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Un applauso per chi non c’è più. Per le vittime sul lavoro. La sicurezza sui luoghi di lavoro, per noi della Cisl, è una priorità. In questa giornata, in questo luogo, insieme al segretario generale Luigi Sbarra, i delegati e tanti lavoratori di tutta Italia gridano “Fermiamo la scia di sangue”. In migliaia per dire che gli investimenti sulla sicurezza sono di responsabilità, civiltà, futuro e speranza di non dover continuare la conta odiosa di oltre tre morti al giorno sui luoghi di lavoro. Di lavoro si deve vivere e non morire. Formazione, rigida applicazione delle regole, prudenza e attenzione massima sono un buon antidoto contro queste tragedie. La vita è tutto, non possiamo sciuparla nè per nostre responsabilità né per responsabilità altrui. Sicchè, Invochiamo un lavoro di qualità, sicuro, dignitoso per tutti.

Nella piazza Calvario di Cittanova, si festeggia la fine del Ramadan. È il Centro Culturale Islamico di Cittanova che organizza, con l’apertura alla popolazione locale, la cena che diventa una festa. Abbracci, dialogo e strette di mano, sono il messaggio di speranza e integrazione. Quella vera, pratica, utile a costruire un futuro migliore, fatto di fratellanza, accoglienza, armonia e dignità. Apriamo una nuova via, diamogli senso, e forse molte cose in ombra, finiscono per spalancare, finalmente, le porte alla luce.

Chi promuove la guerra è nemico dell’umanità. Messaggio chiaro e semplice, coniato durante i lavori del convegno nazionale ” dal Ripudio della Guerra alla Eliminazione delle Guerre”. Non bisogna mai obbedire o assecondare la cultura della guerra, in un momento delicato, nell’era della non pace permanente. Impegniamoci ad arruolare un esercito di persone libere, mai in armi, che si dedicano a promuovere la pace, ovunque vi è un qualsiasi focolaio di guerra. Un’organizzazione di un corpo di pace per disinquinare il simbolismo di guerra. Promuoviamo democrazia e libertà come vero antidoto contro la guerra, contro tutte le guerre

È tempo di risolvere il problema dei Tirocinanti – Tis. Diventa legittimo dopo circa 14 anni di odioso precariato per oltre quattromila lavoratori e lavoratrici. Facciamo in modo che da questo emendamento, contestualizzato nell’ambito del decreto milleproroghe, diventi un’apripista per trovare le risorse e la formula normativa giusta, affinché si giunga a una sacrosanta loro stabilizzazione, utile e necessaria nelle tante comunità dove questi trovano impiego. È quello che emerge durante una partecipata assemblea dei Tis, tenutasi a Villa San Giovanni, senza escludere futuri momenti di lotta.

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