
La pandemia continua, il rallentamento dell’economia è ancora forte. La cassa Covid va allungata in maniera significativa e il blocco dei licenziamenti va mantenuto per un periodo congruo. Nel frattempo riformiamo gli ammortizzatori, estendendone la copertura, e costruiamo delle vere politiche attive del lavoro. Per quanto riguarda le proposte del governo, siamo pronti a confrontarci. A un vero tavolo, però, non attraverso i giornali.

È così anche per le pensioni? Proporrete forme di prepensionamento per uscire dalla crisi?
Aspettiamo si apra una discussione seria che tenga presente un fattore fondamentale: non tutti i lavori e non tutti i lavoratori sono uguali. La flessibilità in uscita garantisce equità. Discutiamone, assieme al grande tema di come assicurare pensioni dignitose ai giovani, e decidiamo insieme.

Pensa davvero che sia possibile un grande Patto sociale?
Mettiamo tutte le carte in tavola, confrontiamoci, impieghiamo al meglio tutti i fondi europei del Next Generation Eu. Noi dobbiamo scongiurare la disperazione di chi perde il lavoro e compiere scelte che non solo favoriscano lo sviluppo ma che soprattutto costruiscano speranza. Questa è la vera fiducia di cui c’è bisogno. E questo si può fare solo tutti insieme.